MOLFETTA – Il partito di Gianfranco Fini, “Futuro e libertà” prende posizione sulla crisi della politica dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco sen. Antonio Azzollini e sulla disastrosa situazione della città sul fronte delle opere pubbliche e dell’occupazione giovanile.
«Non è più il caso di lamentarsi ma è opportuno individuare una strategia condivisa – scrive Giovani Daliani Poli, responsabile delle tematiche sul turismo e spettacolo, in un comunicato diffuso alla stampa - la Città di Molfetta sta vivendo una delle crisi più pesanti degli ultimi tempi in tutti i sensi, economica e sopratutto politica.
Credo che ciascuno di noi potrebbe dire la sua sulla crisi della politica cittadina, che da molto, che da troppo tempo ci attanaglia, affossata da anni su se stessa, autoreferenziale ed incapace di fornire risposte ai molfettesi.
Ad esempio il turismo, nessuna amministrazione ha mai programmato qualcosa di serio per il lancio turistico di Molfetta, turismo vuol dire accoglienza e accoglienza significa anche formazione per coloro che dovranno accogliere, guidare e ospitare i turisti.
Noi per esempio, abbiamo una costa bellissima, mai valorizzata, anzi distrutto da scelte scellerate, come quella della costruzione di stadi, stadietti e capitanerie, che hanno interrotto la fruizione turistica della nostra costa; se girate il Mondo, non la Puglia, non l’Italia, ma il Mondo non troverete mai uno stadio a tre metri dal mare, a Molfetta ne abbiamo due situati sui tratti di costa più belli.
A Molfetta, abbiamo uno dei centri storici più antichi e più belli del Mondo, bastava che negl’anni in cui fu approvato il piano regolatore, fosse stato previsto l’obbligo ai privati che hanno avuto concessioni edilizie a iosa, la ristrutturazione a prezzi di costo di uno stabile a concessione nel centro storico, a quest’ora avremmo già i turisti in giro a visitare e quindi a spendere.
Il commercio locale assassinato dai vari outlet ed Ipercoop, non si può in una città di scarsi sessantamila abitanti, impiantare dei carrozzoni del genere, solo perché offre in cambio alla città l’illusione del lavoro giovanile a 400 euro mensili, producendo in realtà precariato difficile da gestire dalle famiglie. Tante sono le situazioni, al limite dell’increscioso che la poca lungimiranza della politica, ha portato Molfetta ad uno stato economico comatoso. Ora più che mai è necessaria un’assunzione di responsabilità e di coerenza nei confronti di chi rappresentiamo, con programmazioni ad ampio respiro, con piani per lo sviluppo, senza la gestione della cosa pubblica solo come un esercitazione di mera ragioneria».