MOLFETTA – Sono stati scarcerati i 4 collaboratori dello Studio A&D di Molfetta, che farebbe capo all’ing. Rocco Altomare (foto), dirigente del settore Territorio del Comune di Molfetta in carcere a Trani per presunti illeciti edilizi e altri reati.
Si tratta dell’architetto Giambattista Del Rosso, dell’ing. Gaetano Di Mola e dei due geometri Alessandro De Robertis e Nicolò De Simine che erano agli arresti domiciliari dal 23 giugno scorso. Ora il Gip dott. Roberto Oliveri Del Castillo ha revocato l’ordinanza di custodia cautelare, dopo che i 4 avevano cominciato a rispondere alle domande dei magistrati, ai quali in occasione dell’interrogatorio di garanzia, avevano dichiarato di avvalersi della facoltà di non rispondere. Quindi il Tribunale del Riesame aveva confermato gli arresti. Ora, invece, i 4 collaboratori sono stati sottoposti ad interrogatori fiume, nel corso dei quali avrebbero fornito la propria versione dei fatti, sostenendo che erano solo dei collaboratori dello Studio tecnico A&D e quindi si sarebbero limitati ad eseguire le disposizioni impartite direttamente dall’ing. Rocco Altomare, che sarebbe stato il vero titolare dello studio (anche se no figurava ufficialmente), del quale anche loro avevano quote di partecipazione.
Dopo questa dichiarazione e l’audizione di persone informate dei fatti (costruttori e altri soggetti interessati a progetti edilizi) che avrebbero sostenuto che una parte di somme di denaro sarebbero state destinate allo stesso Altomare (gli inquirenti ritengono si tratti di tangenti), la posizione dell’ex dirigente dell’Ufficio territorio di Molfetta, dimessosi dopo l’arresto, si sta aggravando.
Restano ancora agli arresti domiciliari il fratello di Rocco, ing. Donato e il figlio ing. Corrado che continuano ancora ad avvalersi della facoltà di non rispondere alle domande degli inquirenti.
Intanto nei giorni scorsi c’è stato un colloquio alla Procura di Trani fra l’assessore all’Urbanistica del Comune di Molfetta, Pietro Uva e il dr. Antonio Savasta, il Pm che sta conducendo le indagini sull’operazione “Mani sulla città”, che ha sconvolto l’estate molfettese per la gravità dei presunti reati commessi dagli interessati. Non si sa se a richiedere il colloquio sia stato lo stesso Uva, eventualmente per prendere le distanze da Altomare, oppure se l’assessore della giunta di centrodestra presieduta dal sen. Antonio Azzollini, sia stato convocato direttamente dal magistrato.
L’inchiesta, comunque, continua (oltre al Corpo Forestale dello Stato è impegnata anche la Guardia di Finanza) e non è escluso che possa avere ulteriori sviluppi, come lo stesso Procuratore Capo del Tribunali di Trani, Carlo Maria Capristo aveva detto nei giorni scorsi.