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Molfetta, ordinanza sindacale per Pasqua: niente sagre nel perimetro delle processioni
20 marzo 2012

MOLFETTA - Niente sagre a Pasqua. Il sindaco senatore Antonio Azzollini ha accolto le giuste proteste di moltissimi cittadini e delle confraternite che in questi anni hanno severamente condannato la presenza di gazebo e piccole installazioni per la vendita di alimentari o prodotti tipici locali proprio nei luoghi simbolo della Pasqua a Molfetta.
Proprio nell’aprile 2010, una lettrice aveva segnalato a Quindici la degenerazione e il dileggio delle processioni pasquali per la presenza alcuni gazebo in piazza Mazzini, proprio di fronte alla chiesa di santo Stefano, con altri gazebo anche nel centro storico (foto). Tutto si era ridotto a una sagra paesana (la manifestazione era stata intitolata «Tradizioni senza tempo», ribattezzata “sagra del pizzarello”), sponsorizzata dal Comune di Molfetta e dalla Provincia di Bari, senza che nessuno avesse opposto resistenza.
Con l’ordinanza sindacale l’amministrazione Azzollini ha evitato altre brutte figuracce, preservando la partecipazione popolare e le processioni pasquali che negli ultimi anni si sono trasformate in piccole fiere, disordinate e senza ordine igienico-sanitario. Gli stessi uffici comunali non potranno rilasciare autorizzazioni per l’occupazione di suolo pubblico «con qualsiasi mezzo, sui marciapiedi e sulle strade comunali interessate dal passaggio delle processioni». Ai trasgressori sarà applicata la sanzione amministrativa pecuniaria e il ripristino dello stato dei luoghi, secondo quanto previsto dal Codice della Strada.
Di fronte a questa presa di posizione (che appare, però, estemporanea), sarebbe opportuno che il Comune si attivasse per la tutela del territorio urbano, bloccando altre installazioni ambulanti e abusive, vietate dallo stesso Codice della Strada che l’ordinanza sindacale richiama, o evitando di concedere ulteriori autorizzazioni di occupazione di suolo pubblico.
Ad esempio, come più volte Quindici ha denunciato, i box della frutta del cosiddetto “mercato diffuso” non rispettano le prescrizioni della normativa vigente e molti fruttivendoli conquistano giorno dopo giorno metri di marciapiede a danno del parcheggio delle auto e del decoro urbano, senza alcuna autorizzazione ufficiale degli uffici comunali. Un lassismo amministrativo che ha trasformato Molfetta nella “città delle banane”. Anzi, si spera che le autorizzazioni per occupazione di suolo pubblico non siano comunque concesse a ridosso del perimetro delle processioni pasquali.
 
© Riproduzione riservata
Autore: Angelica Vecchio
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