Recupero Password
Molfetta pensa: commenti foto e mi piace, ecco come raccontiamo una città sempre più social Parla l'inventore della pagina facebook più cliccata, tra successi e polemiche: “è vero siamo diventati lo sfogatoio della comunità, ma anche uno strumento di denuncia e una lente d'ingrandimento su quanto è bella la città”
15 settembre 2014

Solo stamattina mi sono arrivati una decina di messaggi privati, qualcuno di protesta e il resto richieste di segnalare eventi artistici. Per il resto la pagina va come al solito, cioè benissimo: 8.000 “mi piace”, una portata media di 20.000 visualizzazioni e centinaia di condivisioni. I nostri post rimbalzano di bacheca in bacheca. L’inventore di Molfetta Pensa, mi sorride davanti a una tazza di caffè. Spiega che questo eccezionale strumento di condivisone è nato per caso poco prima delle comunali del 2013, che ha aiutato la città a comprendere quanto fosse incredibilmente bella e che ha ancora grandi potenzialità come accendere i riflettori sulle realtà artistiche e culturali più importanti della comunità. Davanti al nostro taccuino, accetta di rispondere senza problemi a tutte le domande anche quelle più critiche, ma chiede l’anonimato “perché la pagina è solo un hobby e anche se potrebbe darmi una visibilità enorme, non mi interessa. Faccio altro nella vita e non intendo approfittare di questo strumento per interessi personali. Mi fa piacere piuttosto aver creato qualcosa di utile”. Sarà anche utile ma è innegabile: Molfetta Pensa è il più grande “sfogatoio” della città. I molfettesi si lamentano di qualunque cosa con commenti spesso acidi e insensati. E’ tutta colpa dell’amministrazione! Sorride, «è vero: l’amministrazione è nel mirino anche quando non ce né assolutamente motivo, ma questo è dovuto a due fattori e non tanto a noi che gestiamo la pagina (infatti siamo in due a curare la “bacheca” facebook; mi dà una mano un mio amico) né i molfettesi che commentano. Il primo è la frustrazione di un paese in crisi: se si leggono le bacheche di un po’ tutti i giornali e di tutti i politici, i commenti sono tutti rancorosi. La gente è stremata dalla crisi, la politica per una serie di motivi non risponde e si cerca il capro espiatorio. Così anche cascasse un fulmine è colpa del sindaco o del politico di turno». E il secondo fattore? «Il meccanismo di facebook. Ti permette di commentare qualunque cosa in qualunque momento e spesso lo si fa in maniera superficiale e non costruttiva, anche perché in pochi pensano che quei commenti vengono letti da tantissima gente. Commentare su Molfetta Pensa è come prendere un megafono e parlare davanti a migliaia di persone, ma la gente non ci pensa. Voi di Quindici dovreste saperlo bene: prima di Molfetta Pensa il forum più grande del web lo avevate voi, con la differenza che voi potevate e potete filtrare i commenti della gente e poi bisogna tener conto che per scrivere sul giornale bisogna affrontare una procedure di registrazione. Invece con noi no: basta essere iscritti a facebook e avere un computer. Capite bene che è facilissimo ricevere una marea di commenti inadeguati». Cosa ritieni più negativo della tua pagina? «Molti commenti vanno sul personale. Giudizi pesanti, spesso gratuiti. Una volta ad esempio, abbiamo dato la notizia di un suicidio. Sono arrivate decine di commenti offensivi verso il suicida, roba del tipo che era stato un irresponsabile a togliersi la vita e lasciare la propria famiglia in difficoltà. Beh, noi eravamo davvero imbarazzatissimi per non dire allibiti: perché tanto accanimento verso una persona morta?». Se i commenti spesso sono inopportuni, non si può neanche negare che la pagina è diventata anche un ottimo strumento di denuncia... «Infatti: i molfettesi sanno che se c’è una macchina parcheggiata in doppia fila o una strada troppo sporca, o si imbattono in un episodio di vandalismo possono fotografarlo e mandarlo n pochi secondi alla nostra pagina facebook, così l’amministrazione e la città ne saranno subito a conoscenza. Ma molti non ricordano una cosa: che facebook viene usato massicciamente da pochi anni e che invece i fenomeni che loro denunciano esistono almeno da dieci e che quindi l’amministrazione non può debellare tutte le criticità in pochi mesi. Le foto, comunque, sono la cosa più bella della pagina». Alludi alle foto che i molfettesi inviano dei paesaggi della città? «Sì è fantastico, ed è un qualcosa che ci emoziona sempre. Il Duomo, il Torrione Passari, il Lungomare, la Madonna dei Martiri, la Città vecchia, in tutti gli angoli più belli della nostra città ti puoi imbattere in cittadini intenti a scattare una foto con il desiderio di postarla sulla nostra pagina. E’ stato un modo per scoprire quanto è bella questa cittadina di 60.000 abitanti. Credo che tanta gente ne abbia preso coscienza proprio attraverso questa serie infinita di fotografie che ottengono sempre una visibilità incredibile ». Credete di poter sostituire i giornali come Quindici? «Ecco, questo ci teniamo a sottolinearlo: assolutamente no. I giornali sia cartacei che online restano fondamentali per analizzare, approfondire, esaminare dal vivo i problemi. Noi non abbiamo gli strumenti per esempio, per fare una inchiesta, per raccontare nel dettaglio la realtà. Mettere quattro foto su una pagina facebook e lasciar commentare gli utenti non è giornalismo e del resto non è quello che vogliamo fare. Noi vogliamo aiutare la città a discutere e condividere pareri. E’ importante credo, la visibilità che diamo, assolutamente a titolo gratuito, (è bene ricordarlo) ad artisti, associazioni, intellettuali locali. Siamo ad esempio in ottimi rapporti con il vostro Giacomo Pisani del quale ospitiamo a volte gli interventi. In fondo invitiamo sempre la gente ad approfondire e anche se sappiamo che purtroppo libri e giornali passano sempre più in secondo piano lo ricordiamo sempre: con facebook non potrete mai sostituire questi strumenti». Per concludere: quale Molfetta emerge dalla vostra pagina? «Una Molfetta curiosa, vivace, che vuole discutere, informarsi, sapere sempre di più. Una Molfetta che denuncia quello che non va (dalla macchina in doppia fila alla bottiglia di birra sugli scogli) e che è innamorata pazza delle proprie bellezze come il porto, il mare, il centro storico, l’alba e il tramonto, magari visti dal faro. Una Molfetta della quale sicuramente nel bene e nel male siamo innamorati anche noi».

Autore: Onofrio Bellifemine
Nominativo
Email
Messaggio
Non verranno pubblicati commenti che:
  • Contengono offese di qualunque tipo
  • Sono contrari alle norme imperative dell’ordine pubblico e del buon costume
  • Contengono affermazioni non provate e/o non provabili e pertanto inattendibili
  • Contengono messaggi non pertinenti all’articolo al quale si riferiscono
  • Contengono messaggi pubblicitari
""
Quindici OnLine - Tutti i diritti riservati. Copyright © 1997 - 2024
Editore Associazione Culturale "Via Piazza" - Viale Pio XI, 11/A5 - 70056 Molfetta (BA) - P.IVA 04710470727 - ISSN 2612-758X
powered by PC Planet