Obiettivo sul volontariato molfettese
È recente la notizia di una crescita tendenziale del fenomeno del volontariato in Italia. Ciò che risulta importante è che questa crescita è percentualmente maggiore nel Sud Italia e soprattutto nella nostra regione. Il volontariato pugliese origina prevalentemente dall'intraprendenza dei cittadini, che si attivano in ambito prettamente locale, avvalendosi spesso di una base associativa, per operare con finalità di tutela e di intervento attraverso servizi importanti, ma non pesanti in termini gestionali. Secondariamente è alimentato da associazioni e movimenti preesistenti, per quanto la preoccupazione a confederarsi, mantenendo ampi gradi di libertà, sia una esigenza oggi avvertita. Poco più della metà delle organizzazioni nasce negli anni 1986-1995 ricevendo impulso dalla legge regionale n. 11 del 1985 con cui il volontariato è considerato risorsa complementare e integrata ai servizi pubblici in molti campi dell'assistenza e viene istituito l'apposito Albo. Le organizzazioni rilevano un elevato grado di formalizzazione e di strutturazione che dà conto di una fase di consolidamento del fenomeno, non diversamente da quanto è avvenuto in generale al Sud e nel Paese: quasi la totalità dispone di uno statuto e più della metà di un regolamento interno. Le OdV (Organizzazioni di Volontariato) pugliesi possono contare in media su volontari assidui di età più giovane, collocati in buona misura tra i 30 e i 45 anni e con una componente più ampia di giovani (fino a 29 anni). A fronte di questi dati per la Puglia si rileva meno che altrove il problema dello scarso coinvolgimento dei giovani nelle attività di volontariato e del ricambio generazionale. I volontari sono altresì attivi in gruppi sempre più equilibrati per genere. Oltre 500 associazioni, quasi 18mila soci, 132mila persone aiutate ogni anno da un esercito di circa 250mila persone. Secondo la foto scattata dall´Istat, i volontari sono parimenti uomini e donne; l'età prevalente è quella adulta (tra i 30 e i 45 anni), con una buona adesione della fascia giovanile, sebbene in diminuzione negli ultimi anni. Tra il 1995 e il 2003 (ultimi dati disponibili, diffusi dall´Istat all´inizio del 2007) il numero di associazioni iscritte al registro regionale del volontariato è più che triplicato (+227 per cento), crescendo più della media nazionale (+152 per cento). Nel triennio 2001-2003, la crescita è stata di oltre il 25 per cento. Tale crescita significa, però, anche maggiore fragilità delle organizzazioni, sia perché costituite da poco tempo, sia perché si trovano ad operare in un contesto socio economico piuttosto problematico. Caratteristica peculiare del volontariato pugliese è la forte ispirazione alla matrice confessionale, sebbene per le organizzazioni di più recente costituzione sembra esservi un più rimarcato orientamento all'aconfessionalità e all´autonomia rispetto a matrici culturali forti. Il volontariato pugliese è piuttosto giovane (14 anni di anzianità media), ma presenta tassi di sviluppo molto dinamici soprattutto nell'ultimo decennio. Le organizzazioni pugliesi di volontariato sono sempre più propense a lavorare in maniera integrata con i servizi e le istituzioni (58 per cento del totale): si tratta quindi di un volontariato attento a costruire reti e quindi a fare sistema. Anche Molfetta risulta in linea con i dati pubblicati dall'Istat: è una tra le prime città con maggior numero di associazioni di volontariato attive, presenti sul territorio. Molte le associazioni conosciute che operano attivamente sul territorio e varie e molteplici sono i progetti da queste sostenuti. Associazioni culturali, di difesa dell'ambiente, associazioni per bambini, per anziani per extra-comunitari, per i poveri. Associazioni molto diverse tra loro per organizzazione, struttura, metodi di intervento ma tutte legate dalla stessa finalità: aiutare gli altri senza scopo di lucro. Con il nuovo anno vanno a queste associazioni i migliori auguri di poter continuare al meglio il loro operato, di poter continuare ad offrire i loro servizi fondamentali per tutte quelle persone a volte “invisibili” a molti.
Autore: Domenico Paparella