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Molfetta, la Fiera degli Animali che non ci sarà
05 settembre 2009

MOLFETTA - Visto che siamo tra noi, diciamocelo, ci sono cose che ti dividono il cuore a metà. Quando l'età della ragione, o presunta tale, rosicchia giorni su giorni all'ingenuità incantata dell'infanzia, succede che la razionalità, il mondo, una nuova (ma non più vera, solo diversa) prospettiva ti convincano a cambiare idea su molte cose, anche se in uno spazio dentro di te quell'idea, quell'emozione originaria sopravvive, ben nutrita. Capita quindi che una delle cose che può dividere il cuore a metà sia quella che da queste parti chiamano Fiera degli Animali. “Bestiame”, lo chiamano ufficialmente, ma a te, quando avevi ancora il passo incerto e “la mano a un grande”, pareva un mondo incantato, con creature introvabili, provenienti da un lontano Eldorado. I Cavalli, i Maiali, le Pecore, le Mucche, tutti arrivati lì per te, che conoscevi solo l'isolato di casa. E poi il lungo giro, perché un cavallo no, un maialino no, ma almeno un pulcino da portare a casa lo esigevi. Sarebbe sparito dal cartone in cui lo avresti nutrito, qualche mese dopo: “volato via”, ti avrebbero detto, cambiando discorso alla tua obiezione che i pulcini non volano. Quello che non sapevi è che, poco lontano, in quel mentre, fosse stata una femminuccia o fosse stato un maschietto, stavano ingabbiando in un caso, squartando con una mannaia nell'altro, il tuo affetto e i tuoi sogni, in un pollaio dai colori tristi. Così contavi quasi i giorni che ti separavano dalla Fiera degli Animali dell'anno dopo. Tu, un po' più grande, i cavalli un po' più bassi. Poi, come la vita sempre fa, fa accadere che i ruoli si invertono, che cresci e diventi tu quello a cui un piccolino deve dare la mano (non che sia questo gran investimento). Trovi che le creature dell' Eldorado sono sporche, malnutrite, balocco di qualcuno un po' losco. Però ti volti verso il basso, a chi ti tiene per mano con uguale passo incerto, e vedi sempre quella scintilla negli occhi che, giuri, hai avuto anche tu. Te lo leggo negli occhi, dice il cantante. E allora la testa ti dice che dovresti fare come qualcuno di molto famoso una volta in un tempio, scaraventare all'aria le bancarelle dei mercanti, e dare pace e libertà ad una merce che ha cuore. O quantomeno, visto che ora hai fatto grande e pensi, (dannatissima testa che non si spegne mai), odiare con tutte le forze quel posto. Quest'anno, la Fiera degli Animali non ci sarà. E' stata vietata, non per i motivi giusti, non per la barbarie che ogni anno si imbelletta e si mette in bella mostra nei confronti di animali sempre più smunti e sempre più rassegnati, ma perché potrebbe dar fastidio al travaglio del nuovo porto. Ecco perché. E allora, anche se la tua testa ti comanda di esserne felice, perché la vita ha trovato una strada ed un motivo diverso per riparare a quella che hai capito essere una cosa sbagliata, c'è un cuore diviso a metà, c'è quello spazio segreto in cui quell'emozione sopravvive, ben nutrita, uno spazio in cui oggi c'è dolore. Sai che è meglio così, eppure c'è una tristezza che non passa. Sai che probabilmente ti sveglierai comunque alle cinque, sai che certamente quest'anno tuo nonno ti mancherà un po' di più. Eppure c'è una cosa giusta. Una cosa giusta, arrivata finalmente, ma che ti divide il cuore a metà. Come spesso la vita fa.
Autore: Vincenzo Azzollini
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Dire che la vita è stronza, è da disfattista e da senza cuore. Cosa può essere accaduto perchè si definisca la vita come forse tanti uomini, oggi in circolazione. No caro Pippo, non ci sto'. Nel cuore…è qui che abita la nostra vita. E' in questa casa...così misteriosa...così imprevedibile... così incredibilmente bella che si muove gioca danza la nostra esistenza. E da questa casa ci parla fin dalla nascita...giorno dopo giorno, anno dopo anno… con pazienza…con costanza…con gioia…. Il linguaggio è sempre lo stesso…sottile dolce delicato...le emozioni. I messaggi sono chiari ma, spesso, fingiamo di non sentirli. Troppo chiasso intorno a noi, troppe parole inutili, troppo apparire, troppo vuoto. Ma, la vita è sempre lì…nel cuore...pronta a farci sentire la sua presenza… pronta a ricordarci di vivere… Basta un po' di silenzio, e tutto appare chiaro limpido vero. La via da seguire è sempre in salita..."non porta mai dalle parti del lago, sebbene sia una strada di passaggio, è tuttavia battuta"... Ma è una via che ci permette di essere autentici e spontanei, sempre in pace con noi stessi e con ciò che di più vero vive in noi. La strada dell'Amore... Chi ama"non segue la strada maestra...preferisce aprirsi da sé le sue strade…" E il cuore ci dice sempre come... Senza regole... Senza leggi... Senza modelli. Perché sente …ascolta…sorride…piange…canta…vive…si alimenta da sé… come il sole. Per pensare e ridere, "La vita secondo Woody Allen" in un applaudito monologo. "Tanto per cominciare si dovrebbe iniziare morendo, e così tricchetetracchete il trauma è bello che superato. Quindi ti svegli in un letto di ospedale e apprezzi il fatto che vai migliorando giorno dopo giorno. Poi ti dimettono perché stai bene e la prima cosa che fai è andare in posta a ritirare la tua pensione e te la godi al meglio. Col passare del tempo le tue forze aumentano, il tuo fisico migliora, le rughescompaiono. Poi inizi a lavorare e il primo giorno ti regalano un orologio d'oro. Lavori quarant'anni finchè non sei così giovane da sfruttare adeguatamente il ritiro dalla vita lavorativa. Quindi vai di festino in festino, bevi, giochi, fai sesso e ti prepari per iniziare a studiare. Poi inizi la scuola, giochi con gli amici, senza alcun tipo di obblighi e responsabilità, finchè non sei bebè. Quando sei sufficientemente piccolo, ti infili in un posto che ormai dovresti conoscere molto bene. Gli ultimi nove mesi te li passi flottando tranquillo e sereno, in un posto riscaldato con room service e tanto affetto, senza che nessuno ti rompa i coglioni. E alla fine abbandoni questo mondo in un orgasmo!"

