Recupero Password
Molfetta, Pino Amato: non è più tempo di parole; il sindaco Azzollini deve dimettersi e costituirsi parte civile nel processo “Mani sulla città”
08 agosto 2011

MOLFETTA Pino Amato (foto) già consigliere comunale dell'Udc  ha inviato a Quindici una riflessione sulla situazione politica di Molfetta, invitando, come ha già fatto “Quindici” il sindaco Antonio Azzollini, la giunta e i consiglieri comunali a dimettersi. Il Comune dovrebbe anche costituirsi parte civile nel processo “Mani sulla città” che ha portato in carcere a Trani il dirigente dell’ufficio territorio Rocco Altomare, e agli arresti domiciliari suo fratello Donato e suo figlio Corrado e i collaboratori dello studio tecnico A&D.

Amato chiede un sussulto di dignità per salvare Molfetta: i consiglieri comunali dovrebbero prendere le distanze dal sindaco e dal suo modo di fare.
Ecco la sua lettera:
«Dopo quanto accaduto in città, non mi rimane altro che fare una riflessione su quale sarà il futuro della nostra Molfetta e dei suoi giovani.
 
Certamente, il terremoto giudiziario che ha sconvolto Molfetta, impone a questa amministrazione il compito di non fermarsi soltanto alle mere parole, e forse neanche quelle sono bastate a giustificare quanto accaduto, ma di cominciare ad agire con fatti concreti, ed in un rigurgito di dignità, come qualcuno ha avuto il coraggio di fare in passato, dovrebbe dimettersi dal governo di questa città.
 
Premettendo che noi dell’UDC non osiamo ergerci a giudici e magistrati, chiediamo però al Sindaco Antonio Azzollini, un gesto forte, quello di costituirsi parte civile nel processo “Mani sulla città”, difendere i cittadini, quelli davvero penalizzati da cotanta inchiesta e non pagare fior fior di avvocati a chi oggi viene accusato di reati gravissimi e che può permettersi di pagare le laute parcelle di chi  lo difende; e poi ancora azzerare la giunta con le dimissioni del Sindaco per dare, finalmente, a questa città, attraverso nuove elezioni, la possibilità di ripartire mettendo fuori gioco una volta per tutte gli affaristi della politica, rilanciando giovani entusiasti e appassionati della politica e della propria città che debbano occuparsi di aiutare i più deboli, disoccupati, famiglie meno abbienti, gli stessi giovani precari; un progetto per Molfetta che debba rivedere il piano della viabilità, quello delle coste, risistemando il Lungomare Colonna per riportare un pò di quel turismo assente negli ultimi anni, creare un piano sicurezza contro il vandalismo e la criminalità crescente, intervenire con urgenza sulle fasce più deboli quali disabili ed anziani, rivedere il piano dei servizi con nuove iniziative ed opportunità sul territorio ed ultimo ma non meno importante provvedere alla realizzazione di una mensa per i poveri ed i senza tetto così come per i disabili.
 
C’ è tanto da fare per Molfetta, chiedo perciò non solo al Sindaco, ma anche ai consiglieri comunali di maggioranza, che in cuor loro non si riconoscono più con l’ operato di questa amministrazione, di fare un gesto significativo: DIMETTETEVI, SE AMATE LA VOSTRA CITTA’, PRENDETE LE DISTANZE DA QUESTO SINDACO E DAL SUO MODO DI FARE.
Il mio, è un appello accorato verso coloro che amano Molfetta: non lasciamo distruggere la nostra città lentamente senza opporre resistenza, facciamo qualcosa se non per noi, per i nostri figli.
Io ho avuto il coraggio di fare un passo indietro, in politica, dando spazio ai giovani: spero che il mio esempio possa essere seguito da altri.
 
NON E’ PIU’ TEMPO DI PAROLE MA DI FATTI: LIBERIAMO MOLFETTA DA QUESTA CAPPA CHE LA OFFUSCA, RIPORTIAMO IL SERENO DANDOLE UN FUTURO MIGLIORE; UN APPELLO ANCHE PER I PIU’ GIOVANI: NON TIRATEVI INDIETRO SCENDETE IN CAMPO PER DIFENDERE I VOSTRI DIRITTI ED IL VOSTRO FUTURO, DATE IL VOSTRO CONTRIBUTO.
 
