Molfetta: La modifica dell'articolo 34 infiamma il Consiglio comunale
MOLFETTA - E' stata la modifica dell'art 34 del regolamento di contabilità a infiammare ieri il consiglio comunale, in particolare le posizioni di De Robertis e Marzano, quest'ultimo sicuramente insofferente delle richieste dell'opposizione.
L'articolo, che riguarda la contabilità dell'assise, prevede che in caso di mancanza del dirigente del settore finanze il mandato può essere firmato solo da un dirigente di un altro settore.
La proposta, formulata dall'assessore La Grasta, è di poter far firmare i mandati anche ai funzionari, in modo da raggiungere una maggiore funzionalità della pratica amministrativa. Infatti, secondo l'amministrazione, il numero di mandati negli ultimi anni è notevolmente aumentato.
Patimo, allora, chiede perché non sia stato allegato il numero dei mandati degli ultimi anni, in modo da verificare se effettivamente c'è stato un accrescimento e da ricercare il motivo di quest'ultimo.
Patimo propone dunque di dotare il servizio finanziario della certificazione di qualità.
La parola passa a Gianni Porta che, subentrato ad Antonello Zaza, interviene per la prima volta nella massima assise cittadina. Per lui, i materiali forniti in riferimento alla crescita dei mandati si distinguono per l'eccessiva aleatorietà. “E' simpatico che non si sia fatta menzione della firma elettronica digitale per ridurre gli oneri”, afferma il consigliere di Rifondazione comunista.
Il consigliere De Robertis ipotizza, perplesso, che attribuendo tali funzioni a un funzionario, quest'ultimo potrebbe poi chiedere che gli sia riconosciuto qualcosa. Pare, allora che si voglia dare qualche gratificazione a qualcuno, soprattutto dal momento in cui si è deciso di cambiare solo questo regolamento. Tale ipotesi trova l'accordo di Mino Salvemini, che ricorda inoltre che la ratio della norma prevede una partecipazione nella fase che deve condurre alla modifica. Il consigliere evidenzia anche una contraddizione all'interno della proposta di modifica. Infatti, nelle premesse si dice che la delega ai funzionari è consentita in caso di assenza o impedimento del dirigente, mentre all'interno del dispositivo modificato non si fa riferimento all'impedimento né all'assenza.
L'emendamento di Salvemini è accolto dalla maggioranza rappresentata dalle parole del vicesindaco Pietro Uva.
Il segretario generale, rispondendo al consigliere De Robertis, afferma di non ritenere che di debba sentire il parere di consulte e commissioni per la delega, suggerendo di specificare che la delega deve essere firmata da funzionari di volta in volta diversi. Per De Robertis, tale risposta non può restare sul livello dell'opinione ma deve essere confrontata con il contratto collettivo di lavoro. Egli chiede allora se nelle mansioni del funzionario è prevista una firma di questo genere. Ma il suo intervento è bruscamente interrotto dal consigliere Marzano che chiede sprezzante “E tu non lo conosci il contratto?” Marzano appare infastidito dalle frequenti richieste di De Robertis, ed i suoi interventi, nonostante sovrapposti alle parole del consigliere della Rosa bianca, sono sostenuti dal presidente del Consiglio Nicola Camporeale. Quest'ultimo si impone dicendo che“questa richiesta di parere è inammissibile” e congedando in questo modo De Robertis, che è sul punto di andar via. Finché non viene confermata la sua proposta di evidenziare che l'incarico non può essere affidato sempre alla stessa persona.
La modifica viene quindi approvata col favore della maggioranza.
Autore: Giacomo Pisani
