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Notte bianca… tra i libri presso la "R. Scardigno-San D. Savio” di Molfetta “…la notte blu d'inchiostro cade nel disegno di un'isola di mare!”
21 maggio 2014

MOLFETTA - L’Istituto Comprensivo “R. Scardigno-San D. Savio” di Molfetta ha vissuto una notte a luci accese, è diventata la stazione da cui, a bordo di un treno immaginario, un vivace manipolo di alunni di classe quinta della scuola primaria è partito per intraprendere uno straordinario viaggio tra i libri.
Nella fresca serata del 16 maggio, sulle note di allegre canzoni, cantate da un gruppo di coriste della nostra Scuola Secondaria di I Grado “San D. Savio”, diretto dalla prof.ssa Anna Maria Muti e tra gli sguardi trepidanti dei genitori, i piccoli protagonisti della “Notte bianca tra i libri”, sacco a pelo in spalla e libro in mano come passepartout, hanno atteso l‘arrivo del raccontalibri Sergio Guastini e dell’illustratrice Vittoria Facchini, per essere accompagnati nella magica avventura di una notte fra i libri.
Dopo il saluto della Dirigente Scolastica Nicoletta Paparella che ha messo in risalto l’eccezionalità dell’evento, il folto drappello dei nostri eroi notturni, guidati dalle maestre Grazia, Licia e Marilina, da quattro genitori e dal  collaboratore scolastico Nicola, si è diretto verso il padiglione attrezzato per la straordinaria festa dei libri. In pochi minuti è fiorito un variopinto tappeto di bozzoli animati, pronti a vivere l’atmosfera misteriosa di una notte a scuola, immersi nei libri, e a interagire con la geniale fatina delle immagini Vittoria Facchini e il folletto Sergio Guastini, incomparabili animatori della kermesse notturna.
Deliziose le performance dei due narratori che, prendendo spunto da vari libri come ad esempio quelli di Vittoria Facchini o di Roal Dahl, hanno improvvisato un esilarante dialogo sui tic di genere, hanno dato vita a una miriade di personaggi che, staccandosi dalla lavagna o uscendo prepotentemente da strabilianti libri pop-up, hanno assediato il salone. Libri d’avventura, libri tridimensionali, libri grandi o lillipuziani, libri coloratissimi e mobili, creature vive che parlano, si muovono e interagiscono con il lettore. Il mago narratore Sergio, con la voce tonante ma anche flautata, ritmando filastrocche, narrando storie del mondo fantastico, con lo sguardo sornione e i movimenti repentini di un bizzarro folletto dal cappello viola ha, ancora una volta, giocato con i bambini, travolgendo i loro sogni con personaggi strabilianti e dialogando, al risveglio, con ciascuno di loro, dei libri portati come passepartout, mostrando grande attenzione nei confronti delle opinioni espresse.
L’esperienza vissuta lascia sicuramente il segno in coloro che amano i libri e il piacere della lettura ma anche nei neofiti. Racconta Primo Levi: “Ho letto molto perché appartenevo ad una famiglia in cui leggere era un vizio innocente e tradizionale, un abitudine gratificante, una ginnastica mentale…una sorta di fata Morgana nella tradizione della sapienza”. Nella magica notte tra i libri i bambini hanno conosciuto la fata Morgana che compariva tra le pagine di un libro, spariva per poi ricomparire tra le pagine di un altro e si materializzava svettando dall’alto di un enorme transatlantico. I piccoli viaggiatori, attraverso le sue magie, hanno addirittura parlato con gli autori dei libri letti, tanto che la mattina, a colazione, nella sala mensa, tra cappuccini e cornetti caldi, hanno raccontato divertiti di aver sentito ridacchiare di gusto Roal Dahl di fronte a quell’immenso disastro che è la casa degli Sporcelli! Alison Gopnik, docente di psicologia dello sviluppo alla University of California di Berkeley, ha affermato che noi adulti siamo come bruchi, ancorati alla terra, mentre i bambini esplorano liberamente il mondo in ogni direzione, come farfalle, perché la fantasia, eminentemente viva in loro, è la dote fondamentale per costruire, insieme alle esperienze reali, una mappa causale che li aiuta a capire il funzionamento del mondo ma anche a immaginare altri mondi possibili.
E’ ineludibile il fatto che la “Notte bianca fra i libri” sia fondamentalmente un “laboratorio di lettura” d’avanguardia che rompe gli schemi, polverizza le remore degli scettici legati a pratiche tradizionali, per lanciare un forte messaggio a tutti: non solo video-game, Nintendo e TV ma LIBRI, perché sono laboratori di ricerca in cui i bambini scrutano, tra le pieghe della narrazione, storie e personaggi, per ricercare significati, per dare voce alle emozioni, per dare senso e ragione ai loro perché, per arricchire il lessico, per costruire altre storie, per formare la propria identità. Nella magica notte bianca tra i libri se, viaggiatori della parola, come Calvino e Pennac, fossero passati per caso dalla stazione della Scuola Primaria “Rosaria Scardigno”, a Molfetta, avrebbero visto un gioioso volo di farfalle e qualche allegro saltello di bruchi.                                                                             

Autore: Marilina Morgese
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