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Nasce la Banca popolare etica Organizzazione no profit per lo sviluppo dell'economia sociale
15 dicembre 2002

Chi semplicemente passeggi per Molfetta non può fare a meno di notare la sovrabbondanza di banche, agenzie dei grandi istituti nazionali o di realtà espressione del territorio. Fra questi anche uno sportello che non c'è, almeno fisicamente, ma che cerca comunque un suo spazio, quello della Banca Etica. Per lunga tradizione, condizionata dal cattolicesimo, etica e gestione del danaro non sono state considerate davvero conciliabili. La Banca Etica nasce per sovvertire questa convinzione, con la consapevolezza che crescita e benessere di una collettività sono in stretto rapporto anche con il denaro e con le attività ad esso collegate e che un atteggiamento di snobistico distacco da questi mezzi finirebbe per lasciar spazio ad un'idea di sviluppo economico non sempre al servizio dell'uomo. La Banca Popolare Etica è stata fondata in Italia a metà degli anni '90 con l'intento di costituire un punto di incontro tra risparmiatori attirati da una più consapevole e responsabile gestione del proprio denaro e quelle realtà socio-economiche che avevano come finalità la realizzazione del bene comune. Si è configurata, così, come unico istituto creditizio la cui attività ed obiettivi si ispirano ai principi della finanza etica, intesa come strumento, trasparente, di gestione del risparmio finalizzato allo sviluppo dell'economia civile (sociale e non profit). Il primo ed unico istituto di credito in Italia orientato a promuovere l'economia e la finanza sociale e a sostenere lo sviluppo dell'economia solidale. Nel nostro territorio la Banca Etica è presente come circoscrizione di Bari, Brindisi e Matera, con 350 soci, di cui 250 di Bari e provincia. Punta ad espandersi, in modo da poter aprire un proprio sportello, acquisendo nuovi soci, come chiunque può diventare acquistando minimo 5 quote di capitale sociale della Banca popolare etica dal costo di 51 euro ciascuna. Essere soci vuol dire fondamentalmente sostenere la crescita di una Banca che fa della trasparenza della gestione il suo punto di forza, accanto al sostegno e al finanziamento di progetti sociali che si propongono la riduzione del disagio delle fasce deboli della popolazione, la cooperazione con i paesi poveri del mondo, la salvaguardia dell'ambiente, la promozione di attività culturali. Della banca si può anche essere clienti, soprattutto se si ha una qualche dimestichezza con l'utilizzo di internet, visto che, mancando ancora un'agenzia sul territorio, le operazioni debbono avvenire tramite questo strumento. Quindi acquistare certificati di deposito annuale con un rendimento del 2.5 % lordo, per un minimo di 1000 euro e durata minima di sei mesi, aprire un conto corrente con il rilascio di un bancomat con prelievo gratuito da tutte le casse di credito cooperativo, sul quale domiciliare anche le bollette. Clienti anche se si ha bisogno di un finanziamento. La Banca Etica intende investire soprattutto al sud, in imprese non necessariamente sociali, ma che presentino progetti credibili ed accettabili dal punto di vista etico. Per rendere efficace ed effettiva la possibilità di controllo da parte dei socie e dei clienti, la Banca Etica ha istituito una serie di strumenti che permettono di seguire il percorso del denaro, dal momento della raccolta del risparmio fino al momento dell'impiego, sui progetti finanziati (a chi viene prestato denaro) e sui criteri di valutazione e accettazione delle richieste di finanziamento (perché viene prestato il denaro). Alla base di ciò, il principio della responsabilità e della cittadinanza attiva. Banca Etica vuole che i risparmiatori assumano la responsabilità delle proprie scelte. L'obiettivo è quello di ampliare le rete organizzativa dei soci, promovendo la partecipazione e il dibattito sui principi della finanza etica e sulle azioni che essa utilizza. Chi volesse saperne di più potrà utilizzare il seguente indirizzo di posta elettronica teresamasciopinto@virgilio.it. Lel. Salv.
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