Molfetta, parte il congresso Pd e il regolamento di conti con Guglielmo Minervini. De Nicolo verso la segretaria attacca tutti
Sotto tiro anche gli assessori Pd vicini a Guglielmo. Oggi l'elezione del segretario
MOLFETTA - Vicinanza vigile e critica all'amministrazione guidata da Paola Natalicchio, rottura con chi nel partito decide di appoggiare la candidatura di Guglielmo Minervini e categorica smentita di qualsiasi tipo di vicinanza con la destra cittadina di Saverio Tammacco. Piero de Nicolo presenta la sua mozione dal titolo chiarissimo “Orgoglio Democratico” ma parla già da segretario. E' partito ieri sera, presso la sede cittadina di Corso Margherita, il congresso del Pd.
Alla presenza del segretario provinciale del partito Ubaldo Pagano (nella foto) e degli iscritti sono state presentate mozioni e candidature (tre) alla segreteria del partito, vacante dopo le dimissioni di Giulio Calvani e dell'intero coordinamento in seguito al caso Minervini. Scontata l'elezione di Piero de Nicolo che ha infiammato un'assemblea viva e appassionata ma sempre composta: “nell'imminente scadenza elettorale del 31 maggio una parte del partito ha deciso di sostenere Guglielmo Minervini e la sua lista “Noi a sinsitra per la Puglia”.
Non è più tempo di ambivalenze. Oggi sono legittimati alla presenza in questa sede quanti assicurano il pieno sostegno al partito democratico per affinità culturali, comunanza di idee e per contributo elettorale che sintetizza la lealtà, la coerenza, la militanza. Per questo facciamo propria la mozione approvata dalla direzione regionale e dalla direzione provinciale del pd sull'invito a che Guglielmo Minervini rimetta il mandato di assessore regionale della giunta Vendola. Rispetto per le scelte di Minervini ma soprattutto per quelli che restano”.
Il messaggio è forte e chiaro: chi va con l'ex sindaco di Molfetta è fuori dal partito: “verificheremo stabilità dell'amministrazione e questo porrà il problema che due assessori comunali non potranno più essere considerati come in quota Pd” ha aggiunto De Nicolo con chiaro riferimento agli assessori Rosalba Gadaleta e Giovanni Abbattista, in pratica “dimissionati” in diretta (entrambi lo hanno ascoltato tra gli iscritti) dal segretario in pectore.
Convinto l'appoggio a Erika Cormio: “è la nostra candidata e la voteremo con entusiasmo. Siamo con lei e con Micheele Emiliano. Chi non condivide ciò non sarà trattenuto con la forza. Ora il pd cambia il modo di interloquire con la città. Il partito starà in mezzo ai molfettesi, ne condividerà le ansie, le preoccupazioni e i sogni”.
Non è mancata una convinta critica a noi di Quindici: “sono felice che il segretario provinciale Pagano abbia autorizzato la partecipazione al congresso delle testate giornalistiche molfettesi. Una di questa, voglio guardarla negli occhi. Accreditare la tesi per cui se oggi Piero de Nicolo vince il congresso verrà subito stretto un patto del diavolo con Tammacco e che ci saranno imboscate, agguati, strade buie è una grande fesseria. Non possiamo continuare cosi, con una testata a noi vicina e pezzi del centrosinistra che continuano ad attaccarci in questo modo. Non è tollerabile che pezzi dell'amministrazione critichino la candidata cittadina del primo partito della maggioranza”. (Seguirà un commento del direttore Felice de Sanctis, sull'intervento di De Nicolo e sul congresso).
