MOLFETTA - Il Molo san Michele in frantumi. La pavimentazione della parte retrostante (per intenderci quella esposta all’Adriatico) è stata sollevata con molta probabilità dalle forti correnti del mare provenienti da nord-est. Forse le stesse che la settimana precedente le festività natalizie hanno provocato non poche difficoltà ai marinai locali per le note problematiche del moto ondoso causate dalla costruzione del porto (molti motopesca sono stati allontanati dal porto, altri posizionati al centro del porto per evitare l’impatto con il molo e con gli altri motopesca).
Un cittadino, il prof. Lazzaro Gigante, ha segnalato a Quindici la situazione penosa e pericolosa in cui ora versa quella parte del molo, che sembra sia stata sistemata pochi mesi fa (documentata dalle foto).
«Insieme ad amici sono solito passeggiare velocemente, a mo’ di ginnastica, col primo sole sul molo di Molfetta, soprattutto da quando è stata sistemata (alcuni mesi fa) la parte retrostante - scrive nella lettera -. L’altro giorno tutti quanti noi abbiamo constatato che quel molo all’improvviso si presentava in un modo incredibile». Il prof. Gigante pone anche 4 domande (riportate di seguito), che Quindici gira all’amministrazione comunale e, soprattutto, agli uffici competenti, perché sembra che, ancora una volta, siano stati inutilmente spesi soldi pubblici per la ripavimentazione di quella zona, senza nemmeno ottenere i risultati programmati:
1. quanto è costato alle nostre tasche di cittadini il rifacimento di quel lastrico? E a chi chiedere il risarcimento del danno? Al mare? Al vento? E chi è intenzionato a farlo? A chi spetta?
2. come mai si è verificato tanto? Per il forte vento o per il debole calcestruzzo?
3. può una mareggiata avere una potenza così forte da sfuggire ad ogni previsione da parte dei tecnici che hanno progettato ed eseguito i lavori di rifacimento della pavimentazione?
4. bastano così pochi mesi a rendere la malta inconsistente oppure è inconsistente il sogno dell’uomo di fronteggiare la natura?
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