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Nuovo significativo riconoscimento per Gianni Antonio Palumbo di “Quindici” Vince per la seconda volta la sezione drammaturgica del “Premio osservatorio” con il dramma atto unico "Chi ha paura delle ombre" nella sezione testi teatrali
19 marzo 2013

MOLFETTA - Con il dramma Chi ha paura delle ombre?, Gianni Antonio Palumbo (foto), di “Quindici”, si è classificato primo nella sezione “Testi teatrali” della XV edizione del “Premio Letterario Osservatorio”, indetto dal Teatro Osservatorio di Bari. Il nostro redattore aveva già vinto nel 2011 il premio in questione con la pièce Il diavolo a cavallo, consacrata al tema delle violazioni dei diritti umani in Sudan.
Della giuria facevano parte il giornalista Italo Interesse, la dottoressa Giuliana Stancarone, presidente del Teatro Osservatorio, e la dottoressa Marisa Carlucci. Il testo è stato premiato “per la personalità e il senso della poesia con cui viene affrontato il tema del controllo demografico”.
Chi ha paura delle ombre, infatti, è ambientato in Italia nel 2062 e ipotizza che, in seguito alla crisi, lo Stato abbia deciso, seguendo l’esempio della Cina, di attuare una politica di riduzione delle nascite. Ciò avrebbe dato vita alla nascita di una nuova generazione di italiani, i “mai nati”, giovani senza presente né prospettive future, sans papier costretti, per carpire brevi attimi di felicità, a circolare con documenti di fratelli maggiori e genitori. L’atto unico muove dall’incontro di due secondogeniti, Giorgio e Lara, e segue le loro vicende parallele, sino al sorprendente finale.
Hanno rappresentato una riduzione scenica della pièce gli attori e i giovani iscritti ai laboratori del Teatro Osservatorio.
La classifica vede al secondo posto Teresa Gianfrancesco con La bocca della verità e poi, dal terzo al quinto posto, Raffaele Montesano, Savio Liborio Ciufo e Francesco Minervini e Letizia Cobaltini (Margherita Diana), autori di un testo a quattro mani.
Alfiere del Lavoro, Gianni Antonio Palumbo ha conseguito il Dottorato di ricerca in Italianistica presso l’Università di Messina ed è stato assegnista presso l’Università di Bari. Docente di materie letterarie, è autore di contributi scientifici su autori e tematiche dell’Umanesimo-Rinascimento e della monografia Vestali in un mondo senza sogni. Trent’anni della Vallisa (SECOP, 2011). È redattore della rivista letteraria La Vallisa e delle testate Quindici e Luce e vita; ha scritto articoli e recensioni anche per i periodici Incroci, Beni Culturali e Narrazioni. Suoi racconti sono stati accolti dalle riviste La luna di traverso, Le passioni di sinistra e L’informazione di Parma. È autore dei romanzi I fantasmi di un poeta (La Meridiana, 1998); Krankreich. Tramonto di un sogno (Palomar, 2000), insignito del XIX Premio Nazionale “Valle dei Trulli” per la “letteratura giovanile”; Eternità. La leggenda di Destino e Sospensione (Palomar, 2003). Ha pubblicato la silloge poetica Non alla luna, non al vento di marzo (Schena, 2006) ed è artefice di numerose pièces teatrali, tra le quali la storia molfettese Lena (“La Vallisa”, 90) e i musical La lampara (sulla vita di don Tonino Bello, coautore A.M. Pappagallo), Fabian von Altenberg, Chiquitita o del Destino, Il treno e La mala Pasquetta.
 
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