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Molfetta, operazione decoro: i commercianti dovranno "adottare" un pezzo di strada L'amministrazione comunale chiede uno sforzo in più a cittadini e commercianti al fine di migliorare gli standard di pulizia e l'immagine della città
05 maggio 2010

MOLFETTA - Giro di vite contro l'abbandono dei rifiuti negli spazi pubblici. Il sindaco di Molfetta, Antonio Azzollini, ha firmato l'ordinanza che segna il primo step dell' "operazione decoro".
Il provvedimento contiene una serie di norme per prevenire l'abbandono dei rifiuti negli spazi pubblici e migliorare gli standard di decoro di strade e piazze cittadine. In sostanza, le nuove disposizioni obbligano gli esercenti del settore alimentare (ambulanti e a posto fisso) ad "adottare" un pezzo di strada per assicurarne la costante pulizia: i commercianti titolari di bar, gelaterie, panifici, pizzerie, ristoranti, fast-food, gelaterie, cornetterie e yogurterie e altri laboratori artigianali adibiti alla vendita e somministrazione di alimenti e bevande dovranno adoperarsi direttamente, con ogni misura idonea, a prevenire il fenomeno dell'abbandono indiscriminato di rifiuti da parte dei propri clienti. 
L'ordinanza comunale impone agli esercenti l'obbligo di dotarsi obbligatoriamente di almeno quattro contenitori gettacarta, due per l'interno del negozio e altri due per l'esterno.
Qualora l'attività venga esercitata esclusivamente in luogo esterno, l'esercente ha l'obbligo di disporre almeno quattro contenitori nell'area adibita alla consumazione di alimenti e bevande mentre per i venditori ambulanti di prodotti alimentari l'obbligo è di disporre di almeno due contenitori per ogni postazione.
Il provvedimento pone a tutti gli esercenti l'obbligo di provvedere allo svuotamento costante dei propri contenitori gettacarte durante l'intero periodo di apertura dell'attività al fine di evitare che i rifiuti trabocchino sulla strada.
Prima della chiusura del proprio negozio, inoltre, i commercianti dovranno provvedere a trasferire all'interno gli stessi contenitori e a rimuovere tutti i rifiuti (carta, tovaglioli, lattine, bottiglie in vetro e altro) che gli avventori dovessero lasciare a terra.
Quest'ultimo punto è uno degli elementi più innovativi di quest'ordinanza che dà inizio a una nuova cultura dello spazio pubblico.
Se da una parte per tutti i cittadini viene ribadito (e inasprito) il divieto di depositare in modo incontrollato rifiuti sul suolo pubblico (nonché nel terreno o nelle acque superficiali e sotterranee), dall'altra ai commercianti si richiede invece di "adottare" un pezzo di strada contribuendo attivamente all'igiene pubblica, al decoro dell'ambiente e alla tutela dell'immagine della città.
La pulizia dello spazio pubblico dovrà avvenire non solo nell'area di immediata pertinenza dello stesso negozio (eventualmente data in concessione) ma anche oltre, per un raggio di 20 metri al di là dall'area esterna adibita alla consumazione dei prodotti. Per le eventuali violazioni, l'ordinanza  prevede l'applicazione di sanzioni amministrative fino a 500 euro.
"Questo provvedimento è solo il primo tassello di una più ampia operazione a favore del decoro pubblico" commenta Pasquale Mancini, presidente dell'Azienda Servizi Municipalizzati (ASM), il quale insieme all'assessore al Commercio Anna Maria Brattoli e al Comando della Polizia Municipale ha lavorato a lungo per il varo di questo provvedimento.
"È solo la prima ordinanza di settore tesa a garantire maggior rispetto per l'ambiente come nuova "way of life". Il provvedimento porterà benefici non solo sul piano della salute pubblica e del rispetto dell'ambiente, ma anche in termini economici nella misura in cui una maggiore pulizia degli spazi pubblici consentirà di ridurre tempi e costi per lo spazzamento stradale."
 

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Egregi, cari e carissimi tutti. Permettetemi di nutrire qualche dubbio sulla situazione discussa e su tutte le disposizioni inerenti a sanare le condizioni igieniche della nostra città. Anche con le dovute sanzioni (qui entra in causa la politica con i suoi "numeri", che tralascio)). Secondo un mio modesto parere, quando si ha a che fare con l'"indifferenza" quasi totale della gente a riguardo a una qualsiasi correzione comportamentale - quell'"indifferenza" da molti giudicata come la "cancrena" sociale in atto e in espansione nella nostra società postmoderna-, dico a me stesso "non c'è più niente da fare". Disarmante e sotto certi aspetti, anche vergognosa. Vengo al dunque. Molfetta - Viale Pio XI (partendo da via Baccarini), terza traversa a destra, Via Gaetano Salvemini, lato destro della strada, un pseudo viale semialberato, Scuola Secondaria di I° Grado - S.Domenico Savio. Da molti anni a quasta parte, questo lato di strada (semialberata attualmente) è diventato un gabinetto" pubblico per cani e animali vari. Dalla mattina alla sera, si alternano decine e decine di molfettesi con i loro amici a quattro zampe, senza raccoglitori, e con espressioni da "facce da culo". E pensare che......subito dopo il terzo alberello, vige un cartello: "Vietato condurre cani - Ordinanza Comunale n.15526 del 20.5.82 - Sanzione Amministrativa lire 150.000.- Questa situazione dura da anni, molti anni. Il totale disprezzo alle norme educative e civili da parte dei proprietari degli animali, e dell'indifferenza cieca e abnorme dei cittadini abitanti in zona, degli operatori scolastici della D.Savio e di tutti gli amministratori preposti al mantenimento dell'ordine pubblico. Un solo esempio, cos'altro dire?



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