MOLFETTA - Che il primo sia stato consigliere regionale lo ricordano ormai solo gli annali, della sua presenza in consiglio si registra lo zero assoluto: proposte di legge, interrogazioni, interpellanze, mozioni, ordini del giorno, nulla, come si può rilevare dal sito della Regione Puglia.
Del secondo abbiamo perso le tracce subito dopo la sua elezione.
Ci riferiamo all’ex consigliere socialista Franco Visaggio e ad Antonio Camporeale (a destra nella foto con Visaggio) eletto nelle file del Pdl per volontà del sodale il sindaco senatore Antonio Azzollini. Eletti, insomma, entrambi per grazia ricevuta. Il primo nato socialista al seguito di Beniamino Finocchiaro, del quale è stato fedele valvassino o giù di lì, poi passato al centrodestra in consiglio regionale, nella speranza di una migliore visibilità. Ed è stata questa l’unica nota di esistenza all’interno del consiglio.
Il secondo è stato il compagno d’armi di sempre del sindaco, l’ex comunista duro e puro, riconvertitosi alla destra berlusconiana, che per questo motivo odia i comunisti, perché li tiene tutti dentro. Antonio Camporeale, già segretario locale di Forza Italia e del Pdl, ha seguito il percorso politico del sindaco-senatore dall’estrema sinistra alla servitù berlusconiana, sicuramente più ricca di possibilità.
Ora i nomi dei due privilegiati della Regione, saltano insieme agli onori della cronaca perché sono nell’elenco dei “furbetti del rimborsino”, i consiglieri regionali che hanno rivendicato le indennità arretrate. Una richiesta vergognosa in un periodo di crisi, quando si chiedono sacrifici agli italiani, la casta non rinuncia a nulla, confermando che ci si candida non per un servizio alla comunità, ma per garantirsi stipendi e pensioni d’oro, alle quali non si vuole rinunciare, nemmeno in situazioni di emergenza economica. E questi comportamenti alimentano l’antipolitica sempre più vasta fra i cittadini italiani.
Ma torniamo alla cronaca. Per chi non ricordasse la vicenda dei “rimborsi”, rinfreschiamo la memoria: nella scorsa legislatura era stata approvata una norma che tagliava il trattamento economico dei consiglieri del 10% in attuazione della Finanziaria 2006. Quella riduzione è stata applicata sino al 31 dicembre 2010, nonostante il comma della Finanziaria che la introduceva sia stato dichiarato illegittimo da 2 sentenze della Corte costituzionale chiamata a pronunciarsi su ricorsi presentati da consiglieri della Campania e della Toscana.
Allora in 55 in Puglia tra consiglieri e ex consiglieri si sono affrettati a chiedere le indennità arretrate che peserebbero per quasi cinque miliardi sui pugliesi. Per Visaggio si tratterebbe di 63mila euro, meno per Camporeale che nonostante non abbia ancora fatto non un intervento degno di nota, ma letteralmente un intervento in Consiglio regionale si è affrettato a rivendicare l’arretrato.
Più netta la posizione dell’altro molfettese in consiglio regionale l’assessore alla mobilità Guglielmo Minervini che è stato pubblicamente contrario e ha invitato alla rinuncia anche i suoi colleghi.
Su queste richieste pesa il parere negativo dell’avvocatura regionale che ha ricordato che l’impugnazione non sarebbe valida perché sono scaduti i termini. I "furbetti del rimborsino" potrebbero comunque appellarsi al Tar.
Quindici li invita pubblicamente alla rinuncia. Sarebbe un piccolo segnale nei confronti dei cittadini, costretti ai sacrifici in questa fase di crisi economica, dimostrando a quelli stessi cittadini che li hanno votati, garantendo loro lucrosi stipendi e pensioni, oltre che privilegi, che almeno possiedono un certo senso di pudore.
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