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Molfetta, esultanza del sindaco e della città dopo la sentenza del Consiglio di Stato che conferma la legittimità della nuova amministrazione di centrosinistra. Significativa presenza di Iaia Calvio
15 febbraio 2014
MOLFETTA
- Ogni attesa ha una sua fine ed alla fine… arriva il sospirato verdetto. Così è stato per Molfetta, dopo rinvii, anticipazioni, passaparola, politici che già cantavano vittoria e che si preparavano ad una nuova campagna elettorale. L’ex sindaco sen.
Antonio Azzollini
era già sicuro dello scioglimento del consiglio comunale che si era messo a fare volantinaggio al corso Umberto e aveva riempito di maxi manifesti la città arrogandosi il merito della zona franca che in realtà, come “Quindici” ha pubblicato, è stata finanziata dalla Regione Puglia (il sindaco
Paola Natalicchio
ha dedicato ad Azzollini anche un passaggio del suo discorso in un affollatissimo corso Umberto
“Poi torni alla zia”
). Tempo inutile quello del senatore berlusconiano e del centrodestra, energie sprecate perché Molfetta sarà governata, fino alla fine del mandato, dalla giunta che ha legittimamente e legalmente vinto le elezioni. Il Consiglio di Stato ha rigettato il ricorso del Comune di Valenzano, confermando che i consiglieri provinciali possono autenticare le firme relative alle operazioni per l’elezione dei sindaci ed il rinnovo dei consigli dei comuni della provincia mentre i consiglieri comunali hanno analoga possibilità per le elezioni del sindaco ed il rinnovo del consiglio del loro comune.
Avendo il Comune di Molfetta proposto intervento, ad adiuvandum a quello del Comune di Valenzano , in suo favore e contro, ad opponendum i cittadini molfettesi proponenti il ricorso e a favore di nuove elezioni, la sentenza è applicata anche alla città di Molfetta.
Soddisfazione espressa dalla maggioranza che continuerà a lavorare sicuramente con più serenità, senza dover continuare a “difendere” la sua vittoria dai fantasmi di una inesistente ingiustizia. La notizia della pronuncia della sentenza è stata data per prima da “
Quindici
” che ha pubblicato
l’intera sentenza
(dopo ripresa da altri) e poi divulgata anche grazie al popolo dei social. Complimenti, felicitazioni ed auguri anche da qualche consigliere di minoranza, testimone di una opposizione seria e costruttiva.
Poi appuntamento alle 19,30 altezza Liceo Classico dove sono accorsi sostenitori dell’amministrazione a capo della quale il sindaco Paola Natalicchio che, senza trionfalismi, ha ribadito che la sentenza del Consiglio di Stato è cosa buona e giusta in quanto assunta nel rispetto dell’art. 1 della Costituzione Italiana che recita: “L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”. Rispettata, pertanto , la volontà popolare che ha portato alla vittoria dell’amministrazione Natalicchio.
Sul palco un’altra donna,
Iaia Calvio
, coraggiosa sindaco PD di Orta Nova, sfiduciata dalla stessa giunta per non aver ceduto alle pressioni di imprenditori e dagli stessi consiglieri comunali che pretendevano assunzioni presso le ditte aggiudicatrici di appalti pubblici, Iaia Calvio sostiene con forza l’amministrazione Natalicchio, affermando che è quella che lei vorrebbe se fosse cittadina molfettese.
La parola è passata al vicesindaco
Bepi Maralfa
ed
ai segretari delle liste
che hanno sostenuto l’elezione di Paola Natalicchio e che avrebbero continuato a sostenere anche in caso di nuove elezioni.
Il sindaco ha affermato che la sua giunta non è perfetta ma è indubbiamente costituita da cittadini onesti che intendono lavorare col cuore solo per il bene della città, per il bene comune e non per i propri beceri interessi.
Ora, passata anche questa fase di instabilità politica provocata dal centrodestra che non accetta la sconfitta (sembra che Azzollini abbia avviato un altro ricorso, sperando di vincere una battaglia perduta nelle urne e soprattutto perduta nella città, perché i molfettesi lo hanno bocciato per aver malgovernato, lasciando Molfetta in ginocchio e in un disastro amministrativo che non si ricordava dal dopoguerra) ci si deve rimboccare le maniche e governare.
