Molfetta, le donne in “Salotto” presentano il libro “Il testamento di Emilia” di Giandomenico Disanto
MOLFETTA – Si chiama “Il salotto”, una nuova iniziativa a Molfetta di donne impegnate che scelgono “Il salotto”, che non è un luogo ma “uno stato d'animo che porta a conciliare le diversità per cogliere da ciascuna delle donne, l'essenza più pregiata: l'amicizia”.
Per iniziare e presentarsi alla città hanno promosso la presentazione di un libro “Il testamento di Emilia” di Giandomenico Disanto nella Sala della parrocchia “Cuore Immacolato di Maria”, oratorio San Filippo Neri a Molfetta, location scelta per questo nuovo percorso, in memoria del passato in cui la vede protagonista nella veste di un Salotto bello, dove prendere un caffè o bere un buon bicchiere di vino partecipando alla lettura di un libro, all'ascolto di un saggio, come i salotti rinomati del Secolo dei Lumi.
Ma è un salotto particolare, un “locus amoenus”, dove le donne con le loro peculiarità e diversità trovano la loro dimensione e nuove affinità elettive da coltivare. La serata è stata introdotta da Sabrina Monaco, Presidente de “Il salotto”; hanno dialogato con lo scrittore Francesca Magliano, avvocato e presidente dell'Associazione "Le Amiche per le Amiche" e Maddalena Pisani, commercialista e ha moderato Elisa Altamura (nella foto: Magliano, Disanto, Altamura, Pisani e Monaco).
Ma chi è Emilia? «Emilia è una piccola grande donna che non si rassegna a subire la fatalità di un destino di bieca subordinazione all'arrogante cultura maschile. Emilia urla il suo disagio e la sua sofferenza, facendosi così portavoce di tutte le donne, in particolare di quelle che, a causa della loro ignoranza restano ciecamente intrappolate in un destino preordinato dagli uomini. A piccoli passi Emilia porta avanti la sua pacifica rivoluzione, vivendo con coerenza la sua stessa vita: amerà con passione, sarà una coraggiosa ragazza madre, subirà l'oltraggio di una cocente delusione amorosa, vivrà un matrimonio soddisfacente, sarà nuovamente madre.
Emilia porterà quotidianamente avanti per tutta la vita la sua battaglia, compresa quella per il diritto al voto alle donne. Con lei il movimento per il suffragio universale si trasformerà in un pezzo di storia mondiale, più che mai attuale in quest'epoca di globalizzazione in cui è ancora indispensabile salvaguardare i diritti delle minoranze».
«Ma Emilia è anche uno strumento attraverso cui si rappresentano due epoche diverse: la Prima e la Seconda Guerra Mondiale», dice Maddalena Pisani, commercialista di Molfetta. L’autore e la commercialista Pisani dialogano sui temi principali del libro, in un primo momento il Disanto chiarifica la differenza tra viaggi moderni ed i viaggi dell’epoca: «Prima si viaggiava ufficialmente, nelle navi ufficiali e gli emigrati veniva accolti calorosamente. L’America aspettava i nuovi arrivati, era consapevole del loro arrivo e ne era contenta. Ora le persone non viaggiano nelle navi, ma nei gommoni, ammalandosi o addirittura morendo, vedi Lampedusa», nonostante la metafora del viaggio sia un “topos” ricorrente nella storia dell’uomo e nella letteratura, da Itaca fino ad oggi, prima il viaggio era sinonimo di positività, aspettative, speranze ora? E’ tutto un nascondersi, evadere la legge, perché non ci si sente accolti, voluti, accetati.
Il secondo tema affrontato è quello della violenza, a tal proposito prende la parola l’avvocato Francesca Magliano, la quale difende quotidianamente donne che subiscono abusi dai propri partner. «E’ difficile per le donne lasciare la propria vita e andar via, lontano, senza sapere che cosa aspetterà loro ed i loro figli. Le donne che si rifugiano nelle case-rifugio non possono avere contatti con l’esterno, hanno paura di essere ritrovate dai compagni violenti ma hanno avuto coraggio. Emilia ne è un esempio, si prodiga per le sue amiche e propone una forma di associazionismo che all’epoca non era usuale. Propone un percorso per gli uomini violenti, perché capire la causa del malessere può prevenire!».
Bisogna svolgere continue campagne di sensibilizzazione, bisogna parlarne e straparlarne per formare una coscienza critica culturale ed evitare altri femminicidi. Il terzo tema affrontato è quello del diritto di voto: finalmente il 2 febbraio del 1945 viene stabilito il suffragio universale, le donne possono votare! Tuttavia ancora oggi, nel 2017, il voto non viene spesso esercitato non capendo che il voto esercitato definisce una volontà, una consapevolezza ed una partecipazione attiva alla vita pubblica.
Disanto chiarisce la sua posizione a riguardo: «Emilia addirittura si vestiva con l’abito più bello che avesse per andare a votare. Emilia aveva la consapevolezza che il voto deve essere esercitato. Perché le donne di oggi invece lo trascurano con tanta facilità?».
Infine il pubblico, ingente e partecipativo, si complimenta con l’autore e apprezza la figura di Emilia, «Emilia si è emancipata, formò un’agenzia matrimoniale per coloro che volevano andare in America in cerca di marito perché era l’unica cosa che potesse fare legittimamente. Non ha regredito la donna a ruolo di moglie», afferma una donna; un’altra chiede all’autore cosa pensi delle donne e l’autore risponde: «sono sempre stato in favore delle donne. Ho dedicato il mio libro alle mie tre figlie, alle mie nipoti e alle mie alunne dell’Istituto Perotti, dove ho insegnato».
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Autore: Marina Francesca Altomare