IO AMO MOLFETTA E TU?».
Nominativo
Email
Messaggio
Non verranno pubblicati commenti che:
  • Contengono offese di qualunque tipo
  • Sono contrari alle norme imperative dell’ordine pubblico e del buon costume
  • Contengono affermazioni non provate e/o non provabili e pertanto inattendibili
  • Contengono messaggi non pertinenti all’articolo al quale si riferiscono
  • Contengono messaggi pubblicitari
""








Mettiamo subito le cose in chiaro! Per me, e non solo per me, ma penso per la maggioranza degli italiani oggi, la Magistratura è l'unico potere che incarna seriamente l'autorevolezza dello Stato democratico; è l'unica Istituzione che più delle altre, parlamento e governo, riesce ancora a riscuotere un consenso sociale, per l'opera meritoria che sta facendo, in molte parti d'Italia, di pulizia, nella Pubblica Amministrazione. Non ci sono dubbi su questo, per cui sono arrivato anche a sforzarmi di comprendere quella teoria che più volte hai espresso sulla c.d. "surroga"... rispetto alla politica, che palesa oggi elevato tenore di marciume. La magistratura tranese, è inutile negarlo, ha raggiunto punte di elevatissima autorevolezza, e la Procura, che io ricordi, mai ha raggiunto questi altissimi livelli di "produttività" soprattutto contro la casta, ai più alti livelli (e penso anche all'indagine che stanno svolgendo su queste agenzie internazionali che, esprimono giudizi di affidabilità debitoria sugli stati, e sulle loro manovre finanziarie, prima ancora che queste vengano ufficialmente presentate). Ti dirò di più, se uno di quegli uomini, nell'immediato futuro, decidesse di mettersi in aspettativa, e decidessero di candidarsi a Sindaco di Molfetta, io sarei il primo ad esserne contento. Molfetta è una città vasta e complessa, ma ha tutti gli elementi per risorgere democraticamente, oltre che economicamente. I Fondamentali ci sono, le opere bisogna portarle a termine. E quale garanzia migliore per fare pulizia e per affrontare il futuro con massimo rispetto della legalità, quale la candidatura di un PM togato, che ami, e abbia già dimostrato di amare la propria città? Pur con qualche sbavatura, però va dato atto che le iniziative, erano tutte volte ad un maggior grado di pulizia della città, anche quelle sui fruttaroli, come te dici... la buona fede non va mai messa in discussione, semmai si può disquisire sul metodo, sul tipo di operazione. Tieni presente che oggi abbiamo la città ingombrata da "enormi pagode", comprendimi Guy, le tende, le baracche le avresti potute smantellare in qualsiasi momento, E QUESTE? Come ho già scritto nel recente passato, riterrei quindi la candidatura di un magistrato (ma non di quelli scic e sciac, ma un PM d'Assalto, possibilmente) "un male necessario" come sta messa oggi Molfetta, con destra e sinistra impantanate in casini e conflitti di interesse di vario genere. E un governo tecnico pure, possibilmente senza avvocati. Almeno per quanto mi riguarda ritengo che un avvocato non possa la mattina difendere un mafioso in aula, e il pomeriggio legiferare su leggi contro la mafia (la lista potrebbe essere lunghissima)... Agli avvocati dovrebbe essere inibito di ricoprire incarico politici, fatta salva l'autosospensione degli albi o dall'attività, ma io neanche in quei casi lo consentirei... Non avrei quindi nessun pregiudizio anche se fosse lo stesso che ha processato l'Amato! Chiaro? Detto questo però, la libertà di pensiero, d'opinione, di critica, anche di provocazione, di dibattito deve essere sempre salvaguardata, per cui, consentimi di farti soffermare sul fatto che, ad oggi, "il plebeo" di cui stiamo disquisendo, è l'unico politico locale ad aver ricevuto massima attenzione, controllo, monitoraggio sulla propria attività assessorile, molto limitata nel tempo, e tra l'altro su vicende, certamente suscettibili di verifica in ordine a possibili violazioni di ordine penale, ma certamente non paragonabili a quelle che hanno investito ultimamente la città di Molfetta e che, allo stato, non sembrano "tracimare", dal c.d. "livello tecnico", al livello politico... e io ho forti fortissimi dubbi su questo aspetto perché, almeno per quanto mi riguarda, è impossibile che del "sistema A" e dell'orgia edificatoria che ha investito questa città nessun politico, nessun amministratore si sia giovato! Se questi signori fosse applicato "il metodo A."... Che nessuno abbia messo un euro in tasca, per non dire un immobile è cosa a cui nessuno crede. Ovvio, non possiamo surrogarci alla Magistratura, per cui speriamo che la stessa faccia le opportune verifiche! Che in sostanza, "mr. A.", operasse, nei termini già pubblicamente enunciati, dalla stessa procura, senza che nessun politico, non solo avesse interesse a tale tipo di manipolazione del territorio, ma ne fosse perlomeno a conoscenza è cosa che ai più ha il sapore dell'incredibile. Tu sai meglio di me, che la politica locale, ci ha marciato con il "sistema A", e che solo formalismi, ed eccesso di zelo garantistico (voglio pensare che sia solo questo), oggi, hanno fatto sì che nessun politico, anche quelli che avevano la diretta responsabilità sulla medesima materia dell' "idraulico", potesse essere incriminato perché "non poteva non sapere"... (e anche "non vedere", visto che i palazzoni, e i villoni si vedono...). Essere amici, essere sostenitori di un'idea, essere terribilmente critici nei confronti dell'opera di qualcuno, non significa disprezzarlo, almeno per quel che mi riguarda, fuori dal mondo dell'ipocrisia, del lecchinismo e del paraculismo che non mi è consono. Non mi piace slinguare i PM, mi piace sostenerli che è cosa ben diversa...


