Molfetta, Consiglio Comunale: rinvii, assenze e ostruzionismo. Maggioranza ancora in difficoltà, opposizione divisa. Scintille Annalisa Altomare – Nicola Piergiovanni
Un consiglio comunale interlocutorio si è trasformato in una seduta lunga, tesa, complicata. Centrosinistra più volte sul filo del numero legale. Mastropasqua e Pisani in dissenso con Ninnì Camporeale restano in aula e salvano la seduta. Approvata la modifica della composizione del Comitato comunale di monitoraggio dei fenomeni delinquenziali
MOLFETTA - Un consiglio comunale teso, frammentario e caotico, spesso di un surrealismo comico e allo stesso tempo avvilente, rimette in moto dopo 17 anni di colpevoli inadempienze il Comitato comunale di monitoraggio dei fenomeni delinquenziali ma ci dice anche altre due cose: la Maggioranza ha ancora la febbre e il centrodestra diviso e politicamente modesto, non sorride. Consiglio convocato alle 17, si inizia alle 18,20. Tra i banchi del centrosinistra c'è subito qualcosa che non va: mancano Saverio Patimo, Giovanni Facchini, Ignazio Cirillo, Leonardo Siragusa. Sono tutti giustificati, chi per salute, chi per lavoro, ma intanto la maggioranza è azzoppata e si muove sul filo del numero legale. Ninnì Camporeale apre la seduta, tornando sul comparto 18 e denunciando un incarico assegnato all'architetto Salvemini, colpevole di essere stato anche presidente dell'Azione Cattolica promotrice della campagna contro il voto di scambio. Un amico dell'amministrazione (ma chi è contro il voto di scambio non è forse amico di tutta la buona politica?) che per questo riceve incarichi? Segue un botta e risposta tra Carmela Minuto e il sindaco Paola Natalicchio: l'amministrazione minaccia di licenziare i dipendenti comunali che passano le carte all'opposizione e adesso è impossibile venire informati a dovere. Il primo cittadino precisa: “sono in corso delle attività di verifica per comprendere perché senza un normale processo di accesso agli atti, delle carte siano finite nelle mani del consigliere Roselli (sul caso D'Abramo; ndr). Ammiro il lavoro di tutti i dipendenti comunali ma le regole vanno rispettate. Tutto qua. I consiglieri di minoranza possono ottenere e visionare le carte richieste tramite un normale procedimento cosa che non è avvenuta nel caso Roselli”.
Alle 19 c'è la prima pausa. Alle 19.25 si rientra e Mariano Caputo e Saverio Tammacco presentano una mozione per conoscere se si discuterà dell'o.d.g sui debiti fuori bilancio. C'è un po' di confusione e viene chiesta un'altra pausa. Arriva Lia De Ceglia, presenza rarissima da queste parti. La cometa di Halley della politica molfettese, saluta e abbraccia Antonello Pisani e Mariano Caputo, chiacchiera con il sindaco, dà il suo benvenuto al nuovo assessore Marilena Lucivero (presentata ufficialmente al consiglio insieme a Tommaso Spadavecchia), poi si smaterializza negli infiniti spazi dell'universo. Un'apparizione comunque che ha lasciato larghe tracce negli animi dei presenti e degli oltre 1000 cittadini che l'hanno votata un anno e mezzo or sono. Intanto nei corridoi si discute animatamente. C'è qualche intoppo, non si capisce quale. Poi finalmente si rientra in aula. Il Presidente Nicola Piergiovanni (che ancora una volta, come poi ricorderà il consigliere De Robertis, ha condotto la seduta con un'apertura democratica totale e molto generosa sempre all'insegna del dialogo,) fa chiarezza. La mozione Caputo-Tammacco è accolta: l'amministrazione risponde al quesito della minoranza. Si discuterà dei debiti fuori bilancio? No e il sindaco spiega il perché: “abbiamo avuto una comunicazione governativa di maggiori entrate comunicata da dipendenti dell'ufficio ragioneria. Quindi dobbiamo rimodulare la rateizzazione dei debiti stessi”. Il punto viene quindi ritirato e dell'argomento si discuterà in un'altra seduta. Chiaro, vero? Non per l'opposizione che fa le barricate, grida allo scandalo e ammonisce tutti per una decisione che chissà perché potrebbe comportare delle gravi “responsabilità patrimoniali dei consiglieri”. Qualche consigliere di troppo del centrosinistra è rimasto in pausa caffè e la maggioranza non ha più i numeri per mantenere da sola il numero legale. Camporeale se ne accorge e porta i suoi uomini fuori. Ma colpo di scena: Mastropasqua e Pisani restano piantati sui loro scranni e salvano la seduta che altrimenti sarebbe stata rinviata. Fuori aula, nella sala riunioni riservata alla minoranza, Tamamcco li striglia ricambiato a dovere. Una fonte del centrodestra molto ben informata ci rivela: “che la sceneggiata è legata alla mancata elezione di Mastropasqua all'area metropolitana. Qualcuno a Molfetta ha fatto il furbo facendo mancare i propri voti proprio come successo con Patimo. Guarda caso mentre Mariano Caputo è stato nominato nel direttivo Anci Puglia. Chissà chi ha fatto mancare il proprio voto”.
