Molfetta, raid vandalici in largo Giovene: colpito il parco in via Goffredo Mameli
All'inaugurazione promesso dal Sindaco un sistema di videosorveglianza, mai visto; inoltre il parco fu lasciato senza recinzione di proposito promettendo l'amministrazione Azzollini interventi in caso di problemi
MOLFETTA - Raid continui di vandali, stanno distruggendo quello che resta del parco in via Goffredo Mameli.
Il parco ristrutturato pochissimi anni fa, è rimasto solo in parte fruibile.
Le altalene e uno dei cavalli a dondolo del parco sono stati portati via. Delle altalene sono rimaste solo le catene che reggevano il sellino e l’impianto a cui erano legate, invece il dondolo è stato completamente sradicato da terra (come si vede dalle foto). Oltre ai giochi, i vandali non hanno risparmiato neppure il piccolo albero situato nella piazzetta, spezzandone la sua cima.
Le incursioni di questi giovinastri, come spiegano a Quindici alcuni residenti di via Alberto Mario, una delle strade su cui si affaccia il piccolo parco, avvengono perlopiù nelle ore serali. Questi, complice il buio (molte volte le luci che illuminano di solito la piazzetta rimangono spente, ndr), distruggono ciò che capita oltre agli schiamazzi che a volte durano fino a tarda ora. “Servirebbe una recinzione” ci dicono, questa almeno scongiurerebbe i ragazzini ad entrare nel parco nelle ore serali, quando non è frequentato dagli anziani del quartiere e dalle famiglie insieme ai loro bambini. Oltre alla recinzione, i residenti chiedono venga installato un sistema di videosorveglianza. “Il sindaco, all’inaugurazione del parco promise ai residenti l’installazione di un sistema di videosorveglianza, ad oggi non l’abbiamo visto, e questi sono i risultati” conclude uno di loro.
Il parco in questione dopo la ristrutturazione, fu lasciato senza recinzione di proposito. L’amministrazione Azzollini scelse di optare per questa soluzione (come fatto con piazza Effrem), sapendo quali sarebbero stati i rischi, e promise interventi qualora si sarebbero registrati problemi. Ora non resta che “correggere” quell’errore fatto qualche anno fa, magari senza ripeterlo negli altri parchi della città, ormai prossimi alla riqualificazione.
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Autore: Giovanni Angione