Omicidio Bufi, Bindi esce dal carcere e torna in ospedale
MOLFETTA – 4.12.2001
Torna in ospedale Domenico Marino Bindi il 54enne ex professore di educazione fisica, arrestato il 9 ottobre scorso con l’accusa di omicidio della 23enne Annamaria Bufi (nella foto) nel 1992. La decisione è venuta dal Tribunale del riesame che ha accolto la richiesta del suo difensore, per cui ora Bindi dovrà trascorrere il periodo di detenzione nel reparto psichiatrico del Policlinico di Bari.
Bindi era stato già ricoverato nell’ospedale psichiatrico di Bisceglie il 3 novembre scorso. Poi il 12 novembre, su richiesta del Pm, il Gip lo aveva rimesso nel carcere di Trani, considerando le sue condizioni compatibili con il regime carcerario, oltre a ritenere necessaria la detenzione per evitare un possibile inquinamento delle prove.
Infatti, si è in attesa (occorreranno una decina di giorni) dell’esito della perizia compiuta dal reparto specializzato dei carabinieri sull’auto dell’indagato, una Renault Nevada, sulla quale col test del “Luminol” sono state trovate “tracce biologiche”. Se le tracce corrisponderanno a Dna della Bufi, si avrà la matematica certezza che la ragazza fu trasportata dal luogo del delitto, forse una villa di campagna, a quello del ritrovamento, la statale 16 bis nei pressi dell’uscita della zona artigianale di Molfetta. In questo caso la posizione di Bindi si farà molto difficile.
Bindi era l’amante della Bufi, una conferma di questa relazione che durava da quando la ragazza aveva 14 anni, si è avuta col diario di Annamaria trovato dopo il delitto.
Michele de Sanctis jr.