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Molfetta, ultimo appuntamento “Comunicare per crescere”
08 maggio 2010

MOLFETTA - Rete è la parola chiave del progetto dal titolo “Comunicare per crescere” avviato dalla Consulta Femminile di Molfetta negli ultimi mesi del 2009 e conclusosi ieri presso l’IPSIAM “Amerigo Vespucci”. Fiducioso nella partecipazione attiva dei ragazzi e nella validità del progetto, il preside del Liceo Classico “Leonardo da Vinci”-Liceo Scientifico “Albert Einstein” prof. Giuseppe Cannizzaro ha coinvolto in questo percorso tutti i Dirigenti delle scuole superiori di Molfetta, che hanno costituito appunto una rete, la prima in Puglia a coordinare tutti gli istituti di istruzione secondaria della città.
Lo stesso Prof. Cannizzaro, durante la plenaria della mattina, ha risposto ai ringraziamenti a lui rivolti dalla presidentessa della Consulta, Maddalena Altomare, dicendo che “il merito di una rete si deve alla solidità dei suoi nodi”, con chiara allusione allo spirito creativo dei ragazzi e alla collaborazione amichevole nata tra i docenti, entrambi elementi distintivi di questo progetto.

Ad aprire i lavori dell’ultimo appuntamento di “Comunicare per Crescere” un vero esperto di creatività e immaginazione, il clown Renato Turci, che ha portato tra il pubblico la sua arte basata sull’associazione tra corpo e oggetti per la creazione di personaggi sempre nuovi e su un linguaggio teatrale emotivo, semplice, e stringato (Nella foto, da sinistra: il preside del Liceo, Cannizzaro; quello del Magistrale, Lafasciano; l’assessore Minervini; La presidente della Consulata, Altomare; Teresa Zaccaria, Stefano Ciccone; il preside dell’Ipssar, de Pietro; il preside dell’Ipsiam, Vacca).
Di grande positività anche il messaggio lanciato dall’assessoreregionale Guglielmo Minervini, responsabile del programma regionale “Bollenti spiriti”, che ha acutamente sottolineato che “nella nostra vita le parole hanno un importanza straordinaria. Con le parole riusciamo a dare i nomi alle cose e ad etichettarle. Tuttavia esse non possono e non devono diventare etichette anche per le persone, in quanto, se ciò accadesse, la differenza si trasformerebbe in discriminazione. Quindi, bisogna comprendere quanta vita si trovi al di fuori da ciò che riusciamo a nominare e guardare con l’occhio giusto all’unicità di ognuno. Solo gli occhi dell’anima possono osservare la nostra vita, superando i limiti imposti dalle convenzioni”.
Molto importanti anche gli interventi della Consigliera di Parità della Regione Puglia, Teresa Zaccaria e del presidente dell’Associazione “Maschile Plurale”, Stefano Ciccone, che hanno fornito dati interessantissimi sul tema della differenza di genere.
La Dott. Teresa Zaccaria ha esposto al pubblico alcuni dei risultati delle indagini condotte riguardo la situazione dell’uomo e della donna nel mondo del lavoro. La donna lavora fuori casa per circa 7 ore al giorno, l’uomo, invece, per circa 9 ore; la donna consuma 8 ore per il lavoro domestico, un uomo particolarmente collaborativo al massimo 5; ma se all’uomo sono concesse 2 ore per il tempo libero, la donna può godere soltanto di circa 76 min di relax. Sebbene possa quasi sembrare asettica, questa è la vera rappresentazione della realtà.
Stefano Ciccone, firmatario insieme ai membri della sua associazione del documento “La violenza contro le donne ci riguarda…” ha invitato a riflettere sul problema della libertà personale; ognuno può veramente godere della propria libertà? Ad ostacolarla sono fondamentalmente le regole invisibili che regolano la nostra vita, basate su concetti, pur relativi, di ovvietà e normalità. Conquistare la propria libertà, dunque, vuol dire saper denunciare ciò che viene rappresentato come ovvio, nell’intento di reinventare la propria vita.
Al termine della plenaria, i ragazzi sono stati indirizzati nei vari workshop, coordinati dagli “addetti ai lavori” e incentrati su argomenti come l’inclusione, l’integrazione, le pari opportunità lavorative e la concezione dei generi nelle culture altre.
I diversi gruppi di lavoro si sono poi riuniti nella plenaria pomeridiana, coordinata dalla prof. ssa Marianna Turtur, docente referente del Liceo Classico, e da Maddalena Altomare, con la collaborazione dei facilitatori dei workshop. Ogni gruppo ha presentato le proprie riflessioni e i risultati delle varie attività svolte, sempre nel segno della creatività e dell’originalità.
Nonostante il progetto sia giunto formalmente a conclusione, si può senza dubbio compiacersi della riuscita di questo percorso di formazione dei giovani e confidare nella futura attività di collaborazione della Rete delle Scuole molfettesi.
 
© Riproduzione riservata
 
 
Autore: Gabriella M. A. Abbattista
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