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Molfetta, pausa pasquale di riflessione per le forze politiche
31 marzo 2013

MOLFETTA - Sarà l’aria pasquale che invita ad essere più buoni tutti, noi redattori di Quindici compresi, spesso tacciati ingiustamente da una parte politica di gioco duro (la nostra libertà di opinione da destra a sinistra spesso viene scambiata strumentalmente per ostilità), ma a questo punto della campagna elettorale ci sembra opportuno fare delle valutazioni circa gli ultimi accadimenti in città, visto il torpore causato forse dalle processioni pasquali. La proposta di Paola Natalicchio di organizzare le primarie aperte a tutti per scegliere il candidato sindaco del centro-sinistra a Molfetta per compattare la coalizione da contrapporre al centro-destra, sembra essere giunta fuori tempo massimo considerando la scelta degli altri contraenti di non voler partecipare.
Che Rifondazione comunista rifiuti tutte le proposte per vedersi rappresentata dall’unico consigliere che potrebbe essere il suo candidato sindaco, Gianni Porta, è più che comprensibile, noi piuttosto nutriamo qualche dubbio circa l’atteggiamento di Bepi Maralfa del Movimento Linea Diritta che prima incontra esponenti e simpatizzanti della sinistra molfettese per tentare la costituzione di un cartello elettorale quantomeno di difficile aggregazione (il riferimento è alla lista dell’Italia dei Valori e alla liacon tentata col cartello “Molfetta Viva” che stando ai bene informati ben presto cambierà nome ed entrerà nell’orbita di Paola Natalicchio), quindi esce da un atteggiamento centrista propriamente detto, per strizzare l’occhio a sinistra, e poi sfugge a quelle regole mai scritte che la sinistra italiana da tempo ha adottato.
Ora che Paola Natalicchio debba proseguire la sua campagna elettorale cercando di far conoscere i propri punti programmatici questo è indispensabile, è già difficile proseguire in questo solco tracciato sin dai tempi della nomina a candidato sindaco della sua coalizione, che non debba mettere il cappello su tutto quanto avviene in città è consigliabile, un po’ perché le risposte poi diventano tante e tutte obbligatoriamente meritevoli di considerazione un po’ perché mi sembra che stia facendo una gara a ricorrere fantasmi che a 50 giorni dalle elezioni dovrebbero essere già diradati, che sia importante prendere di petto la situazione per smetterla di guardarsi intorno e procedere al raggiungimento dell’obiettivo.
Chi non sta meglio nella condizione di candidato unico del centro-destra è Ninnì Camporeale, lui è alle prese con altri problemi di non secondaria importanza. Non me ne voglia il buon Ninnì, ma il compito arduo che lo attende è quello che viene dal responso delle urne dello scorso febbraio, il centro-destra a Molfetta è arretrato parecchio, e quindi lui dovrà recuperare parecchi voti se vuole essere eletto e accedere da sindaco a Piazza Municipio, a cominciare dai propri voti, sino alla capacità di drenare quelli che alle politiche sono appartenute al centro (3.300) e che oggi potrebbero far gola anche alle ambizioni elettorali di Pino Amato voglioso di misurarsi con i suddetti contendenti allo scranno di primo cittadino nelle fila dell’UDC.
A tutti sicuramente ci raccomandiamo affinché non prendano esempio dall’agone politico nazionale e diano alla nostra città un’impronta di città contemporanea affinché possa essere un cantiere in itinere di scienza (cominciamo a recuperare l’ospedale vi prego!), tecnologia, benessere.
 
© Riproduzione riservata
 
Autore: Michele Mininno
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NON C'E' NULLA DI SCONTATO IN QUESTA ELEZIONE - La campagna elettorale del CANDIDATO AZZOLINIANO, è in realtà contro se stesso, o meglio, contro il proprio elettorato. Confermando il consenso politico del centrodestra alle politiche, nel primo turno, quest'ultimo, non ce la farà ad avitare il ballottaggio, dato oramai per scontato, mentre al secondo turno dovrebbere addirittura accrescere il consenso e di parecchio, porchè è notorio che l'elettorato di centrosinistra, riconferma quasi in blocco nel secondo turno il proprio consenso e chiude le elezioni tendenzialmente in crescita, pescando nell'elettorato disperso tra comunisti, qualunquisti e giustizialisti. Non solo, ma si può essere critici quanto si vuole nei confronti della posizione politica dei comunisti e di linea dritta, ma è impensabile che gli elettori di quest'area - circa 3/4 mila almeno, stimando per difetto - al secondo turno prediligano il candidato azzoliniano a discapito della Natalicchio, è impossibile. Poi ci sono quelli del 5 stelle, dove vanno? Da soli ovvio, come sempre, si piazzeranno lì al centro e raccoglieranno o cercheranno di raccogliere, gran parte degli elettori, già conquistati alle politiche. Volendo essere pessimisti al massimo, con qualsiasi candidato sindaco, anche con la controfigura di Beppe Grillo, non prenderanno meno di 3mila voti, finito il primo turno, però gli elettori del M5S saranno liberi di scegliere, chi? Il senatore? E' difficile sostenre questa tesi... Una cosa da stomaci forti! A Roma è stato più semplice, anche perchè c'era l'occhio vigile di beppe Grillo - forse se non ci fosse stato sarebbe andato in maniera diversa - parificare Bersani a Berlusconi, ma qui a livello locale, gli lettori, fino a prova contraria, si riterranno liberi da votare o dal no votare chi vogliono, ma è difficile credere che confluiranno sul candidato azzoliniano. Non ci sono le due macrocoalizioni, come la volta scorsa, con il terzo incomodo. Ci sono due coalizioni, e almeno 4 candidati, nessuno di questi, con il proprio elettorato, apparentabile a quello azzoliniano. Neanche l'elettorato dell'Amato Pino, è più apparentabile a quello azzoliniano, dopo 5 anni di opposizione dura senza esclusione di colpi dall'una e dall'altra parte. Ed è per questo che l'occasione è storica, ed unica per liberare la città non solo politicamente, ma anche economicamente - e non devo spiegare perchè - dalla cappa di potere del sol uomo al comando. L'esercizio del potere da parte di costui ha debordato i confini della politica, è andato oltre, e ha investito il controllo dell'economia, quella privata, e non quella pubblica. Non solo: questa volta al ballottaggio non c'è lui!!! ... capace di intercettare consensi da per ogni dove, perchè è lui e lui solo, che fa e disfa tutto ed il contrario di tutto, ma un classico candidato normale di centrodestra, che non infiamma la plebe - questo lo dicono pure quelli che lo sostengono - e dovrà trascinarsi al ballottaggio qualcosa come 13/14mila elettori. Me la vedo un po' difficile, per il partito della nutella questa volta e... questo... a prescindere dalle vagonate di carte sequestrate dalla magistratura, e mettendo pure nel conto che approderanno ad un nulla di fatto. Ovviamente in tema, è utile non esprimere giudizi, ognuno se lo farà per proprio conto...


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