Molfetta, Progetto Farfa: scuola di cinema per ragazzi
Presentato alla Fabbrica S. Domenico il vincitore del bando “Progetti attivi” e il corso di alfabetizzazione mediatica
MOLFETTA - Presentato alla città, nella Fabbrica di San Domenico, il progetto "Farfa – Cinema Sociale Pugliese", vincitore del bando “Principi Attivi”, e del suo "Corso di Alfabetizzazione Mediatica", ovvero una scuola di cinema per ragazzi frequentanti gli Istituti Scolastici di Molfetta, dalla terza media al quinto superiore.
Erano presenti, in una gremita sala “Finocchiaro”, gli ideatori del progetto Domenico de Ceglia (regista, sceneggiatore, film-maker, docente) e Giuseppe Boccassini (film-maker, esperto di fotografia), l'assessore regionale alla Trasparenza e alla Cittadinanza attiva Guglielmo Minervini, e i collaboratori del progetto, tra cui i membri dell'associazione culturale “Linea5, e gli studenti coinvolti nel progetto.
A introdurre l'incontro c'era Onofrio Pappagallo per Linea5, che ha presentato il “Gruppo Farfa” e ha ringraziato i dirigenti scolastici delle scuole che hanno aderito al progetto, tra cui la scuola Don Tonino Bello, dell'Ipsiam Vespucci, la scuola media Pascoli, l'Itcgt, il Magistrale, e il Liceo Classico e Scientifico di Molfetta.
“Abbiamo consegnato agli studenti circa 2.500 questionari per le selezioni, e abbiamo reclutato 30 studenti seguendo come criterio fondamentale che venisse mostrato interesse per il cinema. Dopo una prima cernita di 510 studenti, c'è stato un colloquio con gli studenti per la selezione definitiva di trenta studenti”.
L'assessore Guglielmo Minervini (nella foto da sinistra con Onofrio Pappagallo e Domenico de Ceglia) ha proseguito, cercando di raccontare il senso del programma di politiche giovanili attuato dalla regione nel corso di quattro anni. Il tema è la “fuga dei cervelli”. I giovani molto spesso elaborano sogni e idee, e li portano via in valigia negli angoli dell'Italia e del mondo, facendo perdere alla regione energie e stimoli. “Da questo è nato il progetto Bollenti Spiriti, che non è una politica per tenere buoni i giovani, ma vuole mettere al suo centro una vera politica giovanile”.
Attraverso il “Contratto Etico”, i laureati della regione Puglia possono affinare la propria competenza frequentando dei corsi di specializzazione. “Io regione investo su te, studente, in cambio un patto morale, ovvero che tu pensi, alla fine di questo percorso, di tornare in Puglia. Se il progetto funziona i giovani stessi proveranno a darsi una ragione per restare in Puglia”. Il passo successivo è la creazione di infrastrutture per l'aggregazione dei giovani, tra cui una in fase di realizzazione anche a Molfetta.
L'idea di Principi Attivi “è per evitare che la soluzione dei problemi dei giovani venga data da qualcun altro. In Puglia ci sono molti giovani che ci provano, a volte hanno successo e a volte no. Questa è una sorta di campagna per la raccolta di idee. Gruppi di progettazione propongono delle idee e dei progetti, tutti dalle grandi potenzialità”.
Ancora, l'assessore Minervini: “tutto è comunicazione nella nostra società, e c'è domanda crescente di contenuti multimediali. Questi percorsi ci permettono di leggere le immagini, e magari esserne protagonisti, come nel caso dei trenta ragazzi selezionati per questo percorso”.
Ha proseguito poi uno dei due promotori e vincitori del progetto Bollenti Spiriti, Mimmo de Ceglia. “Stiamo cercando di rivolgerci ai giovani e alle scuole di Molfetta. Il nostro intervento è volto alla alfabetizzazione mediatica, per far scoprire strutture, simbologie, modi per intendere un sistema di simboli da cui nella nostra società siamo bombardati”. L'invito è quindi a decodificare queste simbologie tipiche della società mediatica, recuperando e riappropriandoci dell'uso dei mezzi di comunicazione”. Come realizzarlo, come unificare le spinte centrifughe di un percorso comune: “ognuno si occuperà di una fase differente nei vari corsi di formazione del progetto, e ognuno terrà presente il modello archetipico di Prometeo; sarà qualcosa che verrà fuori nel testo del cortometraggio scritto con i ragazzi, frutto conclusivo del lavoro. Prometeo si appropria della tecnica, come noi faremo attraverso questo nuovo stimolo che vogliamo dare ai giovani. Prometeo può ancora parlare alle anime di noi moderni, un mito può diventare nuovo e entrare nella nostra modernità”.
Il corto sarà strutturato da vari interventi di professionisti del cinema e del teatro, un corso di fotografia e di analisi dei film e della storia del cinema, curato da Giuseppe Boccassini, e un laboratorio autoriale gestito da Ninni Vernola, fino alla realizzazione del corto alla fine di Agosto. In autunno avverrà la post-produzione con l'approfondimento di alcune tematiche legate al cinema e al teatro, anche in base alle proposte degli alunni.
Autore: Corrado la Martire