Molfetta come si fa un Pug? Metodi, fasi, obiettivi e attori. Alcune esperienze a Comitando
Relatori Luisella Capurso, architetto presso l'assessorato alla Qualità del Territorio della Regione Puglia e Annamaria Gagliardi, architetto e coordinatrice dell'iniziativa
MOLFETTA - Già sul finire degli anni ’80 si è iniziato a parlare in Italia dei limiti della pianificazione di tradizione: la mancanza di un approccio strategico, l’assenza di pratiche partecipative, la rigidità e l’eccessiva lentezza della procedura di formazione e approvazione sono solo i limiti più evidenti. È nel PRG - Piano Regolatore Generale - strumento di pianificazione comunale, che si scoprono tutti i limiti di questa tipologia di pianificazione, risultando ad oggi un modello obsoleto e inadeguato per la gestione delle complessità che caratterizzano la città contemporanea.
In Puglia la legge regionale 20/2001 riforma sostanzialmente il modo di fare pianificazione a livello regionale e comunale, definendo tramite il DRAG - Documento Regionale di Assetto Generale - gli obiettivi, i contenuti e gli strumenti del nuovo approccio al governo del territorio. Il PUG - Piano Urbanistico Generale - è il principale strumento per intervenire a scala comunale e definire le strategie di sviluppo.
MA COME SI FA UN PUG?
A questa domanda si tenterà di rispondere durante la conferenza di questa sera martedì 1 aprile presso la sede di Comitando (via Ugo Bassi, 10) ore 19:30, in cui Luisella Capurso e Annamaria Gagliardi metteranno in evidenza metodi, fasi, obiettivi e attori del PUG tramite il racconto di alcune esperienze di nuova pianificazione.
Prosegue oggi con questo secondo incontro il percorso iniziato dal LUP venerdì 28 Marzo “GLI OCCHI SULLA CITTÀ: lo sguardo dei cittadini per un nuovo progetto di città” .