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Mutamenti levantini. La politica barese a cavallo di Tangentopoli Un saggio di Michele Mangini, Onofrio Romano e Vincenzo Spadavechia
15 ottobre 2003

Come ha reagito Bari al terremoto politico e sociale degli anni '90? La fine dell'intervento straordinario nel Sud, Tangentopoli e la nuova legge elettorale hanno prodotto nell'opinione pubblica aspettative di mutamento nei governi locali. L'elezione diretta del sindaco è apparsa come il viatico per la formazione di una nuova classe politica, meno incagliata nei giochi di partito e attenta ai bisogni dei cittadini. Ma è stato realmente così? Questo saggio (Michele Mangini, Onofrio Romano, Vincenzo Spadavechia – “Mutamenti levantini. La politica barese a cavallo di Tangentopoli”. Collana Istituzioni, formato cm 14 x 21, pp. 144, euro 15,00 ISBN: 88-88550-10-0) rivela che, a Bari, le opportunità di rinnovamento offerte dalla riforma sono state sfruttate meno che altrove. La scarsa esperienza politica dei nuovi consiglieri non ha trovato un bilanciamento nel profilo culturale degli eletti, né è stata surrogata da spinte innovatrici d'impegno civico. Le velleità autonomiste e decisioniste del sindaco hanno fatto velo a un'incapacità reale di costruire mediazioni alte, all'interno, con i partiti di governo, e, all'esterno, con le espressioni della società civile e degli interessi organizzati. La leadership è apparsa, dunque, appannata e poco efficace, ipotecata dalla minaccia di messa sotto tutela da parte dei partiti di maggioranza. Così, l'ambizioso proposito di intervenire sulle cancrene strutturali della città si è risolta in politiche di corto respiro ma dal sicuro impatto estetico-simbolico, cioè elettorale. Questo spiega le valutazioni poco esaltanti sulle performances amministrative del primo governo post-riforma, che collocano Bari in posizione arretrata rispetto agli altri comuni italiani. Attraverso documenti e interviste ai consiglieri e agli amministratori locali, a testimoni privilegiati, a rappresentanti della società civile e degli interessi organizzati, gli autori tracciano un bilancio degli effetti delle riforme e dei mutamenti degli anni '90 su Bari. Gli autori Michele Mangini è ricercatore in Sociologia giuridica presso la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Bari. Tra i suoi scritti: La giustizia e gli ideali: una critica della giustizia liberale (Roma 1994). Onofrio Romano è ricercatore in Sociologia dei processi culturali presso la Facoltà di Scienze Politiche dell'Università degli Studi di Bari. Tra i suoi scritti: L'Albania nell'era televisiva. Le vie della demodernizzazione (Torino 1999). Vincenzo Spadavecchia è un ricercatore indipendente. Ha svolto numerosi studi sulla storia dei processi politici e culturali. I lettori Il libro si rivolge agli studiosi dei processi politici e agli amministratori locali, ma costituisce anche uno strumento per i cittadini che intendono esercitare il ruolo di elettori e partecipare alla vita municipale con una maggiore consapevolezza civica.
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