IL PARADOSSO DELLA VITA Dicono che Dio creò l'asino e gli disse: - Sarai un asino, lavorerai giorno e notte, e porterai sulle tue spalle qualsiasi cosa mettano e vivrai 35 anni. L'asino rispose: - Signore, sarò tutto ciò che lei mi chiede, ma 35 anni sono troppi. Perché non 20? E Dio creò l'asino. In seguito creò il cane e gli disse: - Sarai un cane, baderai alle case degli uomini, mangerai quello che ti danno e vivrai 25 anni. Il cane rispose: - Signore, sarò tutto ciò che mi chiede, ma 25 anni sono troppi. Perché non 15? E Dio creò il cane. In seguito creò la scimmia e gli disse: - Sarai una scimmia, farai pagliacciate per divertire gli altri, e vivrai 10 anni. La scimmia rispose: - Signore, sarò tutto ciò che mi chiede, ma 10 anni sono troppi. Perché non 5? E Dio creò la scimmia. Finalmente creò l'uomo e disse: - Sarai il più intelligente della terra, dominerai il mondo e vivrai 30 anni. L'uomo rispose: - Signore, sarò tutto ciò che mi chiede, ma 30 anni sono pochi. Perché non mi da anche i 15 che ha rifiutato l'asino e i 10 che non ha voluto il cane e i 5 che non ha accettato la scimmia? E Dio creò l'uomo. E così è come vive: 30 anni da uomo, poi si sposa e vive 15 anni come un asino, lavorando giorno e notte, portando sulle sue spalle il peso della famiglia. Poi va in pensione e vive 10 anni come un cane, badando alla casa, mangiando quello che gli danno. E finisce vivendo 5 anni come una scimmia, saltando da casa in casa dei figli facendo pagliacciate per divertire i nipotini. Questo è il paradosso della vita e io, io ve l'ho voluto raccontare.









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