Musicoterapia alla “Dvorak”
Da ottobre l'associazione culturale musicale ”A. Dvorak”organizza sedute di musicoterapia, patrocinate dall'Assessorato alla Socialità e Servizi Educativi del Comune di Molfetta.
A tenerle due terapeuti, la prof.ssa Marianna D'Agostino e Mauro Germinarlo, con la supervisione di suor Caterina Bufi, membro del direttivo della Federazione Italiana Musicoterapeuti.
Le sedute sono rivolte a chi è affetto da problemi di sordità, da sindrome di Down, da depressione, autismo e a tutti coloro che abbiano un'esigenza fisica e psicologica. Ogni seduta dura 45 minuti, per un costo di 15 euro.
Il gesto sonoro nella terapia consente di comunicare con il paziente, è perciò “parabola”ossia ponte di collegamento tra una persona e l'altra.”Ricalchiamo attraverso la musica il paziente - sostengono i due terapeuti – e, attraverso il suono, instauriamo un dialogo che non è quello verbale”. Ad ogni modo la terapia è calibrata sulla specificità dei pazienti e delle differenti patologie. Ad esempio, nel caso di un bambino sordo, spiegano i due terapeuti, il paziente è steso sul pianoforte e quindi “immerso” nelle vibrazioni. Si può dire, quindi, che il fenomeno fisico della risonanza delle vibrazioni sonore è la modalità mediante la quale si attua l'ascolto. E' proprio attraverso la risonanza che vi è un coinvolgimento totale di chi ascolta. Il linguaggio della musica non essendo un codice parlato è quindi metaforico. Non sono utilizzati spartiti ma la postura ed il respiro del paziente costituiscono per i terapeuti validi strumenti.
I due maestri affermano che la musicoterapia non risolve in toto il problema, poiché tutto dipende dalla gravità della patologia.
Inoltre non può nemmeno essere preventivato con precisione il numero effettivo di sedute necessario e ritenuto efficace per un paziente.Tuttavia la musica, così come hanno dimostrato diverse scoperte scientifiche, può avere un reale effetto terapeutico.
Ale. Pal.