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Molfetta giunta Natalicchio, vertice straordinario di maggioranza: via l'assessore Serena La Ghezza, scontro con Annalisa Altomare, il Pd tace, l'amministrazione rischia ma dovrebbe reggere Al termine del consiglio comunale la maggioranza è stata convocata d'urgenza dal sindaco. Le critiche di Annalisa Altomare e il silenzio del Pd scuotono l'amministrazione. Il sindaco Paola Natalicchio chiede di rompere con la corrente di Annalisa Altomare e Lillino di Gioia. Imminente il ritiro della delega dell'assessore La Ghezza
25 settembre 2014

MOLFETTA - Musi lunghi, facce tese e una consapevolezza: la giornata politica di ieri, aperta da un lungo e nervoso consiglio comunale sul comparto 18 e chiusa da una drammatica riunione di maggioranza convocata d'urgenza dal sindaco Paola Natalicchio, ha segnato profondamente gli equilibri della maggioranza di centrosinistra, da un anno alla guida della città. Il vertice notturno fortemente voluto dal sindaco ha rivelato le tensioni che già da tempo covavano all'interno della coalizione vincitrice delle ultime comunali. Il sindaco davanti allo smarrito silenzio di consiglieri e assessori riuniti negli uffici adiacenti la sala consiliare, ha rivendicato quanto fatto in questo primo anno e mezzo di amministrazione e messo in chiaro le cose: il rapporto fiduciario con la corrente del Partito Democratico, che si riconosce nelle figure di Annalisa Altomare e Lillino di Gioia si è definitivamente incrinato. A questa constatazione fa dunque seguito, la decisione di revocare la delega a Serena La Ghezza (foto), assessore allo sport e al commercio e facente appunto riferimento all'area della consigliera ex dc.

“Non possiamo andare avanti così, non ci sto a questo gioco al massacro. Adesso mi dovete dire chi crede ancora nel progetto e chi no. Se qualcuno vuole andarsene lo faccia, senza se e senza ma. Su Serena ho preso questa decisione che adesso vi comunico chiaramente, non intendo dar seguito ad altri equivoci”.

L'assordante silenzio è stato rotto solo da Annalisa Altomare: “Paola queste sono questioni che attengono il Partito Democratico e i suoi equilibri, non puoi interferire. Sono vicende di Partito e deve seguire un chiarimento e un dibattito al suo interno del quale poi noi tutti prenderemo atto. Questa non è la sede adatta per parlarne”.

La corrente di Piero de Nicolo non ha ritenuto di intervenire e la situazione resta così tesa e ingarbugliata. Le fibrillazioni che si stanno registrando all'interno del centrosinistra cittadino rispecchiano in realtà quelle più vaste che si riscontrano in quello regionale dove la sfida per le primari che incoroneranno il candidato  di centrosinistra per la poltrona di governatore, vedono protagonisti l'ex sindaco di Molfetta e attuale assessore regionale alle Politiche giovanili, Trasparenza e Legalità, Guglielmo Minervini e l'ex sindaco di Bari e attuale segretario regionale del Partito Democratico Michele Emiliano. Una sfida accesa, dai toni aspri che sta lasciando degli strascichi nel centrosinistra regionale e che ovviamente si ripercuote anche sugli equilibri politici cittadini.
A Molfetta il Partito Democratico è diviso tra un gruppo più vicino a Guglielmo Minervini (tra i quali: il vicesegretario Lino Renna, l'ex consigliere comunale Mino Salvemini, l'assessore ai lavori pubblici Giovanni Abbattista, il consigliere comunale Davide De Candia) e uno legato a Michele Emiliano e guidato da Annalisa Altomare, Lillino di Gioia e Lello La Ghezza. Tra i due si inserisce la corrente guidata da Piero de Nicolo, presidente della Multiservizi, ormai egemone in città e che sembra essersi accordata con Annalisa Altomare e Michele Emiliano.
Giulio Calvani invece, segretario del Partito Democratico e vicino a Minervini, è impegnato nel difficile ruolo di mediatore.  Annalisa Altomare di Molfetta cerca più spazio e una maggiore “agibilità” politica e comprendendo la portata delle elezioni regionali sente di poter guadagnare altri punti, magari sostenuta da de Nicolo. Per questo la consigliera ha inasprito il suo profilo, sin dall'inizio critico verso il sindaco Paola Natalicchio. Anche ieri, in consiglio comunale il suo intervento non è stato certo dei più teneri e dopo aver annunciato la sua astensione sul delicato punto all'ordine del giorno presentato dall'oppostone e incentrato sul comparto 18, ha chiesto addirittura l'istituzione di una commissione di inchiesta per accertare quando una nota della Regione del febbraio 2012 fosse pervenuta al Comune (la nota è molto influente per la storia del comparto 18 perché considera il suo piano come una variante al piano regolatore e impone quindi un iter più lungo, rinviando l'inizio dei lavori). Una forte critica verso gli uffici quindi, ma implicita anche verso l'amministrazione accusata di non aver condotto il dibattito sul comparto come si sarebbe dovuto (a breve seguirà su “Quindici” un resoconto dell'intero consiglio comunale, ndr).
Sempre nel pomeriggio si è verificato il clamoroso black out della maggioranza sulla mozione di sfiducia riguardante il Presidente del Consiglio Nicola Piergiovanni, presentata dal centrodestra. Dopo l'intervento di Ninnì Camporeale nessuno dai banchi del centrosinistra ha preso la parola per difendere uno dei suoi uomini simbolo, il più votato della coalizione alle scorse comunali. Timida invece la difesa di Rosalba Gadaleta, assessore all'ambiente e all'urbanistica letteralmente bersagliata dalla minoranza. I due episodi hanno fato infuriare il sindaco che in una pausa del consiglio si è confrontata in un faccia a faccia particolarmente aspro con il  segretario del Pd Giulio Calvani. Paola Natalicchio ha accusato il Pd di eccessiva titubanza nei casi Piergiovanni, Gadaleta e di essere incapace di assumere una posizione netta nella vicenda Altomare: “che fate? State con l'amministrazione o con Annalisa?”.

Intanto da più parti in città viene manifestata vicinanza e stima al sindaco. Tra i primi si segnalano Comitando (che ha annunciato per stasera una riunione straordinaria per le 19.30 presso la propria sede, per discutere della cosa) e i Giovani Pd. Lunedì si terrà un consiglio comunale decisivo sul bilancio. La situazione resta tesa e anche se è improbabile che il banco salti, resta da capire come agirà Annalisa Altomare: riuscirà a ricucire con il sindaco e in questo caso a salvare Serena la Ghezza? Oppure no? E in questo caso quale sarà il ruolo della consigliera? Oppure, come dice qualcuno, ha deciso di abbandonare La Ghezza al suo destino, per difendere il proprio? Di qui la spiegazione delle lacrime della La Ghezza che si sente scaricata, se Annalisa non la riconosce come esponente del suo gruppo e non la difende. E lei non ci tiene a fare il capro espiatorio degli uomori di Annalisa. Insomma, anche qui una gran confusione!
Difficile immaginare che possa accettare la veste di comparsa. Ma tutti i nodi sono legati a Piero De Nicolo: l'influente esponente Pd come si porrà nei confronti della vicenda? Con il posto dell'assessore Bellifemine prossimo alle dimissioni da assegnare e forse con anche la poltrona occupata adesso dalla La Ghezza vacante, si aprirà un altra accesa partita.
L'amministrazione targata Paola Natalicchio vive ore difficili. Tutti gli scenari sono possibili.

© Riproduzione riservata

Autore: Onofrio Bellifemine
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