“Multiservizi”, scontro nella maggioranza. An, nessuna sospensione per i dissidenti
MOLFETTA – 30.8.2005
Ennesima bufera (dopo quella degli scorsi giorni per l'approvazione del bilancio consuntivo) evitata in extremis per la maggioranza di centrodestra. O forse semplicemente rimandata. Questo, in estrema sintesi, il responso dell'ultimo Consiglio Comunale di ieri sera, durante il quale è stata affrontata l'annosa questione della eventuale acquisizione, da parte del Comune di Molfetta, della quota di minoranza della Multiservizi S.p.A. detenuta dalla società “Italia Lavoro” (che possiede il 49% delle azioni a fronte del 51% del Comune).
Sul punto erano già note le divergenze di opinioni presenti all'interno della maggioranza che vedevano, da un lato, Forza Italia determinata a procedere all'acquisizione, da parte del Comune, della partecipazione azionaria di Italia Lavoro (che, ai sensi dei patti parasociali stipulati con lo stesso Comune nel 1996, ha il dovere di cedere la sua partecipazione nella Multiservizi), e, dall'altro, buona parte di Alleanza Nazionale (in particolare i consiglieri “dissidenti” De Palma, Di Molfetta e De Nicolò, per i quali, comunque, non è stato annunciato in aula nessun provvedimento di “sospensione”, come si era vociferato in città) più propensa a percorrere la strada della procedura ad evidenza pubblica per collocare sul mercato le azioni e trovare, così, un soggetto privato disposto ad investire in questa importante realtà imprenditoriale al fine di costituire una società mista.
La spaccatura è parsa subito evidente tanto che il sindaco, Tommaso Minervini, sostenitore dell'acquisizione della partecipazione azionaria da parte del Comune, ha dovuto ritirare l'ordine del giorno che aveva in un primo momento presentato e che conteneva l'esplicita volontà di procedere a detta acquisizione, “ritenendo necessario e conveniente – si leggeva nella originaria proposta di deliberazione – il controllo totalitario della società anche nella prospettiva di una riprogrammazione di tutte le attività del Comune e di un suo riposizionamento strategico”, per poi proporre un testo, concordato con l'opposizione, molto più morbido e decisamente meno vincolante.
Questo ripensamento è stato determinato dagli interventi dei consiglieri di minoranza Sallustio e Angione (che hanno criticato la volontà di procedere ad una acquisizione così importante senza avere a disposizione la documentazione completa relativa a questa operazione) e da quello del consigliere di Alleanza Nazionale, Damiano de Palma (nella foto), che ha avanzato forti dubbi sulla veridicità dei bilanci della Multiservizi, sostenendo che acquisire la restante quota della società avrebbe potuto arrecare al Comune gravi danni patrimoniali, ritenendo altresì più opportuna la procedura ad evidenza pubblica per la selezione di un socio privato.
La discussione è proseguita fino a quando il sindaco, su invito esplicito del consigliere Centrone, non ha proposto una mediazione modificando radicalmente l'ordine del giorno precedentemente presentato. Nel nuovo documento, approvato all'unanimità da tutti i consiglieri comunali, si dà semplicemente mandato alla Giunta, al sindaco e al dirigente responsabile “di avviare ogni utile istruttoria per consentire al Consiglio Comunale di poter appieno deliberare sulla eventuale acquisizione diretta proposta”.
In sostanza viene tutto rimandato ad una futura seduta di Consiglio Comunale in cui, dopo una accurata istruttoria, si dovrà decidere se procedere o meno a questa delicata operazione. Nulla di fatto, dunque. Ma c'è da starne certi: lo scontro nella maggioranza, su questo punto, è solo rimandato.
Giulio Calvani