Nasce la Fondazione Guglielmo Minervini
Una testimonianza concreta di una vita spesa instancabilmente a favore dei giovani e dei più deboli, di quelli spesso ai margini della comunità e allo stesso tempo un messaggio di speranza proiettato al futuro: la politica può coinvolgere e cambiare le cose senza cedere alle tentazioni del potere. È la Fondazione Guglielmo Minervini, fortemente voluta dalla moglie Maria e dai figli Nicolò e Milla e che ha preso ufficialmente il via con una grande manifestazione pubblica tenutasi presso il Teatro Petruzzelli il 22 gennaio, giorno del cinquantesimo compleanno dell’ex sindaco di Molfetta e più volte assessore e consigliere regionale scomparso lo scorso agosto. Un modo concreto per proseguire l’impegno di Guglielmo nel solco di quella politica generativa alla quale aveva consacrato il suo impegno politico e dedicato anche un libro dato alle stampe poche settimane prima di spegnersi e che è stato il suo testamento, il punto di riflessione più maturo della sua esperienza politica. La Fondazione ha tra gli obbiettivi più immediati quello di avviare una scuola di formazione politica, istituire un premio a una start up che operi nell’innovazione sociale e procedere al recupero e alla messa a disposizione dei post che Guglielmo scriveva quotidianamente su facebook. Alla manifestazione hanno partecipato gli economisti Fabrizio Barca e Leonardo Becchetti, l’ex ministro della Difesa Arturo Parisi, l’ex presidente della Camera Luciano Violante e don Tonio Dell’Olio di Pax Christi. Moderatore è stato il giornalista del Corriere del Mezzogiorno Francesco Strippoli. A inaugurare la mattinata è stata Maria Turtur moglie e compagna di una vita di Guglielmo: “questo è un compleanno particolare, un compleanno condiviso. Molti usano il Noi e poi non lo sanno usare, noi speriamo attraverso la fondazione di poter pronunciare un Noi vero, tangibile, fatto di gesti quotidiani, non solo di parole. Perché Guglielmo amava le parole concrete, ha sempre parlato e poi agito ma quel poi non era uno spazio fra parlare e agire ma un tutt’uno. Adesso Guglielmo è qui in questa fondazione che noi, io, Nicolò e Milla, abbiamo fortemente voluto”. Milla figlia di Guglielmo ha ricordato che la Fondazione nasce “dall’esigenza di non lasciare sole tutte quelle persone che hanno fatto parte del suo percorso. Grazie a loro possiamo ancora dar vita ai suoi pensieri. Siamo qua per rilanciare e mettere a frutto la sua politica generativa e mettere al centro quello che è stato il testamento e l’ultimo pensiero culturale che ci ha lasciato papà”. Numerosi gli interventi nel corso della mattinata. L’ex ministro per la coesione territoriale Barca ha sottolineato come: “ il percorso di Guglielmo è stato purtroppo incompiuto e per questo è molto prezioso l’impegno della famiglia che con questa Fondazione ci dà la possibilità concreta di proseguirlo. Guglielmo aveva un grande progetto, quello della politica generativa e ha creduto di poter vincere la sua battaglia in uno dei più grossi partiti d’Europa, il Partito Democratico e lì ha testimoniato a lungo il suo progetto. Questa era la convinzione mia e anche quella di Guglielmo. Il suo modo di fare era soffice ma molto determinato, preciso. Incontrai davvero Guglielmo al tempo del governo Monti: aveva capito che la priorità per il trasporto del Meridione era l’alta capacità e non l’alta velocità e da assessore ai trasporti prese a battersi con determinazione per la linea ferroviaria Napoli-Bari, l’unico pezzo di Sud che avesse un’industria significativa, importante, un progetto per troppo tempo fermo per mancanza di partecipazione”. Luciano Violante ha parlato di un uomo nuovo, con il quale condividere pienamente il tema della legalità : “ho conosciuto Guglielmo quando era candidato sindaco di Molfetta e colsi subito questa capacità innovativa che lui aveva, questa idea nuova del rapporto con la società civile e cioè scoprire nella società le capacità creative proprie della società senza considerarlo un mero serbatoio di consensi elettorali”. Don Tonio dell’Olio si è invece soprattutto soffermato sul legame che l’ex sindaco di Molfetta ha avuto con il vescovo don Tonino Bello. Vibrante il ricordo dell’ex ministro della Difesa Arturo Parisi: “Guglielmo è stato per me un fratello e per tutti un esempio le cui radici affondano nella sua spiritualità. Infatti, oltre che un uomo e prima di un uomo è stato un cristiano. L’unico modo per riavvicinare la politica ai cittadini è che i cittadini si riavvicinino alla politica, per loro iniziativa. È stato questo il grande tema dell’impegno di Guglielmo”.
Autore: Onofrio Bellifemine