Roba vecchia, non fa più ridere nessuno e a giusta ragione. Ogni tanto però, fare "un passo indietro", per non dimenticare cos'è la politica, quella vera, quella di tutti i giorni, quella dove non servono le tante bisastrate e contestate campagne elettorali, i proclami e le promesse mai mantenute, la politica, la nostra politica, la politica di tutti.......vogliate anche scusarmi. Cos'è la politica? Un bambino domanda al padre: “Papà, che cos'è la politica?”. Il padre risponde: “Io porto i soldi a casa, per cui sono il Capitalismo. Tua madre gestisce il denaro, quindi è il Governo. Il nonno controlla che tutto sia regolare, per cui è il Sindacato e la nostra cameriera è la Classe Operaia. Noi tutti ci preoccupiamo che tu stia bene, perciò tu sei il Popolo e il tuo fratellino, che porta ancora i pannolini, è il Futuro. Hai capito figlio mio?”. Il piccolo ci pensa su e dice al padre che vuole dormirci sopra una notte. Nella notte il bambino viene svegliato dal fratellino che piange perché ha sporcato il pannolino. Visto che non sa cosa fare va nella camera dei suoi genitori: lì c'è sua madre che dorme profondamente e non riesce a svegliarla. Così va in camera della cameriera e trova suo padre che se la spassa con lei mentre il nonno sbircia dalla finestra. Tutti sono così occupati da non accorgersi della presenza del bambino e il piccolo, perciò, decide di tornare a dormire. Il mattino dopo il padre gli chiede se ora sa spiegargli in poche parole che cos'è la politica. “Sì! – risponde il figlio – Il Capitalismo approfitta della Classe Operaia e il Sindacato sta a guardare. Nel frattempo il Governo dorme, il Popolo è completamente ignorato e il Futuro è nella merda. Questa è la politica!”. C'è poco da ridere, è tutto da piangere.

