Molfetta è una “città sana”?
Un corso per formare giovani in grado di monitorare il territorio
Sapremo presto se la nostra città gode o no di buona salute. Dovrebbe essere questo, infatti, il risultato ultimo del corso per rilevatori di indicatori sociali che ha appena preso il via a Molfetta.
Si tratta di un processo formativo rivolto a quanti hanno già superato il diciottesimo anno di età, siano in possesso di diploma di scuola secondaria e soprattutto mostrino sensibilità verso le tematiche ambientali. Il corso si svolge nell’ambito del progetto “Città Sane”, avviato nel 1986 dall’Organizzazione mondiale della Sanità, allo scopo di promuovere la salute nelle aree urbane.
Le città europee aderenti si sono impegnate a costruire una metodologia di lavoro che porti alla formulazione del “Piano di Salute” delle città. Tappa fondamentale di questo processo è l’individuazione degli indicatori di salute e la definizione del "Profilo di Salute della Città", descrizione quantitativa e qualitativa dello stato di salute di una popolazione e della molteplicità dei fattori che la determinano. Una ricerca di dati e indicatori di tipo demografico, ambientale, sociale, sanitario che consentiranno di conoscere, secondo criteri scientifici riconosciuti in campo internazionale, lo stato di salute delle città interessate.
La rete italiana delle Città Sane Oms nacque a Bologna nel 1995. Il Comune di Molfetta vi aderì nel dicembre 1998, sottoscrivendo un atto d’intesa teso ad affermare «il ruolo e l'impegno delle municipalità per la promozione della salute a livello locale». Nacque anche un coordinamento, con la presenza del sindaco, o di un suo delegato, di quattro rappresentanti del Consiglio comunale, due rappresentanti della Ausl Ba/2, due rappresentanti delle istituzioni scolastiche, un rappresentante delle associazioni di volontariato sociale, uno delle associazioni ambientaliste, del consulente del progetto, il dott. Gennaro Gadaleta Caldarola, e del responsabile del procedimento, la dott.ssa Laura Cirillo del Comune di Molfetta. Dopo la caduta dell’amministrazione è stato il commissario straordinario, dott.ssa Antonella Bellomo, a seguire il progetto e nel gennaio del 2001 a dare il via al corso di formazione per rilevatori di dati. In quella stessa circostanza la competenza del progetto «Città sane-Oms» è stata affidato all'ing. Giuseppe Parisi, capo settore territorio e ambiente del Comune.
Il corso per rilevatori d’indicatori sociali è uno dei passi per realizzare il “Profilo di Città sana”, l’obiettivo è quello di formare cittadini in grado di effettuare le rilevazioni necessarie e allo stesso tempo di realizzare il profilo di salute della città in modo partecipato. Perché i partecipanti al corso non dovranno solo imparare, ma in concreto concorrere alla definizione del profilo di Molfetta. Sono stati individuati ben 31 indicatori.
Visto che ad una città non si possono certo fare le analisi del sangue o misurare la pressione, per definire il “profilo di salute” di Molfetta, i rilevatori dovranno individuare, ad esempio, le superfici di aree verdi rispetto alla città, il numero di medici per abitante, le cause di morte, la presenza di trasporti pubblici. Dati che dovranno successivamente essere rielaborati e interpretati per farci capire se viviamo o no in una città sana. Ai circa cento partecipanti al corso si affiancheranno nella rilevazione anche gli alunni delle scuole che hanno aderito al progetto. Per quanto riguarda le scuole, è previsto che già dal prossimo anno si possa misurarne lo stato di salute. Infatti gli istituti molfettesi saranno coinvolti nella definizione del profilo di “scuole sane”.
Non è solo un fatto di curiosità, il profilo di salute della città potrà costituire il punto di partenza, documentato e basato su dati certi, per programmare interventi volti a migliorare la vivibilità e la qualità della vita di tutti. Per questo è importante il coinvolgimento di cittadini e istituzioni. Trattandosi di salute, anche della Ausl. In questa direzione va la firma di un protocollo di intesa fra il direttore generale della Ausl Ba/2 e il commissario straordinario del Comune di Molfetta, con il quale l’ente sanitario si impegna a collaborare nella fase di “elaborazione dei dati, di cui è in possesso o rilevabili attraverso le proprie strutture”.
Dal 27 marzo Molfetta fa anche parte dell’Associazione Rete Italiana Città Sane, che riunisce tutti i Comuni italiani che aderiscono al progetto dell’Organizzazione mondiale della sanità. Obiettivo di questa associazione è garantire lo scambio e la circolazione di progetti e dati.
Lella Salvemini