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Molfetta, presentato il Movimento Democrazia è Partecipazione: “fuori dal Pd per rispondere alla domanda inevasa di cambiamento”
Presentata presso la sala stampa del comune, la nuova formazione politica che riunisce gli ex Pd vicini a Guglielmo Minervini: “ci rifacciamo agli ideali dell'Ulivo. Saremo elemento stabile all'interno dell'amministrazione”
10 luglio 2015
MOLFETTA
- Una forza politica progressista e moderna capace di dialogare con tutte le forze del centrosinistra molfettese e di rispondere nel migliore dei modi possibili alla grande domanda di cambiamento dei cittadini. E' l'ambizione e il proposito di "Democrazia è Partecipazione" il nuovo
movimento politico, nato dalla nota frattura maturata all'interno del Partito Democratico molfettese in seguito all'addio di Guglielmo Minervini e all'elezione alla segreteria di Piero de Nicolo.
“Il movimento vuole essere portavoce di un approccio politico unitario e federare le altre forze politiche per il bene della nostra comunità. Cercheremo di arginare lo scollamento dei cittadini dalla politica” ha dichiarato
Raffaella Altamura
, portavoce del movimento in apertura della conferenza stampa di presentazione del nuovo progetto politico. Presenti anche l'assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Molfetta,
Giovanni Abbattista
, da oggi riferimento del movimento all'interno della giunta guidata da
Paola Natalicchio
(
Rosalba Gadaleta
invece, resterà in giunta in qualità di tecnico), i due consiglieri comunali
Damiano Angeletti
e
Davide De Candia
e il consigliere regionale
Guglielmo Minervini
(nella foto: De Candia, Angeletti, Altamura, Minervini, Abbattista).
Il movimento si configura come “espressione del territorio”- ha aggiunto
Raffaella Altamura
- “nato dal basso per esprimere una forza politica unitaria che si affianchi al Pd e rimarchi gli ideali dell'Ulivo”. Democrazia è partecipazione esprimerà il proprio gruppo in consiglio comunale e ha annunciato la volontà di mettersi a disposizione del sindaco Paola Natalicchio (che è intervenuta in avvio di serata tramite un breve comunicato) per superare le lacerazioni interne alla coalizione registrate nelle ultime settimane e aggravate dalle dimissioni di
Tommaso Spadavecchia
e dall'uscita dalla giunta del Pd.
“Dialogheremo col Pd perché senza il Pd non ci sarebbe il centrosinistra” ha chiarito il consigliere
Davide de Candia
“ma la nostra non è una storia di scissioni. Il nostro movimento potrà essere molto di più di un pezzo di Pd che è fuoriuscito. Mi piace immaginarci come un seme lanciato in un terreno fertile. Adesso siamo ancora un bonsai ma potremo ben presto diventare grandi (allusione al simbolo del movimento: un alberello che ricorda molto il logo dell'Ulivo; ndr). Le condizioni ci sono tutte: la città ha dimostrato di rifiutare ipotesi creative di trasformismo”.
Sulla stessa lunghezza d'onda il consigliere regionale
Guglielmo Minervini
, padre nobile del movimento: “in questi ultimi mesi si è consumata la frattura tra il Pd e la sua base sociale. A fotografare la situazione è stato il referendum svoltosi in Grecia domenica. Il Pd avrebbe potuto stare dalla parte dei popoli e invece ha preferito restare al fianco della Merkel, delle banche e degli euro-burocrati. Dalla parte sbagliata. E' stato un altro errore drammatico. La domanda da porsi e che ci spinge a questa nuova iniziativa è: come la politica può rinnovarsi e rispondere alla necessità inevasa di cambiamento?”. Chiari i passaggi sulla situazione politica cittadina: “per noi il patto del 2013 che ha portato il centrosinistra alla guida della città non è cambiato. Siamo rimasti ancorati a quel patto ma lo stesso deve valere per il Pd. Comprendiamo le ragioni politiche sollevate nelle ultime ore ma vogliamo che tutte le discussioni si consumino nella vicenda amministrativa del centrosinistra. Spero che il Pd torni a essere elemento stabile dell'amministrazione per creare condizioni politiche e per arrivare con spinta e energia a fine percorso”. Sui futuri orizzonti del nuovo progetto politico, Minervini ha chiarito che “le prossime tappe saranno definite con gradualità per rispondere al meglio alla domanda di partecipazione tradita dal Pd. Il nostro è un campo aperto di sperimentazione e davanti a noi c'è una fase nuova, appassionante, alla quale guardiamo con entusiasmo. Guardiamo con attenzione anche allo scenario politico nazionale, perché è ovviamente con quello che si interseca la vicenda di Molfetta”. L'assessore ai lavori Pubblici
Giovanni Abbattista
è intervenuto sulla delicatissima fase attraversata dall'amministrazione e ha ostentato un prudente ottimismo: “è un momento molto delicato. C'è tensione nella coalizione ma siamo sicuri riusciremo a superarlo grazie a responsabilità di tutte le forze di centrosinistra. Il nostro compito è quello di capitalizzare gli obbiettivi posti nel 2013. In questi due anni ci siamo impegnati in un lavoro preliminare molto faticoso: abbiamo “ripulito la cantina”. Adesso dobbiamo ripartire con un nuovo slancio, dobbiamo raccogliere i frutti di questi nostri sforzi. Ma per farlo dobbiamo recuperare un sentimento di unità. Speriamo che il senso di responsabilità prevalga. Noi ci proponiamo come un elemento di stabilità. La nostra esperienza arriverà di slancio fino al 2018”. Intanto un primo segnale di distensione è stato forse offerto dal segretario del partito democratico
Piero de Nicolo
che insieme ad altri esponenti del pd molfettese, a margine della serata, ha portato i suoi saluti ai dirigenti di Democrazia è Partecipazione. © Riproduzione riservata
Autore:
Onofrio Bellifemine
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Caporozzo
10 Luglio 2015 alle ore 18:24:00
Una volta si diceva pure, michelozzo ostrogotto, ti si possa strozzare pure il gotto, con tutto il canarozzo. Diciamole tutte quelle di una volta.
Rispondi
scardigno ignazio
10 Luglio 2015 alle ore 12:22:00
Questo è il popolo dei tanti partiti. Nascono, si dividono, poi rinascono sotto altre denominazioni. Il risultato è sempre quello e cioè che abbiamo politici da destra a sinistra passando per il centro che invece di pensare al bene ed ai problemi dei cittadini pensano solo alla creazione o distruzioni di partiti politici e quindi ai loro interessi. L'unica cosa da fare e non andare a votare per nessun partito forse così questi signori capirebbero il vero problema degli italiani.
Rispondi
Michelozzo
10 Luglio 2015 alle ore 10:04:00
Una volta si diceva, morto un Papa se ne fa un altro, oppure, chiusa una segheria si apre un forno, forse per bruciare gli scarti di lavorazione del legno. Politicamente, per scordare una precedente esperienza politica deludente, invece di lavorare all'interno di quel partito politico per ristabilire la legalità e ripulirlo dai cialtroni, si decide di formarne un'altro sulle ceneri di una ennesima deludente esperienza politica, ovvero dell'Ulivo. Ma sorge spontanea una domanda: ma ci fate o ci siete? Non vi rendete conto che il popolo è stufo dei vostri infami giochi politici per mantenere sempre le mani in pasta? Il filo tirato a lungo prima o poi si spezza e il risultato non sempre è innocuo, specialmente oggi che il centrosinistra parla bene e poi razzola male. MEDITATE FUORIUSCITI........MEDITATE!!!!
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