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Nel nuovo numero della rivista "Quindici" in edicola: La moglie di Muti denuncia la sporcizia a Molfetta, il degrado del centro storico e l'inchiesta sulle periferie dove è impossibile vivere
20 settembre 2007

MOLFETTA - E' in edicola da qualche giorno il nuovo numero della rivista “Quindici”, leader a Molfetta. Questa una sintesi dei principali argomenti: Cristina Muti, moglie del Maestro Riccardo Muti scrive a “Quindici”: “Che città sporca! Molfettesi impedite il sudiciume”. Allarme per Molfetta vecchia, quartiere senza regole tra rifiuti e illegalità. I cittadini ci scrivono: si sta tornando indietro di 10 anni. Cominciamo con questo numero un'inchiesta sulle periferie: impossibile vivere tra rifiuti e scarti edilizi nella zona di via Berlinguer. Per la cronaca: Omicidio di Annamaria Bufi, la sentenza: tutti assolti. Il delitto resta impunito. Per l'economia:Edilizia, l'affaire B4 rischia di sgonfiarsi. La politica si occupa della bufera in An per l'arrivo di Pino Amato e del Partito Democratico, primi passi in vista delle Primarie. Per l'attualità parliamo per immagini della Festa Madonna dei Martiri: non tutto è filato liscio. Cambio della guardia alla capitaneria di porto: arriva il comandante Antonio Cuocci. Addio a Mimmo Farinola, una vita per la gente di mare. Nuova bufera su Torre Calderina. La cultura si occupa ancora di Gaetano Salvemini nel cinquantenario della morte: dal desiderio di laurearsi in leggi, al matrimonio in chiesa e propone anche un racconto di Donato Altomare: oltre la siepe. Non poteva mancare un articolo sull'Estate molfettese: troppo rumore per il nulla Infine lo sport: Il Molfetta calcio pronto per un'altra avventura; Basket, è importante il gruppo; Tennistavolo, TT Inottica e CTT Molfetta ai blocchi di partenza e Hockey, il Molfetta riaccende i motori in vista della A2. Infine altre notizie e appuntamenti nella rivista di settembre, che vi accompagnerà in una piacevole e interessante lettura con approfondimenti su argomenti di cronaca, politica, economia, cultura. Ma il giornale contiene anche inchieste e denunce di una situazione cittadina che è sempre più degradata.
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Ma dico: c'è bisogno di veder cartelli ovunque per osservare le buone norme di educazione nonché di convivenza e civiltà? NON RUBARE! NON AMMAZZARE! Nà! Ciccille, chére sòe paroele dù Véngéele! E' vero è scritto nel Vangelo “non rubare e non ammazzare”. Ma in cuor tuo sai che è un peccato rubare e ammazzare? Tu rubi? Bene! E se lo fanno a te? Uhé! Ciccille, mé mò cé te mitte a fa pure ù prévete? Va bene, Tanino, ora smetto di predicare, ma passiamo all'atto pratico. Io ho un bambino piccolo e quando mi chiede di fare la pipì per strada, corro subito verso l'aiuola più vicina per fargli fare il suo bisogno… Anni fa, ero giovanissimo e i signori condomini del mio stabile mi implorarono tanto affinché io facessi l'Amministratore per quell'anno. Fu un' esperienza positiva, ma mi colpì una cosa durante quel periodo: l'invito ingenuo che spesso qualcuno di quei signori rivolgeva a me. Devi fare una tabella sulla quale devi scrivere: Non si fuma in ascensore. Poi ancora: Non lasciare residui di lavori sul terrazzo; Non insudiciare l'ascensore; Non fare questo o non fare quello, ecc., ecc. Io rimanevo sorpreso e mi chiedevo tra me: Occorre scrivere biglietti e affiggerli qua e là perché la gente si comporti degnamente e civilmente?….. Gentilissima Sig.ra Muti, io da parte mia le rivolgo un ringraziamento, sperando che il suo intervento possa far riflettere un po' di più i miei concittadini, ma devo dirLe con amarezza che Lei non ha visto le nostre campagne…. Ci sono tabelloni occasionali un po' dappertutto sui quali vi è scritto: NON GETTARE RIFIUTI. Ma la gente, direi quasi di proposito, dopo aver fatto bagordi ed abbuffate varie in campagna, … dimentica che i rifiuti vanno depositati nel posto giusto e li lascia nel fondo del vicino o nel terreno di fronte o addirittura per strada, alla piena disponibilità di cani randagi ed altri animaletti di campagna. Come vede, cara Signora Muti, nella nostra città, manca l'educazione…. Io sono stato per molto tempo a vivere nella città di Padova, Bologna e anche Ravenna e devo dire che Molfetta, rispetto a queste, è indietro di oltre vent'anni per quanto concerne la civiltà…. Mé come sì pesénde Ciccille!







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