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Molfetta, Dario Stefàno a “Quindici”: le Primarie occasione di confronto e dibattito. Sulle intercettazioni di Antonio Azzollini deciderà la giunta del Senato, nei prossimi giorni, la politica resti fuori «Il vostro Porto torni a essere una potenzialità e non solo uno scandalo, rimetterò al centro la pesca e l'economia». Il senatore, candidato alle Primarie per la Regione Puglia, è arrivato in città ospite della festa di Sel
29 settembre 2014

MOLFETTA - Il senatore, Dario Stefano, 51 anni, imprenditore e candidato di Sel alle Primarie regionali del centrosinistra, ha i modi gentili e uno spiccato accento salentino. Promette di giocare fino in fondo la sua battaglia politica, di non temere la presenza di Guglielmo Minervini, molto popolare a sinistra e di credere nelle Primarie come risorsa per la politica. Arrivato in città, ospite di Sel Molfetta, nell'ambito di Adelante, la festa cittadina del partito, ha accettato di rispondere alle domande di “Quindici”.

Senatore, Molfetta è una delle città più rappresentative delle Primarie. Sia per il ruolo importantissimo giocato in città da Sel sia per la presenza di un competitor alla candidatura di governatore, Guglielmo Minervini. Che cosa si aspetta da queste primarie?

«Mi piace immaginare Molfetta non come residenza di un altro competitor ma come luogo di dibattito dal quale ricevere spunti importanti. E' una città carica di suggestioni. Suggestioni da un punto di vista produttivo, penso alla pesca; da un punto di vista socio-economico;  dalla capacità di uscire da una gestione della cosa pubblica molto particolare, molto diversa dal nostro modo di intendere il potere e la cosa pubblica».

Teme  che Minervini possa toglierle consensi a sinistra?

«Le primarie devono superare l'approccio dei ragionamenti quasi fossimo a giocare a risiko su chi sposta i voti a chi. Vorrei che le primarie possano essere una grande riflessione sulla Puglia, su quella che è stata in questi 10 anni e su cosa vorremmo che fosse. Finora le primarie mi hanno raccontato tantissime cose belle e positive, ma posto anche tanti elementi di riflessione profonda sul quale elaborare un pensiero ancora più forte di quello degli ultimi anni».

Lei è il presidente della Giunta elezioni e immunità parlamentari che si deve esprimere sulla richiesta effettuata dalla magistratura per accedere alle intercettazioni del senatore Antonio Azzollini sulla vicenda del nuovo porto di Molfetta. Molti fanno notare il valore simbolico di una scelta che si auspica all'insegna della trasparenza. Cosa dovremmo aspettarci?

«C'è un'etica alla quale sono rigidamente ancorato che non mi può far vivere quell'impegno istituzionale in una dimensione politica e quindi quell'impegno per me è assolutamente rigido e lo vivo in quel luogo istituzionale, il Senato. Sulla tempistica invece, posso dire che nella prossima settimana arriveremo a dare un nostro parere definitivo almeno sulle vicende che  sono state poste alla nostra attenzione».

Sulla Vicenda Porto invece? Quale sarebbe l'impegno del governatore Stefano?

«Mi auguro che nei prossimi anni possa esserci un intreccio positivo tra Regione e Comune e che il Porto  ritorni a essere un elemento di discussione sulle funzioni e le potenzialità di questo luogo e non sulla vicenda giudiziaria o sulle vicende che appartengono a un'idea assai più affaristica del tema. Il Porto di Molfetta per me rappresenta un'opportunità da riconsegnare alla comunità dei pescatori, che ci chiede di avere da quel luogo la potenzialità massima, ma in generale da consegnare alle potenzialità che il mare mi auguro possa esprimere nei prossimi anni per la Puglia. E' un tema che abbiamo solo recuperato all'attenzione dell'opinione pubblica ma che dobbiamo continuare ad elaborare, perché credo che il rapporto della Puglia con il mare è un rapporto che dobbiamo vivere in maniera assolutamente più positiva rispetto a quanto abbiamo fatto finora in questi ultimi dieci anni».

Molfetta è una delle 20 città che potrebbero essere interessate dalle trivellazioni della Global Petroleum. In città è sorto un comitato No Triv: i cittadini in caso di una sua vittoria troverebbero un interlocutore capace di ascoltarli?

Non solo sarò in ascolto ma abbiamo già condiviso un pezzo di strada con questi movimenti. L'occasione di Molfetta mi è utile però, per provare a mettere in chiaro quanto le riforme di cui in questi giorni tanto si parla, nascondano invece delle insidie. Anche a questo proposito. Infatti sotto la riforma del Senato che viene spesso presentata con la carta patinata e con il titolo molto attraente di Riforma del Senato e Taglio dei 200 senatori, si annida invece in maniera più nascosta la riforma del titolo V che in tema energetico e ambientale risolvono la materia concorrente affidandola esclusivamente allo Stato e quindi se passasse questa riforma la nostra lotta diventerebbe molto più debole perché lo Stato non  sarebbe più chiamato nemmeno a chiederci un parere e probabilmente farebbe scelte che certamente non sarebbero gradite, non solo alla comunità e ai comitati di Molfetta, ma io credo alla comunità pugliese per come si è espressa in questi mesi, in questi anni».

© Riproduzione riservata

Autore: Onofrio Bellifemine
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