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Molfetta, operazione “Mani sulla città” il Pdl: non alla lapidazione mediatica e alle dimissioni del sindaco
28 giugno 2011

MOLFETTA – Il Pdl di Molfetta prende posizione dopo l’arresto del dirigente dell’Ufficio territorio del Comune di Molfetta e di altri 8 lamentando la “lapidazione mediatica” e rigettando la richiesta di dimissioni del sindaco Antonio Azzollini e della giunta, chiesti dall’opposizione di centrosinistra.

Ecco il testo del comunicato di Pasquale Mancini, coordinatore del Pdl:
«I partiti di opposizione commentano le azioni della Magistratura e come sempre tentano di cavalcarle: conosciamo la musica, è sempre la stessa.
Noi non commentiamo il lavoro della Magistratura: lo rispettiamo.
Lo facciamo da sempre.
Lo abbiamo fatto anche quando sul banco degli accusati sedeva chi oggi è animato da improvviso spirito giustizialista e fomenta nella pubblica opinione una novella caccia all’untore.
Abbiamo mantenuto lo stesso rispetto e riserbo anche quando ad essere arrestato – accusato di ben altri reati – è stato il Vicepresidente della Giunta “trasparente” di Vendola e Minervini.
Le vicende umane celate tra le pieghe dei provvedimenti di custodia meritano silenzio e rispetto in un Paese che rigetta la barbarie e vuol dirsi davvero civile e cristiano.
Nei casi in cui i reati vengono dimostrati c’è la condanna inflitta dalla legge: non serve la lapidazione mediatica, men che meno quando nascosta dietro l’ipocrisia delle parole.
I commenti li faremo a freddo, e ci auguriamo che tutti i concittadini a qualsiasi titolo coinvolti in questa inchiesta dimostrino rapidamente di aver agito con correttezza.
A noi il dovere di tenere la barra dritta e andare avanti, nella nostra azione politica e amministrativa.
Dimissioni…? …attendiamo ancora quelle di Vendola e della sua Giunta: il doppiopesismo non ci appartiene».
Desideriamo solo ricordare a Mancini che il Pdl è il meno indicato a parlare di “lapidazione mediatica”, sistematicamente praticata dai giornali della famiglia Berlusconi, dalle tv del Cavaliere e dalla Rai e dai giornalisti servi del padrone, che si inventano anche le notizie pur di diffamare.
Gli altri giornali, fra cui “Quindici” si limitano a raccontare i fatti, pur dolorosi, che sono accaduti e a permettere ai cittadini di esprimere opinioni su una vicenda pubblica che, indirettamente, li coinvolge.
In quanto al sindaco, ieri sera in conferenza stampa ha vantato le democrazie anglosassoni e le loro istituzioni, dimenticando che in quelle democrazie, i personaggi istituzionali che vengono appena sfiorati da qualche vicenda giudiziaria e scandalistica, lasciano subito l’incarico. Non si può guardare a Paesi molto più democratici di noi solo per le cose che ci piacciono e ignorare il resto. Quegli esempi vanno presi integralmente, anche come modelli di rispetto delle istituzioni e dell’opinione pubblica, eserciatata attraverso la stampa che controlla l’operato degli uomini eletti dal popolo. Non si può, invece, essere populisti, cosa diversa dall’essere democratici. Forse anche il sindaco dovrebbe ripassare (come ha consigliato a qualcuno ieri) qualche manuale universitario che ha volutamente dimenticato.
 
 
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