Omicidio Bufi, le testimonianze di due carabinieri e un medico
MOLFETTA – 27.4.2004
Nuova udienza al processo per l'omicidio di Annamaria Bufi (nella foto), con la testimonianza del maresciallo Rosario Avila il quale al momento dell'assassinio della povera Anna Maria Bufi, trovata morta sul ciglio della strada statale 16 bis la notte del 3 febbraio 1992, prestava servizio presso la caserma dei carabinieri di Molfetta.
Il maresciallo è stato uno degli agenti presenti al momento della perquisizione effettuata nelle ore successive all'omicidio presso l'abitazione dell'unico imputato di questa triste vicenda: Domenico Bindi. Si è cercato di capire se, al momento dell'esame, siano state rinvenute delle tracce, degli indizi, delle prove che avessero potuto accertare la responsabilità del Bindi. Più precisamente si è parlato di indumenti, ma soprattutto di scarpe sporche di terreno compatibile con il terreno rinvenuto sui vestiti della povera vittima.
Il maresciallo ha dichiarato che nessun oggetto fu sequestrato in sede di perquisizione. Il secondo testimone, il maresciallo Antonio Rosato, si è avvalso della facoltà di non rispondere prevista dall'art. 210 c.p.p.
Stessa sorte anche per il dott. Antonio Taranto, ex psichiatra del Bindi, il quale ha dichiarato che le cartelle cliniche attinenti la personalità dell'imputato furono a suo tempo sequestrate dalla magistratura.
Prossima udienza il 12 giugno.
Alessandro de Gioia