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Molfetta, tempo pieno. Azzollini: collaborazione amministrazione e genitori, cruccio per i “giornaletti locali” Conferenza stampa dell'amministrazione Azzollini per il ripristino del tempo pieno. Riconosciuto «lo sforzo dei genitori». Il servizio mensa partirà a settembre, erogato dal centro cottura comunale fino all'affidamento definitivo. Le domande di Quindici
23 luglio 2011

MOLFETTA – «Conta di più lo sforzo dei genitori». Con queste parole il sindaco Antonio Azzollini nella conferenza stampa sul ripristino del tempo pieno a Molfetta ha voluto consegnare le chiavi del merito ai genitori, ribadendo l’«impegno quotidiano» e il «cauto ottimismo» della sua amministrazione. «È il frutto del lavoro di tutto e siamo al fianco dei genitori, non contro», ha aggiunto l’assessore all’Istruzione Pubblica, Luigi Roselli, ricordando come compito del Comune sia mantenere il contatto con gli altri enti preposti e produrre gli atti amministrativi in collaborazione con l’Asl e l’Ufficio Tecnico Comunale (regolarità delle strutture, assunzione degli oneri di spesa, tariffe, ecc.).
Unico «cruccio» di Azzollini, «quello che scrivono i giornaletti locali»: forse non sono state digerite le dichiarazioni dei genitori rilasciate solo a Quindici online sui meriti effettivi del ripristino. Perché è solo grazie ai genitori che si è potuto inoltrare il ricorso al TAR Puglia e che la città di Molfetta ha conosciuto la problematica e ne ha seguito l’evoluzione fino all’esito finale.
Una vittoria, certo di concause, ma la spinta decisiva è stata la notifica del ricorso il 15 giugno. Se il Comune ha prodotto gli atti necessari, sono stati proprio i genitori nel loro movimento spontaneo a imporre una soluzione: di contro, cosa sarebbe accaduto? Sarebbe caduto tutto nel silenzio e nel dimenticatoio?
In sede di udienza (13 luglio), dove l’Ufficio Scolastico Regionale ha notificato la deliberazione del 5 luglio con cui ripristinava il tempo pieno a Molfetta, il Comitato ha anche chiesto che le spese legali fossero addebitate all’USR. Ad esempio, il legale rappresentante del Comitato, l’avv. Roberto D’Addabbo, è stato assunto e spesato proprio dai genitori. Anche il Comune, citato dal Comitato insieme ai soggetti istituzionali protagonisti della vicenda, ha assunto un altro avvocato (pagato con soldi pubblici) per difendersi in tribunale.
Confermati gli incontri con genitori e presidi per i prossimi mesi, perché il Comune di Molfetta «sarà attento allo svolgimento delle attività perché fideiussore» e, nel momento in cui ci saranno delle insufficienze del servizio, sarà necessario segnalarle. Ma come mai il Comune si è mosso solo alla fine, di fronte a una situazione precipitata in pochissimi giorni, nonostante le numerose comunicazioni dei dirigenti scolastici in merito all’assunzione degli oneri di spesa e all’adeguamento delle strutture?
Nessun ritardo per l’assessore Roselli perché «il tempo pieno era gestito dalla scuole e l’Ufficio scolastico aveva autorizzato quel funzionamento». Ma «quest’anno qualcosa è cambiato», anche se le comunicazioni dei dirigenti al Comune palesavano già la necessità di alcuni atti per l’erogazione del servizio: «l’Ufficio scolastico ha detto che questo modello di gestione non era più idoneo, per cui ha chiesto al Comune nel giro di pochi giorni di assumere determinate responsabilità - ha spiegato l’assessore Roselli a Quindici - nonostante questo, ci siamo messi a lavorare con ottimismo, perché il lavoro era stato già iniziato da un punto di vista edilizio sin dal 2008». L’assunzione dell’impegno di spesa, poi, «è un capitolo di giunta all’interno del bilancio e occorrevano quei tempi tecnici».
L’adeguamento complessivo delle strutture è stato già approvato e, secondo le previsioni, sarà concretizzato entro dicembre 2011, cui va aggiunta l’assunzione degli oneri di spesa da parte del Comune di Molfetta. Ma per la gestione del servizio mensa sarà realizzato un bando? Quando inizierà il servizio? Da settembre, la risposta a Quindici del dott. Giuseppe de Bari, dirigente del Settore Socialità, e fino all’affidamento sarà il centro cottura comunale a provvedere all’erogazione del servizio. Ma per il tempo prolungato? Il Comune vorrà assumersi anche questo impegno? Si attendono valutazioni, anche perché un impegno di spesa e pur sempre un atto giuridico e implica l’uso dei «quattrini del Comune», ha ricordato il sindaco Azzollini, dimenticando che si tratta pur sempre di soldi pubblici.
Occorre ora la concretezza dell’impegno. Unico neo, il tempo pieno erogato con l’organico di fatto e non di diritto, perché potrebbe implicare il continuo cambiamento degli insegnanti per ogni anno scolastico con possibili scompensi nella didattica.

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Autore: Marcello la Forgia
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