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Molfetta, Lillino Di Gioia sfida il centro sinistra sulle primarie
22 luglio 2005

MOLFETTA – 22.7.2005 Lillino di Gioia attacca il centrosinistra, accusandolo di averlo escluso pregiudizialmente dal forum programmatico dell'Unione e dal processo di scelta del candidato sindaco, condannandosi così, a suo dire, alla sconfitta nelle elezioni amministrative di primavera. Non per questo abbandona la scelta di campo fatta oramai da tempo, anzi, rilancia, sfidando l'Unione su quello che è diventato un suo tratto distintivo, l'utilizzo delle primarie per la scelta dei candidati. L'inossidabile ing. Di Gioia è pronto a raccogliere la sfida, alzando piuttosto la posta, chiedendo che ad esse si ricorra non solo per l'individuazione del candidato alla poltrona di primo cittadino, ma anche per gli aspiranti del centrosinistra al collegio di Camera e Senato. È questo in estrema sintesi il sunto dell'incontro, svoltosi ieri 21 luglio, convocato dai movimenti “Riscatto per la città”, “Laboratorio”, “Ambientalisti” e dalla “Democrazia Cristiana”, cui hanno preso parte Mariano Caputo, Lillino Di Gioia, Gianni Ventrella e Ignazio De Gioia (nella foto, da sinistra, durante l'incontro). Il mancato invito a prendere parte al forum programmatico, convocato circa un mese fa dai partiti dell'Unione, e il persistere sia di una pregiudiziale sulla candidatura a sindaco di Lillino di Gioia, in particolare da parte di Rifondazione Comunista, sia della volontà di Di Gioia a candidarsi, aggiunto allo stringere dei tempi, ha fatto sì che quest'area di centro abbia rotto gli indugi e affrontato di petto la questione. Non ci stanno ad essere considerati marginali rispetto alla coalizione di centrosinistra, non ci stanno al niet contro il loro uomo più rappresentativo. Condannano le fughe in avanti, sarebbe a dire l'avvio di un processo politico che non li ha visti paritariamente protagonisti, ritenendo che sarebbe un errore ignorare che, per vincere in una città moderata come la nostra, il centrosinistra dovrebbe proporsi con un candidato di centro, dotato d'esperienza amministrativa, e non scelto solo perché “avvocato o commercialista o dottore”, soprattutto se, come ha esplicitato Di Gioia, si verificherà quello che è stato anticipato da alcuni quotidiani, è cioè che saranno Franco Napoletano, dei Comunisti italiani, e il diessino Giuseppe Rossiello, rispettivamente coloro che correranno a Camera e Senato per l'Unione. A questi gruppi di centro pare consequenziale che il sindaco debba toccare all'area di centro. A loro e non, per esempio, alla “Margherita”, per impedire a questo partito di fare “l'asso piglia tutto” e, come detto con gran spreco di toni esagitati da Gianni Ventrella, perché i movimenti si sarebbero guadagnati sul campo questa investitura con le loro battaglie politiche degli ultimi anni, fino a costituire l'unica vera opposizione all'attuale amministrazione mentre, sempre per il caricatissimo Ventrella, quella dei partiti e dei loro rappresentanti in Consiglio comunale sarebbe stata inesistente. E se questo sillogismo non è sufficientemente convincente, Di Gioia e si suoi movimenti, sfidano l'Unione sul terreno della democraticità, accettano la sfida delle primarie e, vanno ancora oltre, chiedendo ufficialmente che l'8 e il 9 ottobre, quando si terranno le consultazioni popolari per la scelta del candidato alla Presidenza del Consiglio, a Molfetta il centrosinistra voti anche per l'individuazione del candidato a Camera, Senato, Sindaco. E nel più puro stile del Maometto che va dalla montagna se non accade il contrario, saranno loro i primi giorni di settembre a convocare i partiti del centrosinistra, proponendo le loro linee programmatiche, prima confrontate con la cittadinanza in tre forum pubblici, e chiedendo riposte certe rispetto a quello che per il centro sinistra sta diventando il vero nodo problematico: nome del candidato sindaco e regole per la sua individuazione. Lella Salvemini
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