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“Molfetta calcio” al terzo posto ma lontano dal vertice CALCIO
15 dicembre 2002

Con la quattordicesima giornata il calcio dilettantistico saluta il 2002 e dà l'appuntamento per l'ultima d'andata al prossimo 5 gennaio. Per il calcio molfettese è stato l'anno del rilancio che ha con la rifondazione della prima squadra cittadina, che ha vissuto un'annata esaltante con la vittoria record del torneo di Prima categoria e la conquista del trofeo regionale. Il passaggio al torneo di Promozione non ha cambiato lo spirito intraprendente della società e della squadra come dimostra l'andamento della prima parte del campionato. Dopo 14 giornate e, anche se c'è da recuperare la gara contro il Capurso, la squadra molfettese con 24 punti, è la terza forza del torneo distaccata di 10 punti dalla capolista Acquaviva e di 7 dal San Giovanni Rotondo. Le caratteristiche della squadra emergono analizzando i tabellini: su sette gare esterne si contano 2 vittorie, due sconfitte e tre pareggi, per un totale di 9 punti, 5 reti fatte e 5 subite; mentre in casa sono stati conquistati 16 punti, in virtù di 5 vittorie e un pareggio, 15 reti all'attivo e 6 al passivo. I numeri dicono di una squadra molto attenta in difesa, la seconda del campionato, che però dà il meglio di sé nelle gare interne, mentre fuori casa ha un atteggiamento contratto, soprattutto l'attacco ha un tasso di realizzazione minore. Una questione più di natura mentale che tecnica. Infatti il “Molfetta calcio” quando ha incontrato le squadre più attrezzate, ha sempre sfoderato prestazioni competitive, mentre ha lasciato sul campo punti proprio contro le compagini sulla carta abbordabili. Sotto quest'aspetto Acquaviva e S. G. Rotondo meritano le posizioni che occupano in vetta alla classifica, mentre da punto di vista tecnico il “Molfetta calcio” è competitivo, anche se ci si aspettava qualcosa di più dall'A. Andria (24) e dal Bisceglie (20). Per quanto riguarda la squadra, il reparto più affidabile è certamente la difesa, dove oltre al collaudato Sigrisi, si sta mettendo in luce il giovane centrale Carlucci, per personalità e senso tattico. A centrocampo invece le cose sono ancora decifrabili, perché oltre al centrale Belviso, i vari Anaclerio, D'Aloia e Modugno, non hanno caratteristiche di uomini d'ordine e quindi fuori casa, quando si tratta di contrastare le intraprendenze degli avversari, la squadra si allunga troppo. In casa, invece, il baricentro è avanzato e quindi alle punte arrivano più rifornimenti, tra queste spicca Petruzzella, goleador della squadra con otto reti. Altra nota positiva è lo spessore dei giovani: Lamanuzzi e Del Vescovo in difesa, Baldassarre e Giudili a centrocampo, Manzari e Iovine sulle fasce, si stanno facendo onore. Francesco del Rosso
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