Anche la maggioranza ha dei problemi: non riesce a uscire dal guazzabuglio tecnico nella quale l'hanno ficcata Caputo e Tammacco: come fare ad accettare una mozione che chiede di trattare argomenti spariti dall'odg? E' come discutere su qualcosa che non esiste più. Nel frattempo Annalisa Altomare va via e lascia la maggioranza senza il numero legale. La riunione così si prolunga attendendo buone nuove da Leonardo Siragusa. Arriva alle 22, rimettendo le cose a posto e salvando il banco. Si torna in aula, mozione dichiarata inammissibile, si va avanti e in pratica inizia davvero il consiglio. Si discute del comitato di monitoraggio degli organi delinquenziali. Finalmente se ne torna a parlare dopo 17 anni di buio. “Può essere un supporto di conoscenza, informazioni e formazioni importanti. Sono temi davanti ai quali non si può tacere” ricorda Gianni Porta, mentre Onofrio Pappagallo assicura che il “comitato coordinerà consiglio comunale e giunta nel monitorare i fenomeni delinquenziali e associazioni come Libera e Liberatorio non saranno tagliate fuori ma anzi saranno dei valori aggiunti perché è nostra intenzione valorizzare il lavoro svolto dalle associazioni”. Roberto la Grasta presidente 3ª commissione (Personale, affari generali, pari opportunità, trasparenza, protezione civile e automazione) cerca di chiudere la polemica sollevata dal Liberatorio, che lamenta una scarsa presenza delle associazioni nell'organismo e uno snaturamento dello stesso: “l'invito fattoci dalle associazioni sarà ovviamente accolto: potranno in qualsiasi momento chiederci di essere ascoltate e certamente accettiamo tutti i suggerimenti utili per migliorare il regolamento dell'organismo”.
Domenico Gagliardi propone di individuare le associazioni che parteciperanno al comitato tramite una avviso pubblico, Tammacco annuncia l'astensione del centrodestra. Conclude la discussione, il sindaco Paola Natalicchio: “Vogliamo restituire alla città un luogo nel quale discutere del tema della sicurezza. Stasera il dibattito non è stato all'altezza eppure il sangue a due passi da via Achille Salvucci è ancora fresco. Oscena la polemica di alcuni che parlano di vergogna. Noi crediamo che le associazioni siano un presidio di sicurezza importantissimo. Spesso queste sedi sono luoghi di attivismo civico e di solidarietà sociale. Le associazioni sono nostre alleate strategiche. Abbiamo l'esigenza di non istituire l'ennesimo luogo sterile. Quindi basta polemiche e diamo vita a un dibattito bello, avviamo sintesi alte”.
Il provvedimento passa con 14 si e 5 astenuti. Chiusura con strascichi polemici. Annalisa Altomare (rientrata in aula) contesta uno dei punti presenti nell' odg del prossimo consiglio: quello sul dissequestro del porto che non sarebbe passato dalla commissione urbanistica. “Il presidente del Consiglio comunale deve sapere che i punti vanno regolarmente istruiti, altrimenti non è regolare”, chiosa l'ex sindaco dc mentre Piergiovanni risponde con un ironico “lei è bravissima a parlare” e non si è spinto oltre. Qualcuno ha spiegato che in effetti lo Statuto obbliga il presidente a inserire il punto presentato dalla minoranza nell'odg. Ma la consigliera lo ha invitato al silenzio e ha attaccato: “non si permetta di esprimere giudizi. Queste sono prerogative del presidente della commissione urbanistica. A esprimere i giudizi sulla mai persona basta il sindaco che lo fa nelle conferenze stampa. Basta e avanza!”.
Sì la maggioranza ha ancora la febbre, ma deve farsela passare alla svelta: lunedì tutti di nuovo in aula.
© Riproduzione riservata
Autore: Onofrio Bellifemine