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Molfetta, Mare Nostrum: educazione ambientale per le scuole al MuMart Percorso didattico con visita all'Oasi di Torre Calderina e al Museo del Mare all'Ospedaletto dei Crociati. Domenica 22 marzo e il 24 maggio il museo sarà aperto al pubblico dalle ore 10 alle ore 12
21 marzo 2015

MOLFETTA - È partito il progetto di educazione ambientale promosso dal Centro Studi e Didattica Ambientale Terrae, promosso e finanziato dal Comune di Molfetta - assessorato all'Ambiente e assessorato alla Cultura.

“È importante imparare sin da piccoli a prendersi cura dell’ambiente in cui si vive. Siamo contenti che le scuole abbiano colto questa opportunità che consente di valorizzare il legame della città con il mare e stiano partecipando con entusiasmo al progetto realizzato da queste giovani e qualificate realtà associative. Mettere una lente di ingrandimento sulla complessità dell’ecosistema marino aiuta tutti a comprendere meglio cosa può succedere quando l’uomo altera i fragili equilibri naturali”, spiega l’assessore al territorio e ambiente Rosalba Gadaleta.  
Il progetto, realizzato in collaborazione con l’Associazione MuMART – Museo Marino Artistico, Naturalia, Lega Navale Italiana - Sezione di Molfetta, Villaggio Lido Nettuno, è rivolto a Scuole Primarie e Secondarie si articola in lezioni, laboratori in aula riguardanti i temi di biologia marina ed ecologia marina per scoprire ciò che popola il Mare Nostrum e ciò che ne sta mettendo a rischio la sopravvivenza. Al termine delle attività in aula segue la visita guidata presso l'Oasi Naturale di Torre Calderina per scoprire gli aspetti naturalistici e storici dell’area. Infine, viene presentato ai ragazzi il Museo Marino Artistico MuMART presso l'Ospedaletto dei Crociati a Molfetta. Il MuMART nasce grazie al progetto regionale Bollenti Spiriti 2012 e racchiude in sé arte e ambiente in una simbiosi perfetta. Ci sono le sculture progettate da giovani artisti pugliesi dell’IISS De Nittis-Pascali di Bari e realizzate in Pietra Rosa di Trani dall’Azienda VAMAR snc di Bisceglie, mentre all’interno del MuMART i ragazzi vedono le varie sezioni del Museo.
Partendo dallo spazio espositivo dedicato alla ricerca scientifica subacquea viene spiegato ai ragazzi l’importante ruolo della ricerca e del monitoraggio scientifico subacqueo effettuato sui fondali della nostra Puglia. Segue un excursus sui principali ambienti marini sommersi che caratterizzano le nostre acque: l’ambiente sabbioso, roccioso e profondo grazie alla presenza di diorami, campioni biologici, fotografie subacquee e poster.
Le ultime due sezioni sono dedicate agli squali e alle tartarughe marine, oltre ai campioni biologici sono presentate delle ricostruzioni a grandezza naturale di importanti organismi marini.  La visita di queste sezioni viene incentrata sulle minacce che insistono sulle specie e sull’importanza della conservazione.
Oltre alle scuole domenica 22 marzo e 24 maggio verrà data la possibilità a tutta la cittadinanza di visitare il MuMART dalle ore 10 alle ore 12.

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La definizione dell'ecologia come scienza dell'ambiente invoca la messa a punto di una definizione ulteriore, e cioè quella dell'ambiente medesimo. In accordo con il proprio etimo (dal latino ambire, “girare intorno) ambiente è l'insieme degli elementi fisici, biotici e abiotici, che circondano uno o più esseri viventi – popolazioni, specie, comunità biologiche - in rapporto interattivo con essi. Quando, come avviene nel linguiaggio corrente, il termine viene usato antonomasticamente (l'ambiente), senza specificare cioè a quali organismi si riferisca, con esso si è soliti intendere l'ambiente in cui vivono gli uomini nel loro insieme, ossia in pratica, dato il carattere ubiquitario della nostra specie, gran parte della biosfera. L'ambiente tout court è dunque l'ambiente dell'uomo e più precisamente il suo ambiente fisico (mentre quando non di questi si tratta si specifica: ambiente sociale, culturale, industriale, ecc.). Non di rado da questo significato il termine slitta semanticamente a quello di natura e mondo naturale. Questo uso è, però, a rigore improprio perché natura e mondo naturale includono anche l'uomo in quanto organismo o essere naturale, mentre l'ambiente (dell'uomo) lo esclude, in quanto esso è per definizione “ciò che gli sta intorno”. Indulgere a quest'ultima accezione equivale a rendere ambiguo il termine e anche a suggerire surrettiziamente l'idea che l'uomo non fa parte del mondo naturale. Un'altra precisazione si rende opportuna: è preferibile non usare l'espressione ambiente fisico dell'uomo come sinonimo di ambiente naturale e usare questo secondo termine nell'accezione più ristretta di “ambiente non modificato dall'uomo”, distinguendolo così dall'ambiente fisico antropizzato, ovvero modificato più o meno intensamente dalla nostra specie (e che viene variamente distinto, a seconda del grado e dei tipo di modificazioni subite, in ambiente subnaturale, costruito, urbanizzato e così via). Nella distinzione tra ambiente fisico dell'uomo e ambiente naturale, si racchiude l'essenza della questione ambientale la quale risiede precisamente nel fatto che l'ambiente fisico dell'uomo è sempre meno un ambiente naturale e sempre più un ambiente antropizzato.
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