MOLFETTA - A un giorno dal
blitz dei Carabinieri della Compagnia di Molfetta con l’emissione di cinque ordinanze di custodia cautelare a altrettanti frittivendoli, un cittadino denuncia a
Quindici la situazione ormai insostenibile di fronte a Piazza Minuto Pesce, riaperta al pubblico nel novembre 2010, dopo i lavori di ristrutturazione riqualificazione di appena un anno.
In particolare, il cittadino segnala il deterioramento ambientale della zona per lo stazionare di un fruttivendolo ambulante che occupa «un metro dal marciapiede adiacente la piazza», a poca distanza dal bar appena aperto. A quanto pare l’idea “innovativa” dell’amministrazione Azzollini, il mercato diffuso, non ha per nulla cambiato l’andazzo in città. «Siamo stanchi dell’assoluto silenzio delle istituzioni locali, abbandonati dalle forze dell’ordine», le rimostranze della lettera, in cui si reclama dalla Polizia Municipale maggiore collaborazione e controllo sul territorio. Purtroppo, il personale a disposizione del Comando dei Vigili Urbani è carente rispetto alle esigenze di Molfetta e non è facile controllare una città da 60mila abitanti con innumerevoli esigenze e problematiche di illegalità, spesso dirette conseguenze di una politica superficiale. Sarebbero auspicabili un maggiore vigilanza da parte di tutti gli organi di controllo locali e ferree sanzioni amministrative nel momento in cui son individuati violazioni e illeciti.
Riportiamo di seguito la lettera.
«Era il mese di Novembre dell'anno 2010. Quindici pubblicava: “Piazza Minuto Pesce, finalmente riapre”. Ma quante perplessità …
Riapriva il mercato Minuto Pesce tra le tante perplessità per i canoni di locazioni, concessioni, regole igieniche, ecc. I commercianti che non volevano (e non sappiamo se lo fanno) pagare le tariffe previste per l’uso del mercato, dove abbiamo letto, visto e sentito di tutto. Addirittura una lapide del XVIII secolo, una cisterna interrata e una fossa comune.
Un mercato ittico, quindi, costruito su un vero e proprio scrigno di storia. Ma oggi molti cittadini a distanza di un solo anno, passando proprio fuori da quella piazza, non vedono altro che un "grosso grasso bancone della frutta " spadroneggiare dinanzi l’ingresso del marcato.
Ci domandiamo e domandiamo a chi di competenza, alle istituzioni locali, alle forze di polizia locali e non o a chi ci volesse delucidare sul fatto che se un ambulante (sempre se fosse in regola) possa quotidianamente e mese dopo mese occupare quel suolo senza muoversi di un metro dal marciapiede adiacente la piazza e, soprattutto, a 3 metri dal bar appena riaperto dopo un’onerosa ristrutturazione.
Insomma, abbiamo speso fior di soldi per rilanciare l’immagine e la qualità alla piazza, molti credevano a un rilancio della propria attività su quella zona e poi come al solito il tipico “fruttivendolo molfettese” pronto a deturpare gradini, piazze, e a lasciare sudici i suoi accampamenti.
Siamo stanchi di subire questi affronti da chi pensa di essere il padrone della città, di non aver paura nemmeno delle forze di polizia e affrontare chiunque si metta contro la loro becera mente bacata.
Siamo stanchi dell’assoluto silenzio delle istituzioni locali, abbandonati dalle forze dell’ordine. Rifacciamo piazze, villette e poi le riponiamo nuovamente tra le mani di
questi scellerati?
Che qualcuno ridia la città ai cittadini senza doverli fare intervenire al posto di chi dovrebbe farlo giacché fa parte del loro lavoro. Più partecipazione della Polizia Municipale visto che ormai alla sera non sono nemmeno più reperibili almeno il mattino cerchino ed aiutino a tenere la città in ordine.
Non possiamo noi cittadini farci guerra. Quindi che qualcuno alzi il culetto
dalla poltrona e si dia da fare e subito!
Grazie.
Lettera firmata».
© Riproduzione riservata