Le aspettative sono tante, i problemi sono molti e non facili da risolvere, i debiti lasciati in eredità sono molti, ma il grande impegno di passione e soprattutto di lavoro che stanno dimostrando i nuovi amministratori è apprezzabile. Ma non basta: occorre agire e presto per ottenere dei risultati concreti.
© Riproduzione riservata
Autore:
Beatrice Trogu
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Scientology marina
17 Febbraio 2014 alle ore 17:22:00
Trovato il rimedio alle "brusciature"? Auguriamoci di si, così chiudiamo per sempre quest'argomento da considerarsi morto e seppellito dopo la sentenza. - Un antico rimedio per curare le piaghe dei "paparul abbrsciat" è ora in uso alla Emory Clinic di Atlanta, Georgia, e in altre cliniche e ospedali degli Stati Uniti. Le persone afflitte da dolorose piaghe da decubito o da ulcere cutanee (dovute sempre alpaparul) vengono trattate con fasciature alle alghe marine. Le nuove bende sono fatte di di alginati di calcio estratti dalle pareti cellulari (non i telefonini!) di alghe marine marroni (non i soliti marroni). A contatto con lo spurgo della piaga, l'impacco si trasforma in una gelatina che non solo mantiene pulita la ferita, ma attenua il dolore e consente la cicatrizzazione. Secondo uno studio compiuto di recente in Inghilterra e pubblicato su The Phrmaceutical Journal, il 73 per cento dei 64 pazienti afflitti da bruciature croniche du paparul trattati con bendaggi di alga marina hanno avuto un miglioramento, contro il 43 per cento dei pazienti che usavano tradizionali bendaggi di garza. - Non ce ne voglia il dottor Mabbrusce, cui ringraziamo per la sua "opera benefattrice".
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Ass.Cult.Domenica è sempre Domenica
16 Febbraio 2014 alle ore 18:02:00
A titolo informativo, il dottor Mabbrusce opera nella nostra Associazione ovvero Associazione Domenica è sempre Domenica si sveglia ecc., ecc., in Via dei Matti n.0. Gli interventi, inutile spiegare quali, sono gratis e senza richiesta di documenti, basta mostrare "u'paparul" abbrsciat". Tutto nella praivasi che più praivasi non si può: vi aspettiamo, e non diciamo chi, si sa, si sa.
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Dottor Mabbrusce (specialista in bruciature)
16 Febbraio 2014 alle ore 09:51:00
Permettetemi una piccola annotazione per quanto successo, accade e accadrà nella vostra Molfetta a proposito di un certo dolore più che acuto, secondo mla mia piccola e modesta esperienza. Alcune persone (?) fuggono dal dolore, vanno in crociera o cambiano città. I ricordi bruciacchiati, non rievocati, si affacciano alla mente anche dopo molti anni.E' forse meglio affrontarli con decisione e immediatezza. Personalmente sono a disposizione.
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APRITE CORSO UMBERTO!!!
16 Febbraio 2014 alle ore 09:34:00
aprite Corso Umberto e chiudetelo solo per manifestazioni cittadine o altro; a cosa serve tenerlo chiuso tutta la settimana e intasare le strade adiacenti: il traffico è aumentato in questa città e questa strada aperta può decongestionare non di poco la viabilità cittadina ...
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Caduco
16 Febbraio 2014 alle ore 08:16:00
Niente di personale verso nessuno o qualcuno, così solo per puntualizzare la situazione italiana, secondo un mio parere personalissimo. “L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro....ora disoccupazione." - " La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.... proprio ai limiti, ai confini, quasi alla fine, giusto per non cadere.....o siamo già caduti?"
