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Mons. Domenico Cornacchia è il nuovo vescovo della diocesi. Primo messaggio ai fedeli
15 febbraio 2016

È mons. Domenico Cornacchia, 66 anni, il nuovo vescovo nominato da Papa Francesco per la diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi. Cornacchia è già vescovo della diocesi di Lucera-Troia. A dare l’annuncio ufficiale al clero diocesano riunito nel Seminario Vescovile, è stato mons. Ignazio de Gioia, amministratore diocesano: «Sono qui a dare il lieto annuncio della nomina del nuovo vescovo e quindi credo che dobbiamo rendere grazie a Dio per il dono del vescovo. Ora riprende il cammino. Andiamo avanti con serenità perché la Chiesa non si ferma. Il vescovo è un dono, un dono ispirato da Dio e confermato dalla Santa Sede Apriamoci a questa speranza». Nei giorni successivi alla nomina, mons. Cornacchia ha incontrato a Molfetta il clero e i parroci, mentre si insedierà ufficialmente sabato 20 febbraio nella Cattedrale. Il messaggio del nuovo vescovo alla Diocesi Carissimi fratelli e sorelle, sacerdoti, religiosi, religiose, diaconi permanenti, consacrati laici, seminaristi del Seminario Maggiore e Minore, giovani, autorità civili e militari, marittimi, con fiducia e trepidazione busso alla porta del vostro cuore e delle vostre case! Chiedo umilmente di farmi spazio! Nel mio cuore, ci siete già, vi sento come il più bel dono che Dio mi ha fatto, all’inizio di questo nuovo anno! Vi saluto tutti e ciascuno, con particolare affetto. Permettetemi di rivolgermi con animo riconoscente a Mons. Ignazio de Gioia, Amministratore diocesano in questi mesi passati. Lo ringrazio a nome di tutta la Comunità diocesana, doppiamente orfana, del Vescovo e del Vicario generale. Con pazienza ed amore ha traghettato in modo eccellente, la vita della Diocesi, in questo periodo di assenza del Pastore. A voi vengo nel nome del Signore, per asciugare ancora le lacrime che grondano sul vostro, sul nostro viso, per la perdita prematura ed inattesa dei compianti S.E. Mons. Luigi Martella, Vescovo, e dell’indimenticabile, infaticabile e zelante Mons. Mimmo Amato. Soltanto il silenzio, orante, potrà portare serenità nei nostri cuori! Essi ci assistano dal cielo e ci guidino come veri Angeli custodi. Al Signore chiediamo che ci aiuti ad accettare la sua imperscrutabile volontà. La mia gratitudine va a Papa Francesco che mi ha inviato a voi come padre, fratello e pastore. A Lui la mia totale, filiale e gioiosa disponibilità ed obbedienza, perché il Regno di Dio si radichi e si diffonda nella nostra Chiesa locale di Molfetta - Ruvo - Giovinazzo - Terlizzi. Carissimi, vengo in umiltà e gioia grande! Il mio pensiero, pieno di affetto e di riconoscenza, si rivolge ai pastori che mi hanno preceduto nella guida di questa antica ed amabilissima Diocesi, specie al Servo di Dio Mons. Tonino Bello. Di lui respiriamo il profumo delle virtù umane e soprannaturali! Dobbiamo intensificare la preghiera affinché il Signore lo indichi per tutti quale modello universale di santità e di perfezione! Speriamo che la Causa di Canonizzazione del santo Vescovo proceda spedita, verso gli onori degli altari! Di don Tonino, sforziamoci di essere non solo ammiratori, ma autentici imitatori!Un affettuoso saluto anche a Mons. Settimio Todisco, a Mons. Donato Negro, miei predecessori e a Mons. Felice Di Molfetta, tornato nella nostra terra, dopo il servizio episcopale a Cerignola-Ascoli Satriano. Cammineremo insieme, senza perderci di vista; nella cooperazione e nella condivisione di ciò che siamo ed abbiamo; sempre, nella carità e nella verità; nell’umiltà e nell’autenticità! Di noi, devono tacere le parole e parlare le opere! Di ognuno, il Padre celeste deve poter ripetere ciò che ha detto sulle rive del Giordano, di suo Figlio: «In te ho posto la mia compiacenza!» (Lc 3, 22). Sosteniamoci gli uni gli altri, gareggiando nella stima e nella benevolenza reciproca! “L’amore tutto vince”, afferma San Giovanni della Croce! Siamo chiamati ad un’opera difficile, non impossibile: attirare la benevolenza del Signore, sul nostro modo di vivere, di agire, di accoglierci e di amarci. Procediamo con esultanza, nella sequela del Maestro Gesù Cristo! Coraggio! Come i pastori e i Magi, diffondiamo la Luce che è Cristo in tutti quegli ambiti di vita che la Provvidenza ci indicherà! Gli altri devono stupirsi, meravigliarsi del modo nuovo e rinnovato del nostro essere e del nostro apparire! L’Anno Giubilare della Misericordia deve accelerare la nostra marcia verso la conversione personale e la santità. Carissimi, ovunque, Molfetta è sinonimo, non solo di Mons. Tonino Bello, ma anche del Pontificio Seminario Regionale! Mi commuove tanto, per la gioia e la responsabilità, questo accostamento. Cari giovani seminaristi del Regionale, Rettore, Padri spirituali, educatori, docenti, vi saluto con indicibile affetto e simpatia! Vi affido all’intercessione della Regina Apuliae, affinché vi sostenga nel delicato cammino di formazione e di accompagnamento accademico e spirituale! “Maria, donna del primo passo”, come osava invocarla don Tonino, sia vostro modello, nel fare sempre il primo passo verso il prossimo che cammina con noi e verso quegli orizzonti nuovi, che solo Dio ci indicherà. Rinnovo a voi, cari seminaristi, l’augurio di Papa Francesco: che la vostra vita sia impregnata del profumo delle pecorelle, che un giorno saranno a voi affidate, ma vi auguro che le stesse pecorelle possano contaminare la loro vita, con la vostra diffusiva santità. Siate la risposta più adeguata alle attese del popolo di Dio! Vivete lo spirito del Vaticano II! Andate avanti, senza dover rimpiangere nulla del vostro passato! Vi dico: a presto! Un saluto particolare e ricco di affetto alle nostre sorelle e fratelli emigrati nel mondo! Sappiate che vi seguiamo costantemente. A voi, fratelli e sorelle che siete negli ospedali o in luoghi di sofferenza, offrite il vostro sacrificio, a Gesù Salvatore, come obolo necessario, per la salvezza del mondo. Un deferente ossequio al Signor Cardinale Angelo Amato, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, al Nunzio Apostolico Nicola Girasoli, agli Officiali della Santa Sede, Mons. Antonio Neri, Mons. Pietro Amato, Mons. Vincenzo Turturro, docenti e, missionari tutti, originari della nostra Diocesi! Agli immigrati, persone rimaste sole, orfani, vedove e poveri, il mio affetto e la mia vicinanza fraterna!. Guardiamo con serenità e fiducia nel Buon Dio, nella novità, ma sempre nella continuità di quanto ci precede! Maria, Regina dei Martiri, i nostri santi Patroni e Protettori, siano luminosi fari sul nostro pellegrinaggio terreno. A tutti rivolgo, come mio primo saluto, quello che fu, invece, l’ultimo saluto di Mons. Bello: «Vi voglio bene»! Pregate tanto per me. A presto!

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