Mi ero "dimenticato" di dirvi che Pino Amato, non è stato Assessore ai lavori pubblici e all'urbanistica per oltre un decennio, e quindi non ha avuto "la possibilità" di dire che non sapeva nulla di tutto quello che accadeva nell'Urbanistica locale che, si badi bene, non è un controsenso, ma allo stato delle cose è la pura realtà... Si può sostenere di non aver visto un palazzo sorgere su una lama? O una villa? Di non aver mai capito, saputo o visto nulla di tutto quello che accadeva nelle zone di espansione e nell'agro? Può darsi! Dobbiamo essere garantisti fino all'osso e quindi "allo stato dell'arte" dobbiamo noi stessi sostenere l'assurdo: che un Assessore ai lavori pubblici e all'urbanistica per oltre un decennio, nulla sapesse, dei palazzi, delle ville, delle lame, del conflitto d'interessi, del "sistema A." e di tutto il resto appresso! Vale la presunzione di innocenza sino a prova contraria. Certo è allo "stato dell'arte", da dieci anni a questa parte, l'unico politico ad esser stato vivisezionato e ad aver visto vulnerata in pieno la propria vita privata, in pratica dal primo giorno dell'insediamento, quasi che nelle prime 24 ore, fossero arrivate "preventivamente" tutte le notizie di reato futuribili, è stato Pino Amato, monitorato 24 ore su 24. Questo "trattamento di favore", allo "stato dell'arte", non risulta essere stato ancora riservato a nessun altro politico. Spero di sbagliarmi! Perché? Eppure ci sono fior di palazzi e ville costruiti nelle e sulle lame. L'Amato ha iniziato a passare un bel po' di guai, appena ha poggiato il sedere su quella poltrona, che mai l'avesse fatto. Devo proseguire? Mi voglio fermare qua... Ho fiducia nella Magistratura, 1 giorno da Assessore dovrebbe essere un po' poco, per ricevere di già l'onore della cimice e dell'intercettazione a strascico, ma 10 anni penso dovrebbero essere sufficienti vista la mole degli edifici sequestrati. Oppure no? Che interrogativo angosciante... Ho fede nella Magistratura, sempre e, comunque... vada a finire. Certo è, a lungo andare, ho la vaga sensazione che l'Amato Pino ritornerà a breve sulla scena, anche perché, bisogna ammettere, tribuni della plebe del suo calibro, e della SUA ONESTA' (NON HA MAI RUBATO, DAL CENTESIMO SINO ALL'APPARTAMENTO E PER QUESTO NON OCCORRE ATTENDERE IL PASSAGGIO IN GIUDICATO DI ALCUNA SENTENZA), in giro non ce ne stanno, conflitti di interesse tanti, e trasversali... L'uomo, non ha rubato e, quando uno non ruba, è sempre in buona fede anche quando sbaglia, ammesso e non concesso che le accuse mosse allo stesso trovino consacrazione nel giudicato (è da vedere). Un ultimo quesito: se Amato non ha rubato, perché ad oggi non si fa una indagine patrimoniale seria su tutti gli amministratori, consiglieri comunali che hanno ricoperto incarichi negli ultimi 5 anni? Insomma vogliamo sostenere che a "trarre giovamento" dal "sistema A" fosse solo il c.d. "livello tecnico"? Ma se così è allora tutta la classe politica locale è fatta di sprovveduti. Tutto può accadere, ma nutro seri dubbi... Scusate se resto ancora nel tema, però dico, se ad uno, uno qualsiasi di questi amministratori, gli piovessero all'improvviso un po' di immobili... dico, no, ci siamo capiti? Vogliamo andare a vedere per cortesia anche nelle coop, o finte tali, o vogliamo continuare ancora a fare gli ipocriti? Non vorrei paradossalmente essere costretto ad "entrare a gamba tesa" in difesa di "rocco è i suoi fratelli"... No dico, avranno pure "smosso l'inferno", ma nessun politico, consigliere comunale, amministratore si è mai giovato del "sistema A."? Ha messo un euro, dico un solo miserevole euro grazie a questo sistema? Nessuno "ha acquistato" casa (o case), senza mutuo a trasferimento reale di denaro, negli ultimi 5 anni??? E stiamo ancora a parlare di Pino Amato?

Molfetta in azione sono un militante ex An di Molfetta e la schifezza che sta venendo fuori oggi e allucinante qua si parlA di pino amato come quel brutto anatrocco brutto sporco e cattivo, ma cento di pino amato che quanto meno si e sempre battuto per i più deboli e questo lo posso dire a gran voce si perche sono un genitore di un disabile e so con quanto amore e passione svolge la sua attività di coor. Di struttura voglio rispondere a un certo gay che da del dottore a pino amato lui non sara un dottore ma certamente non e uno sprovveduto e giusto per cronaca il sign amato e coor di struttura areea quadro 8 livello gay hai capito per ricoprire il ruolo di pino amato devi essere laureato quindi di che parli giusto per chiarire e quandoha fatto presidente del consiglio e stato il migliore detto e dichiarato dall'opposizione di sinistra in consiglio comune ma ora voglio ritornare ai fatti molfetta ha bisogno di uscire da questa schifezza che oggi si e verificato con mani sulla città e quindi io come genitore sono veramente preoccupato chi deve difendere i nostri ragazzi Giusi de Bari che non capisce niente di disabili un sindaco che promette e non mantiene e allora invece di attaccare pino date un vostro contributo a dare una spallata a buttare giu queta amministrazione sentendo in campo per strada per le campagne ma facciamo tutti insieme e i partiti di sinistra dove stanno perche non intervengono a prendere posizione come ha fatto pino amato hanno paura sono compromessi e allora vai pino noi genitori saremmo sempre con te non mollare




