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Molfetta, dai cantieri in sicurezza, ai cantieri in segretezza… Continua il tour di Quindici alla ricerca del “cartello fantasma”…
21 ottobre 2011

MOLFETTA - Altri tre cantieri edili senza il cartello! E siamo a quota quattro! Sembra che a Molfetta si sia passato dai lavori in sicurezza ai “lavori in segretezza”, soprattutto per quanto concerne le opere pubbliche in itinere, ma non solo, c’è anche una enorme gru, sorta in via Massimo d’Azeglio, al momento per lavori non meglio identificati.

Continua l’altro tour di Quindici: alla ricerca dell’Arca Perduta, anzi, del “cartello perduto”. In un solo giorno (il 19 ottobre per l’esattezza), ne abbiamo scovati ben tre, aperti, con lavori già in piena fase di esecuzione, a poca distanza l’uno dall’altro, in pieno centro abitato. Due di questi cantieri riguardano opere pubbliche, un altro è presumibilmente privato, non possiamo dire altro in merito (a parte l’enormità della gru che si vede a qualche miglio di distanza), anche perché, appunto, non abbiamo trovato scritto nulla all’esterno delle recinzioni. Cosa ne dice l’Ufficio tecnico del Comune di Molfetta? Tutto regolare? E’ cambiata la normativa?
Già ci era sembrato assurdo, che in Contrada Coda della Volpe, in una vasta area (una ex discarica bonificata asseverata nell’ultimo decennio a molteplici ulteriori usi, alcuni reali, altri rimasti sulla carta), ci fosse un cantiere aperto, per la costruzione di un grande capannone industriale, con opere varie di pertinenza anch’esse in fase di piena esecuzione, senza che all’esterno del cantiere stesso, vi fosse un cartello indicante alcunché. Abbiamo pensato fosse un caso isolato e invece no, dopo la recente scoperta di questi ulteriori tre cantieri “enne enne”, “figli di nessuno”.
Allo stato questo fenomeno, assurge a strana, stranissima consuetudine. In Contrada Coda della Volpe, almeno, il cartello c’era, sebbene immacolato. Ci hanno spiegato poi che era stato illo tempore vergato, ma si era ciò non ostante inopinatamente “sbiancato”, in cagione degli eventi atmosferici, fino al punto da recuperare l’originario candore, quasi non fosse mai stato “violato”, da mano umana “armata” di uni posca. Dando per buona questa spiegazione, suggeriamo per la prossima volta di non utilizzare l’acquerello. In questi altri tre cantieri, invece, il cartello manca del tutto! Atroce casualità?
 
In Piazza Mentana (una delle piazze più inaugurate d’Italia negli ultimi anni, vandalismo provvidenziale, quand’anche dagli effetti non sempre visibili a occhio nudo, almeno per ciò che concerne il basolato e le colonne color gelato alla fragola, in via di rifacimento - colonne di cui abbiamo sempre ignorato la funzione, visibili con cuspidi metalliche, anche in Piazza Principe di Napoli…) come pure nella Piazzetta di Corso Fornari, nei pressi del distributore di carburante, come attestano le immagini – che non mentono, mai – non abbiamo rinvenuto i cartelli identificativi delle opere. Al cittadino è precluso ogni tipo di sapere e conoscenza, anzi, si ha quasi la sensazione che su questi lavori pubblici, si voglia giocare a nascondino, o a salta-cavallo, anzi “salta cartello” per motivi che ci sono ignoti. Qui lo “scolorimento” dovuto agli agenti atmosferici, non è motivazione azionabile in alcuna maniera. Forse siamo alla presenza di una “disintegrazione molecolare”? 
 
In via Massimo d’Azeglio, invece, a due passi dalla fontanella e dello storico larghetto del mitico Alessandro delle biciclette, è sorta in pochi giorni, una enorme gru, con una piattaforma di cemento non da poco. Sembra di essere a Cape Canaveral. Anche qui, nulla! A che serve quella gru? Sì certo per una ristrutturazione e/o demolizione e/o sopraelevazione e/o riedificazione… non lo sappiamo ancora, data l’assenza totale, appunto, di alcun tipo di indicazione. Restiamo in attesa di delucidazioni, non tanto e non solo sulle opere, ma su questa strana “moria dei cartelli”… che, caso strano, si sta verificando a seguito dello scoppio dello scandalo sull’edilizia, meglio noto come “mani sulla città”. 
La trasparenza sicuramente non è il massimo dell'amministrazione e degli uffici comunali di Molfetta.
 
© Riproduzione riservata
Autore: Nicola Squeo
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