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Molfetta, la città del bell'olio
15 aprile 2016

Non più solo città delle belle donne allora, ma anche città dell’olio. “Grazie per aver creduto in noi e benvenuti a Molfetta!”, conclude così il suo discorso il sindaco Paola Natalicchio che per un’occasione di tale importanza sceglie di indossare la fascia tricolore. Con queste parole vuole ringraziare a nome dei produttori, dei cittadini e di tutta la città il presidente dell’associazione nazionale “Città dell’olio” Enrico Lupi presente nella sala consigliare per siglare l’ingresso di Molfetta nell’associazione e consegnare la bandiera che ufficializza l’ingresso di Molfetta in questa prestigiosa rete. L’Associazione Nazionale Città dell’Olio ha sede a Villa Parigini nel Comune di Monteriggioni (Siena) ed è stata fondata nel dicembre 1994 con lo scopo di riunire i Comuni, tutti gli enti pubblici e Gruppi di Azione Locale interessati ad essere soggetti attivi nella salvaguardia dell’olio Extravergine d’oliva in territori nei quali si producono oli che documentino adeguata tradizione olivicola connessa a valori di carattere ambientale, storico, culturale. Nello specifico l’Associazione ha tra i suoi compiti principali quello di divulgare la cultura dell’olivo e dell’olio di oliva di qualità; tutelare e promuovere l’ambiente ed il paesaggio olivicolo; diffondere la storia dell’olivicoltura; garantire il consumatore attraverso la valorizzazione delle denominazioni di origine, l’organizzare eventi, l’attuazione di strategie di comunicazione e di marketing mirate alla conoscenza del grande patrimonio olivicolo italiano. “E’ il binomio imprescindibile tra prodotto e territorio che va salvaguardato: per questo ci impegniamo a dare supporto ai soci, tramite opportunità di visibilità e affari al di là del territorio” dice Lupi, continuando “la chiave sta nei membri che vogliono essere soggetti attivi, che si preoccupano e si interessano di adottare strategie che permettano che ogni euro investito diventi un euro guadagnato”. Una strategia economica quindi quella dei sindaco Paola e dell’intera città di Molfetta, che possa sfruttare la tradizione e l’esperienza decennale dell’olivicoltura del nostro territorio in accordo con l’innovazione delle tecniche e del marketing. “In un periodo di crisi si fa bene a scommettere sull’ag r i c o l t u r a , da qui deriva la scelta di entrare in questa rete, del resto la rete è in accordo anche con la tradizione marinara molfettese” afferma ironicamente il sindaco. Quello che Molfetta ha scelto di fare è un vero e proprio “salto qualità” da quella che era definita “città delle 100 bottiglie” dove ogni singolo produttore si occupava della produzione dell’olio dei suoi olivi e pensava ai propri interessi, all’olio “made in Molfetta”. Un olio che andrà diffuso non solo sulle nostre tavole, ma anche nei ristoranti e in tutte le attività commerciali che dovranno impegnarsi a promuovere i prodotti a km zero a discapito dei prodotti industriali. Ben presto sarà diffuso anche nelle scuole grazie al progetto “ Bimboil”, dove i bambini saranno i veri protagonisti di un viaggio alla scoperta dell’olio extravergine, della sua storia e delle sue proprietà benefiche. Le scuole parteciperanno ad una sorta di caccia al tesoro e i bambini vestiranno i panni piccoli esploratori del loro territorio. Un altro progetto per il quale l’associazione nazionale “Città dell’olio” sta ancora cercando partner e sponsor è il progetto “La scuola a quadri”, una vera e propria “scuola” con docenti selezionati tra esperti comunicatori, accademici e tecnici per formare gli amministratori delle Città dell’Olio alla valorizzazione e promozione del territorio che rappresentano: Il progetto partirà nel 2016 e si svolgerà su cinque fine settimana, uno per ciascuna macroarea territoriale individuata nel progetto (nord, centro, sud e le due isole) e a tenere le lezioni saranno comunicatori professionisti, personaggi provenienti dal mondo scientifico universitario ma anche del settore merceologico di interesse. La città di Molfetta, ufficialmente inserita tra i 320 Enti pubblici membri dell’associazione, è pronta ad una partecipazione attiva a tutte le iniziative a livello nazionale ed europeo perché “quella dell’olio oltre che essere una cultura è una storia, ed è portata avanti grazie alla tradizione di patti generazionali tra i più grandi e i più piccoli” dice con grande entusiasmo per questa nuova avventura il sindaco, che da oggi ha aggiunto una nuova spilla sulla fascia.

Autore: Martina Pisani
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