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Molfetta, il sindaco Natalicchio ha incontrato i lavoratori della Eurotech in stato di agitazione che hanno scritto una lettera aperta alla città
16 settembre 2013

MOLFETTA - Il sindaco di Molfetta Paola Natalicchio è stata informata questa mattina dello stato di agitazione dei lavoratori della ditta Eurotech Snc, una delle più importanti realtà della carpenteria medio pesante e meccanica della nostra zona artigianale. Lo stato di agitazione indetto dalla Fiom Cgil trova motivazione in oltre tre mesi di stipendio non retribuito, due tredicesime non percepite e una notizia di licenziamento che ha raggiunto uno dei circa trenta lavoratori.

Questa mattina – spiega il sindaco – mi sono recata con il consigliere comunale Gianni Porta ad esprimere la mia solidarietà istituzionale ai lavoratori in protesta e a cercare di comprendere insieme al delegato provinciale della Fiom Cgil i dettagli di una situazione tuttora in evoluzione. Chiedo ai titolari dell’impresa di esercitare tutto il proprio buon senso e di aprire un tavolo per il riconoscimento dei diritti di tutti i lavoratori e la risoluzione delle pendenze, riconsiderando azioni unilaterali che impediscono un clima sereno.
Questa amministrazione si rende disponibile a farsi garante per la promozione di un dialogo permanente tra impresa, sindacati e lavoratori con lo scopo di assicurare due esigenze fondamentali: lo sviluppo economico della nostra zona artigianale e industriale e la tutela dei diritti dei lavoratori
”.

Intanto i lavoratori hanno diffuso una lettera aperta alla città: «Siamo lavoratori dell'officina meccanica Eurotech snc di Molfetta che da mesi vivono una situazione difficile sul posto di lavorodice la lettera -.

L'ultimo stipendio che tutti abbiamo ricevuto risale a maggio, solo alcuni di noi hanno percepito l'acconto di giugno, attendiamo ancora le mensilità di luglio e agosto, aspettiamo ancora le tredicesime del 2011 e 2012 e altre competenze accessorie dal 2007.

Finora a poco sono valse le trattative tra azienda e i sindacati Fiom-Cgil e Uil-Uilm, una settimana di sciopero a maggio e accordi successivi sottoscritti ma poi non rispettati dall'azienda.

Dopo il mancato rinnovo del contratto a termine di un collega (nonostante l'impegno sottoscritto  dall'azienda al rinnovo ottenuto con lo sciopero di maggio), adesso si è arrivati alla lettera di licenziamento per un altro lavoratore pochi giorni fa con la motivazione portata dalla proprietà della riduzione delle commesse.

Ci chiediamo allora perché la stessa proprietà ha creato una nuova impresa srl nello stesso settore a cui rischiano di essere affidate le commesse precedentemente affidate alla Eurotech.

In tutti questi mesi, i ritardi nel pagamento degli stipendi non sono stati affatto giustificati da un calo delle commesse, tutt'altro.

Perché non possiamo continuare a lavorare senza rinunciare al rispetto dei nostri diritti?

Perché non possiamo continuare a lavorare con tranquillità alle commesse venendo regolarmente retribuiti?

Perché la proprietà continua a non rispettare gli accordi stipulati al tavolo con i sindacati?

Perché un lavoratore che svolge correttamente il proprio lavoro deve ritrovarsi a ricevere una lettera di licenziamento con la motivazione della riduzione delle commesse mentre invece il lavoro continua ad esserci e viene svolto da un'altra nuova azienda messa in piedi dalla stessa proprietà?

Non possiamo e non vogliamo accettare azioni unilaterali infondate da parte della direzione aziendale come l'ultima lettera di licenziamento.

Per questo abbiamo deciso di proclamare uno sciopero di 8 ore per lunedì mattina 16 settembre in solidarietà con il nostro collega e a difesa del lavoro e dei diritti.

Per questo scriviamo questa lettera aperta alla città, ai rappresentanti istituzionali, Sindaco in primis, agli organi di informazione perché chiediamo di non essere lasciati soli nell'affrontare questo momento difficile.

Chiediamo alla città e all'opinione pubblica di non lasciare soli noi lavoratori e le nostre famiglie, chiediamo alle Istituzioni di interessarsi della vicenda e adoperarsi con ogni mezzo perché possa esserci una soluzione nell'interesse di tutti.

Perché pensiamo che al giorno d'oggi non possano verificarsi certe situazioni e crediamo che la cttà di Molfetta non meriti quello che sta succedendo».

 

                                                           

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