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Molfetta, oggi nuova udienza per il processo Truck Center bis: cambia il Gup
08 novembre 2011

MOLFETTA - Nuova udienza oggi al Tribunale di Trani per il processo Truck Center bis, l’autolavaggio della morte che vede coinvolte 17 persone e tre aziende (Eni, Nuova Solmine di Grosseto e della Meleam di Bitonto) con l’accusa, secondo le varie responsabilità, fra le altre di omicidio colposo plurimo per la tragedia del 3 marzo del 2008, della maledetta cisterna in cui persero la vita nella maledetta cisterna (foto) nell’autolavaggio Truck Center 5 persone Guglielmo Mangano, di 44 anni, e, nel tentativo di salvarlo, i colleghi Michele Tasca, di 19, Luigi Farinola, di 37, l’autotrasportatore Biagio Sciancalepore (dipendente di una società di trasporti che lì custodiva i mezzi), di 24, e Vincenzo Altomare, di 64 anni, amministratore della stessa Truck Center. Unico superstite, ferito, fu Cosimo Ventrella.
Secondo l’accusa, fu un’intossicazione acuta da acido solfidrico a provocare la morte dei lavoratori, che si calarono nella cisterna per salvare i propri amici e colleghi.

Questi i reati contestati dal Pm: omicidio colposo aggravato plurimo e lesioni personali aggravate, per 7 dipendenti dell’Eni, che non avrebbero avuto cura di evitare che lo zolfo fuso caricato dai serbatoi di stoccaggio presenti nella raffineria di Taranto fosse messo in circolazione senza la preventiva autorizzazione.
Ai 5 indagati della Nuova Solmine, viene imputato di non aver provveduto alla bonifica della cisterna.
Nel precedente processo, il 26 ottobre 2009 furono inflitti 4 anni di reclusione ad Alessandro Buonopane, Mario Castaldo, della Fs Logistica e Pasquale Campanile, dirigente della società La 5 Bio Trans.
La Procura della Repubblica di Trani, nell’agosto scorso, aveva chiesto 15 rinvii a giudizio per altrettanti indagati facenti capo a varo titolo alle società Eni spa, Nuova Solmine spa e Meleam Puglia; di quest'ultima società è stato chiesto anche il rinvio a giudizio per illecito amministrativo dipendente da reato.
Nella precedente udienza, fissata per la celebrazione del giudizio abbreviato, richiesto da società ed imputati del gruppo Eni, ed in particolare era stata calendarizzata l'arringa del Pubblico Ministero, dott. Giuseppe Maralfa, con le relative richieste di condanna, è sorto un problema di opportunità. Il Gup, dott.ssa Margherita Grippo ha scelto di astenersi dalla trattazione del procedimento in quanto proprio il dott. Maralfa sta svolgendo indagini a carico del marito del Giudice, ing. Paparella, direttore dei lavori della ditta che stava operando nel cantiere dell'immobile crollato a Barletta il mese scorso. Ragioni di opportunità hanno quindi suggerito al Gup di astenersi, con conseguente rinvio del procedimento ad oggi dinanzi ad altro Giudice, Maria Grazia Caserta.
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