Molfetta, giro di vite sugli ambulanti abusivi: 5 fruttivendoli arrestati
MOLFETTA - Questa mattina, i Carabinieri della Compagnia di Molfetta hanno eseguito 5 ordinanze di custodia cautelare, emesse dal Gip presso il Tribunale di Trani su richiesta della locale Procura della Repubblica, a carico di altrettanti soggetti, tutti fruttivendoli, ritenuti responsabili - a vario titolo - di occupazione abusiva di suolo pubblico e di reiterate violazioni dei sigilli delle aree pubbliche sottoposte a sequestro preventivo (nella foto di archivio, la precedente operazione dei carabinieri).
La vicenda ha inizio il 25 maggio del 2010, allorquando il Tribunale di Trani ha disposto il sequestro preventivo dei mezzi materiali utilizzati per la abusiva occupazione del suolo comunale, finalizzata all’esercizio dell’attività di commercio di frutta e verdura su quel suolo pubblico. Nel giugno successivo, i militari hanno proceduto al sequestro di iniziativa, poi convalidato dal Gip, delle aree pubbliche abusivamente occupate dagli indagati e che sono state, nella circostanza, affidate ai predetti per la custodia, avvertendoli però che l’esercizio dell’attività commerciale in tali aree, era da considerarsi reato.
Disattendendo quanto disposto dall’AG, con reiterate violazioni dei sigilli, gli ambulanti, protagonisti dell’indagine, hanno continuato ad esercitare il commercio nelle aree sottoposte a sequestro. I Carabinieri, nel prosieguo della loro attività, hanno continuato a monitorare l’utilizzo palesemente illecito e abusivo delle dette aree, procedendo a denunciare, di volta in volta, le violazioni dei sigilli apposti per ordine dell’Autorità Giudiziaria che, con assoluta spregiudicatezza, sono stati ignorati dagli indagati, che hanno perseverato ad invadere gli spazi sottoposti a vincolo giudiziario.
Le istallazioni abusive utilizzate per il commercio inoltre, oltre a danneggiare la parte offesa ovvero il Comune di Molfetta, titolare della proprietà delle sedi stradali, fatte oggetto delle abusive attività di commercio, rappresentavano un pericolo per la sicurezza delle persone e della circolazione stradale. Per le ragioni sovraesposte, in ossequio a quanto disposto dalla Autorità Giudiziaria, Vito Di Niddio di 46 anni e Vito Magarelli di 24 anni, entrambi molfettesi sono stati sottoposti alla misura cautelare della custodia in carcere. N. S. classe 1973, D. M. classe 1958, ed A. T. classe 1963, anch’essi di Molfetta, sono stati invece arrestati e sottoposti alla misura alternativa della detenzione domiciliare (si tratta della moglie di Di Niddio e dei genitori di Magarelli).