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African Line
16 Febbraio 2014 alle ore 08:06:00
Il passato rivive ogni giorno perché non è mai passato. Proverbio Africano
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Il cuoco
16 Febbraio 2014 alle ore 06:47:00
Ora che tutto finalmente è finito, vogliamo definire la questione dell'"anatra zoppa"? Definiamola? Cuociamola? Mangiamola? Io direi: anatra zoppa ai peperoni, giusto per ricordare l'occasione. Allora: Ingredienti: 50g di farina "00", 50g di farina integrale, 1 uovo, 300g di petto d'anatra, ½ bicchiere di vino rosso, 2 bei peperoni di cui uno rosso l'altro giallo, 1 scalogno, 1 cipolla, 1 carota, rosmarino e salvia q.b., olio extravergine di oliva q.b., sale q.b.. Tagliare grossolanamente il petto d'anatra e rosolarlo in un tegame con l'olio extravergine, il rosmarino, la salvia, la cipolla, lo scalogno e la carota tritati. Sfumare con il vino rosso e proseguire fino al termine della cottura. Tagliare a listarelle i due peperoni, saltarli in padella con dell'olio extravergine, regolare di sale e unirli al ragù d'anatra. Impastare le due farine con l'uovo, stendere la sfoglia con il mattarello, arrotolarla su sé stessa e poi tagliarla per ricavare le pappardelle. Cuocerle in acqua bollente salata, scolarle e mantecarle (niente a che fare con Montecarlo) con il ragù d'anatra. Per finire o terminare, una raccomandazione: attenzione alla sbollitura dei peperoni, non bruciarli altrimenti si ripete la storiella o storia dir si voglia. Buona domenica e buon appetito. Alla prossima "bruciatura".
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Addavenì
15 Febbraio 2014 alle ore 18:23:00
....aggiungo, così come dice el Fawkes: "....IN UNA CITTA' DESERTA E FETECCHIA". I conti in parte tornerebbero, ma un conto è la mia geografia e un conto è la storia. Un salomonico verdetto: ai posteri invece, il vero verdetto con un buon brodetto.
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Addavenì!
15 Febbraio 2014 alle ore 15:01:00
"eramegliomoriredapiccoli"! Il futuro sarà la grandezza di colui che definisci povero. Quando il Porto Commerciali - a tempo debito (?) - splenderà nella sua magnificenza commerciale nell'ambito del trasporto merci navale mondiale, allora l'espressione in volgo molfettese, oggi considerata scurrile, diventerà un grido di trionfo e di appartenenza, anche di pentimento di tutti coloro i quali, oggi, profanano la Grande Opera: AZZO! ALLA FACCIA DELL'AZZO E DEL CONTROAZZO! C'è poco da fare gli spiritosi...si, proprio lì, là, di fronte al Porto Nuovo, in mezzo al mare, la nostra malinconia della sera. Da quella statua in mezzo al mare si leverà una voce e tutti i molfettesi ascolteranno in devoto silenzio: "EPPURE M'INORGOGLISCO DELLA MIA UMILIAZIONE, E POICHE' A TAL PRIVILEGIO SON CONDANNATO, QUASI GODO DI UN'ABORRITA SALVEZZA: SONO, CREDO, A MEMORIA D'UOMO, L'UNICO ESSERE DELLA NOSTRA SPECIE AD AVER FATTO UNA GRANDE OPERA PORTUALE, IN UNA CITTA' DESERTA."
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GUY FAWKES
15 Febbraio 2014 alle ore 14:37:00
...basta festeggiare ed alimentare la cultura degli alibi reiterando ad ogni occasione le colpe di Azzollini.Il passato non si può cambiare. GOVERNATE se ne siete capaci perchè la città è una "fetecchia"!!
Rispondi
erameglioquandosistavapeggio
15 Febbraio 2014 alle ore 14:16:00
Intanto quasi un anno e' passato e di questa amministrazione abbiamo ascoltato dei bei discorsi fatti da filosofi, giornalisti, avvocati e professori. Ora credo che bisogna passare ai fatti e prendersi delle responsabilita' nell'esecutivo. Si sa che quando si firma per fare delle azioni a favore della citta' oppure si deve prendere una responsabilita' c'e' sempre il rischio (vedi indagini giudiziarie varie). Purtroppo questi amministratori non saprei fino a che punto possano spingersi, intanto appaiono nei salotti per bene filosofando....speriamo bene, soprattutto per i nosti figli. Comunque in bocca al lupo al nostro Sindaco e che sia la volta buona.
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eramegliomoriredapiccoli
15 Febbraio 2014 alle ore 10:13:00
Povero Azzollini, già si intravede, giù in fondo, la porta di accesso al girone dell'irrilevanza. Per preservare il ricordo delle sue gesta politiche potrà sempre farsi ergere una statua con le sue sembianze, da collocare al posto del monumento a Garibaldi….o forse, più propriamente, in mare di fronte al nuovo porto, con lo sguardo rivolto verso la città a suggerire il ruolo di ideale protettore della comunità.
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