In tempi non sospetti, avevo sostenuto, che i problemi in questa città erano ben altri rispetto a quelli personificati dall'Amato che, fino a prova contraria, patrimoniale alla mano, non è uno che si è arricchito dalla politica e quand'anche tutti i reati che gli sono stati contestati, fossero confermati, con il passaggio in giudicato della sentenza, questi non sono minimamente e lontanamente paragonabili, alla melma che sta venendo fuori e che riguarda altri personaggi, di altissimo rango, direttamente o indirettamente coinvolti nella politica, è cronaca di queste ultime settimane. C'era ben altro, come si è visto, e ce ne è ancora... (bello questo titolo dell'ultimo articolo di Tommaso Gaudio) basterebbe, per fare un esempio, andare a verificare quali e quanti incrementi immobiliari (CASE!!!), si sono prodotti solo negli ultimi 5 anni nella casta politica molfettese, che non sono giustificabili con le posizioni reddituali dei titolari, per comprendere di che cosa stiamo parlando... Basterebbe verificare quanti immobili sono stati "catapultati" verso "le alte sfere" (senza accensioni di mutui, senza reale trasferimento di denaro per l'acquisto dello stesso), non certo di multe, di contravvenzioni, non certo di autorizzazioni all'occupazione di suolo pubblico, non certo di campagna elettorale sebbene fatta in modo non condivisibile (ma non era il solo a farla in quella maniera, ma era il solo ad essere intercettato). Quand'anche il Sig. Pino Amato, fosse quel "mostro" di cui si parla in oltre 400 (dico 400!!!), pagine di motivazione, alla sentenza di primo grado, il più grosso limite; il più macroscopico limite "politico" di quell'inchiesta, è stato quello che nessun altro politico, ad esempio, l'assessore al ramo che ricopriva il posto di Amato, prima dello stesso, era stato sottoposto ad una "accurata vivisezione" a base di intercettazioni telefoniche e cimici. Non si offenda nessuno se, ancora oggi, quell'inchiesta sembra essere stata ispirata ad un criterio di "incisione localizzata con il bisturi"... sebbene l'incisione sia stata fatta con maestria, non è l'erte che si discute, ma la parte... Non è cattiveria! Eppure vi erano conflitti di interesse, già illo tempore pubblicamente denunciati, dallo stesso Amato, in relazione a quello specifico Assessorato, ricadenti in capo ai suoi predecessori, che non sono mai stati sindacati... In sostanza, la parola "sistema" presuppone una pluralità di personaggi coinvolti nella o nelle vicende. Ora come si fa a condannare un sistema, personificandolo però in un unico personaggio politico che, ad onor del vero ha ricoperto quella poltrona per solo 8 mesi. Un'analisi, meramente documentale sarebbe bastata, per la verifica di quel che pubblicamente aveva denunciato l'Amato, sui suoi predecessori, ma tant'è, siamo sempre dalla parte della Magistratura, SEMPRE!!!, senza dimenticarci mai però che i principali ingranaggi della macchina della giustizia sono impersonati da uomini, capaci, valevoli, competenti, ma a volte condizionati da una foga inquisitoria non sempre a 360°. E' possibile che io mi sbagli, anzi forse sicuramente mi sbaglio! Non sembri follia, la mia conclusione. Ma perché, a tanti, non solo a me, la vicenda giudiziaria dell'Amato, l'indagine "molto approfondita" subita dallo stesso, è sembrata e sembra tutt'oggi, come un'azione - perfetta!!! - condotta contro un certo modo di fare in voga tra molti politici, non solo l'Amato (quello di togliere le multe, ad esempio), ma ahimè circoscritta ad una sola persona, ad un solo personaggio? I reati commessi contro la P.A., sono sistemici, e riguardano non singoli, ma il modus operandi di tutta la casta, è cronaca di questi giorni, e non solo di Molfetta. Amato, non avrebbe, per ovvie ragioni, potuto e dovuto sopportare oltre, quello di essere l'unico paradigma politico del male in questa in città, l'unico "fetentone", anche perché poi le cose grosse, vere, erano ben altre, quelle realmente sistemiche che coinvolgono la casta locale, stanno venendo a galla, documentalmente, e senza utilizzo di quell'odioso strumento rappresentato dalle intercettazioni a strascico... Non sono servite, e non servono quasi mai, salvo che non si voglia colpire ad personam, e questa cosa sia chiaro, potrebbe riguardare anche chi scrive, e anche tutti voi che leggete.
