Monumenti e busti storici preda di vandalismo e incuria
Simon Bolivar, Gaetano Salvemini, Achille Salvucci, Giuseppe Mazzini, Giuseppe Garibaldi, Vittorio Emanuele, Vito Fornari, sono alcuni dei monumenti e busti storici che abbelliscono i giardini e le piazze molfettesi e che versano in condizioni di degrado: alcuni sono anneriti a causa dello smog, altri rovinati dalle colate di ossido di ferro causate dalle piogge, altri ancora oggetto del più becero vandalismo. Situazione abbastanza diff usa per tutte queste opere che dovrebbero rappresentare il patrimonio artistico della nostra città e che, invece, subiscono l’incuria da parte di chi le dovrebbe tutelare e la deturpazione di coloro cui manca il minimo senso civico. Volendo iniziare a catalogare questi scempi, si potrebbe partire dalla villa comunale: i busti d’illustri concittadini (Gaetano Salvemini, Edoardo Germano e Achille Salvucci) o di grandi fi gure politiche e sindacali (Simòn Bolivar e Giuseppe Di Vittorio) sono deteriorati dall’ossidazione del ferro, che ha reso quasi indistinguibili i volti e illeggibili le titolazioni, oltre a segni di pennarello e matite. Spostandosi in altre zone della città, lo smog ha annerito alcuni monumenti, come quello di Vito Fornari in piazza Cappuccini, oltre ai rifi uti abbandonati tra i cespugli che lo circondano. Risaltano agli occhi anche le orribili rassegne di graffi ti sui monumenti di Mazzini e Garibaldi, prodotto dell’ignoranza e della barbarie di giovani grafomani. L’amministrazione Azzollini dovrebbe provvedere alla tutela dei monumenti con il recupero parziale e una manutenzione ordinaria. Sarebbe opportuno iniziare non solo a riqualifi care gli spazi verdi molfettesi, ma anche i monumenti che ne fanno parte, oltre all’installazione di un sistema di videosorveglianza e controllo e a un attento censimento per riconoscere le priorità e avviare progetti di recupero. Insomma, l’amministrazione comunale ha il dovere civile di tutelare e promuovere le risorse artistiche della città di Molfetta, testimonianza di storia e tradizione. Purtroppo a Molfetta, spento il dibattito politico, ridotto a qualche conferenza quello culturale, si vegeta nella solita ed estenuante attesa.