Oltre l’obbedienza passiva: la libera scelta di obbedire
La frase “La questione dell’educazione è la differenza tra l’educazione all’obbedienza e l’educazione alla libertà”, attribuita all’ex magistrato e saggista Gherardo Colombo (1946), offre spunti di riflessione sull’obbedienza attiva, la risposta che si dà alla richiesta, per esempio, degli organi competenti, di chi vuole il nostro bene, del buon senso, della nostra coscienza, di rispettare precisi obblighi. Senza dubbio, sarà risposta convinta solo se è preceduta dalla disponibilità all’ascolto che, mentre rimuove pigrizia mentale e pregiudizi, ottiene anche informazioni utili ad immaginare le conseguenze dei nostri comportamenti futuri. A quel punto, l’effetto del dialogo interiore, suggerito da idee e convinzioni più esatte, sarà l’apprezzamento della libertà di compiere le proprie scelte e, tre queste, quella di decidere intenzionalmente di obbedire agli obblighi che ci vengono imposti, ritenuti giusti. In presenza di un obbligo, la persona responsabile sceglie l’obbedienza attiva, che richiede fedeltà verso i valori umani e sociali che ispirano tale obbligo. Cosmo Damiano Pappagallo