In tempi non sospetti, avevo sostenuto, che i problemi in questa città erano ben altri rispetto a quelli personificati dall'Amato che, fino a prova contraria, patrimoniale alla mano, non è uno che si è arricchito dalla politica e quand'anche tutti i reati che gli sono stati contestati, fossero confermati, con il passaggio in giudicato della sentenza, questi non sono minimamente e lontanamente paragonabili, alla melma che sta venendo fuori e che riguarda altri personaggi, di altissimo rango, direttamente o indirettamente coinvolti nella politica, è cronaca di queste ultime settimane. C'era ben altro, come si è visto, e ce ne è ancora... (bello questo titolo dell'ultimo articolo di Tommaso Gaudio) basterebbe, per fare un esempio, andare a verificare quali e quanti incrementi immobiliari (CASE!!!), si sono prodotti solo negli ultimi 5 anni nella casta politica molfettese, che non sono giustificabili con le posizioni reddituali dei titolari, per comprendere di che cosa stiamo parlando... Basterebbe verificare quanti immobili sono stati "catapultati" verso "le alte sfere" (senza accensioni di mutui, senza reale trasferimento di denaro per l'acquisto dello stesso), non certo di multe, di contravvenzioni, non certo di autorizzazioni all'occupazione di suolo pubblico, non certo di campagna elettorale sebbene fatta in modo non condivisibile (ma non era il solo a farla in quella maniera, ma era il solo ad essere intercettato). Quand'anche il Sig. Pino Amato, fosse quel "mostro" di cui si parla in oltre 400 (dico 400!!!), pagine di motivazione, alla sentenza di primo grado, il più grosso limite; il più macroscopico limite "politico" di quell'inchiesta, è stato quello che nessun altro politico, ad esempio, l'assessore al ramo che ricopriva il posto di Amato, prima dello stesso, era stato sottoposto ad una "accurata vivisezione" a base di intercettazioni telefoniche e cimici. Non si offenda nessuno se, ancora oggi, quell'inchiesta sembra essere stata ispirata ad un criterio di "incisione localizzata con il bisturi"... sebbene l'incisione sia stata fatta con maestria, non è l'erte che si discute, ma la parte... Non è cattiveria! Eppure vi erano conflitti di interesse, già illo tempore pubblicamente denunciati, dallo stesso Amato, in relazione a quello specifico Assessorato, ricadenti in capo ai suoi predecessori, che non sono mai stati sindacati... In sostanza, la parola "sistema" presuppone una pluralità di personaggi coinvolti nella o nelle vicende. Ora come si fa a condannare un sistema, personificandolo però in un unico personaggio politico che, ad onor del vero ha ricoperto quella poltrona per solo 8 mesi. Un'analisi, meramente documentale sarebbe bastata, per la verifica di quel che pubblicamente aveva denunciato l'Amato, sui suoi predecessori, ma tant'è, siamo sempre dalla parte della Magistratura, SEMPRE!!!, senza dimenticarci mai però che i principali ingranaggi della macchina della giustizia sono impersonati da uomini, capaci, valevoli, competenti, ma a volte condizionati da una foga inquisitoria non sempre a 360°. E' possibile che io mi sbagli, anzi forse sicuramente mi sbaglio! Non sembri follia, la mia conclusione. Ma perché, a tanti, non solo a me, la vicenda giudiziaria dell'Amato, l'indagine "molto approfondita" subita dallo stesso, è sembrata e sembra tutt'oggi, come un'azione - perfetta!!! - condotta contro un certo modo di fare in voga tra molti politici, non solo l'Amato (quello di togliere le multe, ad esempio), ma ahimè circoscritta ad una sola persona, ad un solo personaggio? I reati commessi contro la P.A., sono sistemici, e riguardano non singoli, ma il modus operandi di tutta la casta, è cronaca di questi giorni, e non solo di Molfetta. Amato, non avrebbe, per ovvie ragioni, potuto e dovuto sopportare oltre, quello di essere l'unico paradigma politico del male in questa in città, l'unico "fetentone", anche perché poi le cose grosse, vere, erano ben altre, quelle realmente sistemiche che coinvolgono la casta locale, stanno venendo a galla, documentalmente, e senza utilizzo di quell'odioso strumento rappresentato dalle intercettazioni a strascico... Non sono servite, e non servono quasi mai, salvo che non si voglia colpire ad personam, e questa cosa sia chiaro, potrebbe riguardare anche chi scrive, e anche tutti voi che leggete.







Quindici OnLine - Tutti i diritti riservati. Copyright © 1997 - 2024
Editore Associazione Culturale "Via Piazza" - Viale Pio XI, 11/A5 - 70056 Molfetta (BA) - P.IVA 04710470727 - ISSN 2612-758X
powered by PC Planet