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Ninni De Nicolo, direttore sportivo della Pallavolo Molfetta, talent scout di Trento
12 luglio 2017

MOLFETTA - Siamo stati abituati a vederlo scovare talenti in ogni parte del mondo: Cuba e Brasile, Olanda e Belgio, Slovenia e persino Bahrain. L’abbiamo visto pescare dai vivai più importanti d’Italia, portare a casa e valorizzare giocatori che poi sono letteralmente esplosi. Ora Ninni De Nicolo, direttore sportivo della Pallavolo Molfetta, continuerà a tessere la sua trama operosa e per certi versi geniale, anche lontano da casa.

È notizia di oggi, infatti, che Trentino Volley, la squadra che più ha sofferto il PalaPoli negli anni magici di Superlega, ha conferito ufficialmente l’incarico di Talent Scout al dirigente pugliese. Tutto sommato continuerà a fare ciò che ha sempre fatto, a supporto però della società campione di tutto, dell’esperto general manager Bruno Da Re e dell’allenatore Angelo Lorenzetti

“È una nuova esperienza – afferma De Nicolo – che mi dà la possibilità di coltivare la mia passione in una realtà sicuramente speciale. Arrivo in uno dei migliori club nel mondo, per organizzazione, prestigio, stile, serietà. Ci metterò l’impegno di sempre. Per me resta invariato l’approccio al lavoro”.

Impossibile non tornare alla lunga esperienza molfettese: otto stagioni piene di emozioni e vittorie, vissute sempre in prima linea, con budget sempre risicati, ma sempre coronati dalla costruzione di squadre competitive. Torride estati di mercato e stagioni entusiasmanti e ricche di imprese. Speciale la sua abnegazione per il volley, condita da una vera e propria onnipresenza in palazzetto, da un rapporto diretto con gli atleti, dalla capacità di relazionarsi con tutti. Ma speciali sono anche le sue competenze  nei transfer internazionali e le sue relazioni con procuratori di tutto il mondo, la precisione nell’organizzazione delle trasferte e la tessitura di rapporti positivi con gli altri team.

“Molfetta – prosegue De Nicolo – ha rappresentato tante cose, è casa mia, mi ha dato la possibilità di crescere pallavolisticamente e come persona. Mi porto dietro un bagaglio di esperienze infinito. Il momento più bello dei miei anni molfettesi? Ce ne sono tanti: la promozione in A1, le vittorie con le big. Anche gara-5 con Trento dello scorso anno. Fu una sconfitta, ma rappresenta il momento più alto della nostra storia. Ringrazio la società, i tifosi, i giocatori e i tecnici con cui abbiamo collaborato in questi anni. Mi porto dietro la voglia di cercare sempre cose nuove, che possono sembrare inusuali. Scelte non altisonanti che si possono rivelare azzeccate”.

Come le intuizioni che portarono Hierrezuelo ed Hernandez al “PalaBolgia”, oppure la capacità di convincere campioni come Sabbi a tornare, o di puntare su giovani che poi sarebbero diventati certezze ad altissimo livello (Spirito, Candellaro e Bossi). Senza dimenticare le scommesse vinte e le scelte perfette (Van Dijk, Uchikov e tante altre). Due stagioni in B1, 4 in A2, altrettante in A1. E la definizione del primo acquisto, che quasi sembra ieri: Manuele Marchiani. Otto anni dopo, Trento e una nuova scommessa, frutto di una conclamata esperienza professionale, premio e ripartenza di una carriera già da applausi. Ninni va nella casa dei grandi.

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