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Molfetta, nuovi stalli per disabili: Azzollini con ritardo “tampona” il regolamento della sosta a pagamento Dopo le proteste di associazioni e cittadini, l'ordinanza sindacale del 6 febbraio per ovviare all'art.8 del Regolamento. Perché solo ora, se il Regolamento è operativo da dicembre 2011?
10 febbraio 2012

MOLFETTA - Il sindaco Antonio Azzollini corre ai ripari. Tardivamente, e solo dopo la protesta di associazioni e cittadini. Istituite nella zona con sosta regolamentata a pagamento ulteriori 33 stalli di sosta per cittadini disabili con ordinanza sindacala del 6 febbraio, in base a quanto fissato dal D.P.R. n.503/96 (art.11: «Nell'ambito dei parcheggi o delle attrezzature per la sosta, muniti di dispositivi di controllo della durata della sosta ovvero con custodia dei veicoli, devono essere riservati gratuitamente ai detentori del contrassegno almeno 1 posto ogni 50 o frazione di 50 posti disponibili») e dal parere del Ministero dei Trasporti Terrestri n.6241/11.
Approvato con delibera GC n.164 lo scorso settembre 2011 (ma operativo da dicembre 2011), il «Regolamento di gestione della zona con sosta regolamentata a pagamento» prevede all’art.8 che «i veicoli asserviti a persone diversamente abili, che pur in possesso del regolare contrassegno invalidi sostino in area a pagamento e fuori dagli stalli a loro riservati, osserveranno le medesime condizioni poste nei confronti degli altri utenti della strada».
Un’ingiustizia? Alla fine di gennaio, ad esempio, la Consulta Femminile di Molfetta aveva invitato l’amministrazione Azzollini a esentare dal pagamento del ticket sulle aree di sosta a pagamento i titolari dello speciale contrassegno, con la modifica del Regolamento. Infatti, numerose sono state le segnalazioni di varie associazioni per le multe a carico dei veicoli di portatori di diverse disabilità, che avevano parcheggiato nella zona a pagamento con regolare contrassegno.
Tuttavia, l’art.8 recepisce la sentenza della Suprema Corte di Cassazione n.21271/09 secondo cui i disabili hanno l’obbligo di pagare il ticket nelle zone caratterizzate dalle strisce blu, anche nei casi in cui siano stati costretti a parcheggiare in un’area a pagamento a causa della indisponibilità delle aree a loro riservate (come stabilito dal comma 1, art.11 del D.P.R. n.503/96). Il comma 3 dell’art.11 stabilisce, però, che «la circolazione e la sosta sono consentite nelle “zone a traffico limitato” e “nelle aree pedonali urbane”, così come definite dall'art. 3 del decreto legislativo 30 aprile l992, n. 285, qualora è autorizzato l'accesso anche ad una sola categoria di veicoli per 1'espletamento di servizi di trasporto di pubblica utilità».
La stessa Suprema Corte ha precisato che non esiste una norma di legge che preveda la gratuità delle strisce blu per i soggetti disabili, ma è previsto solo che i titolari del contrassegno siano esonerati rispettivamente, dai limiti di tempo nelle aree di parcheggio a tempo determinato e dai divieti e limitazioni della sosta disposti dall’autorità competente.   
Un provvedimento doveroso, che salva la faccia all’amministrazione Azzollini: poteva, del resto, essere firmata molto prima, senza aspettare che si sollevasse la vox populi, visto che il Regolamento era operativo da dicembre 2011. Ma gli impegni politici e amministrativi del sindaco Azzollini tra dicembre e febbraio dovevano essere altri.
Intanto, fino ad oggi, il Comune ha incassato le multe comminate anche ai veicoli dei disabili parcheggiati sulle strisce blu, dimostrando poca sensibilità politica verso i propri cittadini disabili. Perché non avvisare per tempo l’utenza, anche con manifesti o comunicati, che spesso si bruciano solo per la propaganda politica e non per informare la cittadinanza?
 
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Autore: Q
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