La replica dell'area vicina a Minervini è stata affidata a Mino Salvemini che ha sostenuto la mozione presentata da Raffaella Altamura pure candidata alla segreteria: “è un congresso fuori luogo perché si sta svolgendo in un clima di legittimità dubbia in quanto è stato deciso unilateralmente dal segretario Pagano. Non c'è nessun provvedimento di espulsione verso gli assessori Abbattista e Gadaleta e le parole di De Nicolo confermano in realtà che si vuole trasformare il congresso in un regolamento dei conti. La fazione di Piero de Nicolo ha mosso una vera e propria guerriglia all'amministrazione. Ma tematiche legate al partito non devono avere nulla a che fare con l'amministrazione e mettere in discussione i nostri assessori vuol dire creare gravi fibrillazioni. Abbattista e Gadaleta sono ancora assessori e dissidi e rancori non possono mettere in discussioni il nostro appoggio a Paola Natalicchio che dev'essere critico ma convinto”.
Sulla stessa lunghezza d'onda il consigliere comunale Davide De Candia che ha denunciato il degrado della dialettica interna al partito e ricordato il ruolo risolutivo avuto dalla segreteria Abbattista nella gestione della campagna elettorale del 2013.
L'avvocato Oronzo Amato ha invitato il partito all'unità e a mettere al centro temi e contenuti di vivo interesse in città come edilizia, sport, economia e ha aggiunto: “restiamo uniti, i nostri avversari sono fuori questa sede. A Piero de Nicolo dico: no alla forza muscolare dei voti. Valorizziamo la storia politica che ci unisce”.
Vibrante la presa di posizione dei Gd che un po' a sorpresa si presentano da soli, avviandosi a ricoprire il ruolo di opposizione interna. Marco Gadaleta si è candidato alla segreteria e ha presentato la mozione: “La nostra rotta, il nostro Pd. Insieme, per rifare la politica”. L'immagine metaforica usata da Gadaleta è quella di un partito a strascico capace di “trainare consenso e partecipazione attraverso l'attività che l'intera comunità di iscritti tenderà a svolgere nel corso del tempo. Dal basso”. Una dura critica è stata espressa verso la condotta di Michele Emiliano in questa campagna elettorale: “non siamo d'accordo con questa campagna. Parlare con la destra di Altamura e dire no ai nostri giovani invitandoli a candidarsi con altre liste non è la strada giusta. Non è ammissibile che possano essere scardinati i principi di sinistra e fondanti il riformismo del nostro partito, attraverso il semplice pensiero di far salire tutti a bordo per cercare di cambiare rotta ripetutamente e rischiare di affondare”.
Appoggio convinto ma vigile all'amministrazione Natalicchio: “proteggere la vittoria del 2013 ma la città chiede quali siano i segni tangibili dell'azione amministrativa del Pd; vanno individuate le priorità amministrative e perseguite”.
Il consigliere Giuseppe Percoco ha riconosciuto il momento difficile del partito: “sono ore di turbamento, dobbiamo ricostruire comunità lacerata, divisa, in difficoltà. La stagione dei congressi unitari è finita e ha fatto male a questo partito. Non abbiamo la presunzione di essere migliori degli altri, ma sappiamo che una comunità si basa su ascolto e umiltà. Per questo ci siamo candidati. Non dimentichiamo la vecchia stagione amministrativa e quindi diciamocelo. Stiamo mettendo la faccia in questa esperienza amministrativa e se andiamo a casa abbiamo fallito tutti noi. E' prospettiva che va scongiurata. Che la nuova segreteria sia referente di pluralità, ricordandosi che le singolarità non vanno da nessuna parte”.
Nella giornata di domenica saranno aperti i seggi. Potranno votare tutti gli iscritti che si presenteranno alla sede del partito e si registreranno con un documento di identità. I seggi saranno aperti dalle 9 alle 20.
Il congresso è stato aperto dal saluto di istituzioni, partiti e movimenti. Sono intervenuti: il vicesindaco Bepi Maralfa, il presidente del consiglio comunale Nicola Piergiovanni, il segretario di Sel Silvio Salvemini, il segretario di Rifondazione Comunista Beppe Zanna (accompagnato dal consigliere comunale Gianni Porta) e Mimmo Favuzzi per Comitando.
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Autore: Onofrio Bellifemine